L'INTERVISTA A MAURIZIO PERCONTI
articolo del 1/8/2011
L'INTERVISTA A MAURIZIO PERCONTI I passaggi salienti di chi, cosa rara, si prende le sue responsabilità: "Mi spiace per i '97. Chi decide di andarsene lo fa in totale serenità. E' la prima cosa che dico pubblicamente a chi ha firmato". Gli altri hanno la forza di sistemare tutto perdonando, tentando di ridimensionare cose giganti, evidenti, imperdonabili, io no". Sul caso-Santoro: "Un piccolo lapsus è diventato una montagna di guai". "Sarò attento a tutto ciò che avviene: è bene che si sappia..." Maurizio Perconti e la sua famiglia, in tutti questi anni, hanno avuto una dote, prima di tante altre: il realismo, unito, nella tempesta di dover guardare gli altri disputare il campionato dei Giovanissimi d'élite partecipando ai Regionali B, alla consapevolezza di rimboccarsi le maniche. Una volta di più. E si concede serenamente a un'intervista facendo un passo indietro, in un calcio in cui chi sbaglia, come in politica, fa le capriole, pur di salvare il proprio orticello. Non stupisce, la cosa, anche se il gesto di chiamarsi fuori non era atteso, dall'ambiente, e gli stessi addetti ai lavori ne sono sorpresi. L'intervista Confermata la volontà di dimettersi? Perconti: "Sì, mi sono dimesso perché è giusto che sia così, per il bene della società, perché stia più tranquilla; se c'è stato qualche errore è stato anche mio. Lo faccio per i genitori, per i ragazzi, e lo faccio per il miglioramento della mia società. E' giusto che paghi io. Gli altri hanno la forza di sistemare tutto perdonando, tentando di ridimensionare cose giganti, evidenti, imperdonabili, io no. Io sistemo lavorando, capisci, e le sistemerò così. E in base a questo verificheremo eventuali, nuovi progressi della Vigor Perconti. Angelo Conti sapeva che io mi sarei dimesso, e lui ha anticipato le dimissioni". Che vi siete detti con il presidente Zarelli? Perconti: "Ho rassegnato le dimissioni spiegandogli il motivo, e lui mi ha detto che gli dispiace, prendendo atto della cosa, nient'altro. Ora la situazione, temporanea, vede la mia signora, Donatella, nel ruolo di presidente". Quali sensazioni hanno portato uno sportivo e un dirigente appassionato come lei, presidente, a mettersi fuori dalla mischia? Perconti: "Diciamo che se ho sbagliato, è accaduto in buona fede , e tutto a dovuto a una leggerezza. Che mi porta, suggerisce, induce a farsi una cultura dei regolamenti. E' stato, tutto ciò, scatenato da un piccolo lapsus, un piccolo errore, diventato una montagna di guai. Tutto molto banale, e allucinante. Abbiamo sbagliato interpretazioni, indagini, e questo si paga. E stavolta tocca alla Vigor Perconti, e a me. Non siamo stati bravi al punto da controllare tutti, dico tutti, i giocatori in entrata, ed è capitato con uno di fuori, per giunta. Il pensiero è che io sia responsabile della mia ingenuità". E ora, che succede? "Non sono alla ricerca di nessuno o di sostituire i Conti, questo ci tengo a renderlo palese. Vado avanti con Vito Trobiani, che farà, come sempre tutto, con determinazione, e lui, come chi rimane, tra i collaboratori, sa di dover lavorare di più. Tolta la figura presidenziale dopo il periodo pro-tempore di mia moglie, non cerco nessuno. Vado avanti così, e la società ne trarrà giovamento, in tranquillità". Ha parlato con i giocatori della squadra su cui si è abbattuta la conseguenza del caso-Santoro, e con i loro genitori? Perconti conferma, una volta di più, invidiabile pulizia e chiarezza, nel ragionamento: "Mi spiace, per i '97, e chi vuole andrà via. E' la prima cosa che dico pubblicamente a chi ha firmato". Come accadde alla Juventus dopo Calciopoli, qualcuno, per attaccamento alla società, alle persone che la compongono, perché crede, nonostante tutto, nella Vigor, le ha detto il contrario? Ossia rimaniamo... "Qualcuno me lo sta dicendo e la cosa mi fa piacere. Non voglio, però, dire, dell'opinione opposta, che io non giustifichi chi va via. Io stesso andrei a cercare altrove! Chi decide di andarsene lo fa in totale serenità, e nessuno obietti qualcosa di diverso: ne ha il diritto". Che Vigor Perconti sarà, senza la sua figura al timone, magari concentrato di più sul centro sportivo...? "Sono certo che la società diverrà più forte, più solida e concreta, e si saprà guardare alle spalle a 360 gradi, non a 180 come è avvenuto fino a oggi. Sarò attento a tutto ciò che avviene: è bene che si sappia... Da questa storia - conclude - la Vigor Perconti ne uscirà più grande, più esperta. Sotto tutti i punti di vista". Buon cammino, buon purgatorio. Buona maturazione. Massimiliano Cannalire (ha collaborato Stefano Stocchi)