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REAL(I)PISONIANO. Ovvero storia di una ex Cenerentola divenuta una pregiata habituée, tra poeti, filosofi e...


articolo del 6/8/2011

REAL(I)PISONIANO!

Ovvero storia di una ex Cenerentola divenuta

una pregiata habituée, tra poeti, filosofi e....

 

LEO REALI E' DEL PISONIANO. Come insegnano i maestri del giornalismo....primo: dare la notizia. Poi, già, poi...facciamo un passo indietro.

Pisoniano, storia moderna di una piccola, piccolissima realtà, diventata un'habituée, tra le grandi e aspiranti grandi del nostro "sistema calcio regionale". Eppure è un paese di 800 anime, direte: eppure c'è chi si accende come una scintilla in un pagliaio, pur divertendosi, rispondiamo noi, tra i pochi, pochissimi, forse rari, giornalisti a esserci andati non soltanto di domenica. Troppo facile, dare un giudizio su una partita, sulla gente ammassata in tribuna, per poter comprendere questa contenuta, grande realtà. Fatta di gente che si ritrova al Bar Centrale, in piazza, che è partita dalla III Categoria, con l'attuale presidente che l'ha trascinata fino in Eccellenza a suon di gol, con suo fratello, Pallino al secolo Alessandro, che fungeva da mediano. E con il loro Babbo, Tonino, direttore generale e organizzativo, di un sito urbanistico e un gruppo sportivo per cui alcuni giocatori hanno fatto la fila. Qui sono passati Di Donato, forse il più forte centromediano costruttore di gioco degli ultimi 20 anni, da quando esiste l'Eccellenza, Gianluca Toscano, valorizzato al meglio, e con loro tanti, tanti altri, come Danilo Valente, autore del gol decisivo nello spareggio col Civitacastellana per la vittoria del girone A d'Eccellenza nel 2005 (stadio di Colleferro). La piazza Pisoniano scese in terra casilina con quasi tutti suoi abitanti, quel giorno, e chi non poté visse in diretta radio, l'ascesa in D, firmata da Francesco Montarani. Poi la ridiscesa in Eccellenza, e due stagioni da aspirante grande, fino a tornare tale.

Fuor di metafora - Ci sarebbe tornata pure, nel 2008-2009, se la giustizia sportiva fosse stata gestita in maniera ortodossa, e non riconcedendo un punto al Fondi prima di Virtus Latina-Pisoniano, in un girone B frastagliato da cose allucinanti, che succedono sui tavolini dei giudici d'ogni grado, a cominciare da quelli nostrani. Una partita, quella del "Francioni", indegna, per i metodi utilizzati da alcuni, vergognosi personaggi che oscillavano sul manto erboso dietro la porta, nell'accogliere il pullman del Pisoniano tra spintoni e insulti, e manate: cose degne di alcuni campi del Sud, di una federazione debole, molto debole, coi prepotenti, e forte con chi non s'incazza mai, o passa per signorile.

Fatto è che, pur standosene in disparte per motivi geografici, Pisoniano e il Pisoniano non si vanno a cercare né le luci dei riflettori, né le benedizioni che potrebbero ottenere, visto l'illustre cittadino che ivi risiede, Manlio Cerroni, l'Avvocato, proprietario della più grande discarica d'Europa. Solo quel nome è foriero di tanta, tanta invidia, e non si conosce, se parliamo solo di calcio, bene il perché. Ce ne fossero, di personaggi che, magari baciati dalla Dea Bendata ma tenaci, e bravi imprenditori, investono una parte delle loro ampie fortune nel calcio e nello sport in genere, in terre come quelle collinose della via Empolitana, si soffre, per costruire una benedetta juniores o (blasfemia!) una compagine allievi degna di competere con le corazzate rappresentate dalle squadre romane.

E' ripartita, Pisoniano. E questa volta, dopo l'ottimo lavoro svolto lo scorso anno, da Nazario D'Antoni, da Alessandro D'Antoni, da Giuseppe Di Franco, ammirevole gestore di un gruppo dai bassi numeri, nonostante le medioevali gelosie di qualche fesso, che per un opinabile campanile, ha provato a togliere una bocca da fuoco a campionato in corso, Vinicio Quaresima, prontamente rilevato dal subentrante Spinetti (n.d.r.), oggi ritroveremo, non si sa in quale girone, una protagonista che non vive di pressioni, isterismi, ricerca della facile giustificazione: Pisoniano. Si ricomincia dal terzo posto, ottimo esito, ottenuto dietro Palestrina e Civitavecchia: si riparte sì senza Di Donato, per carità, ma con N'Dyaye Saliou ripreso per i capelli, riportato nel suo habitat naturale, dopo la tentazione Colleferro, per il talentuoso centrocampista. Ricomincia da Giuseppe Calabrese, da Scotto Di Clemente, da Alessandro Deodati e da Giuseppe Ansini, giocatori di grande orgoglio, carattere, presi per mano dal mediano Simone Festa. Ci sarà Valerio Campana, a dare ritmo, velocità, imprevedibilità alle trame offensive. E, da ieri notte, dopo una riunione finita con gente che ha bevuto qualche tazza di caffé, per ragionarci sopra, con LEANDRO REALI detto LEO. Non un attaccante qualsiasi, uno dei più forti di questa regione. Non sappiamo, a oggi, se sia o meno facile e ripetibile quello stupendo terzo posto dietro una società tornata in D dopo 43 anni e dietro alla "Vecchia", appena ripescata. Di certo otto anni fa e qualcosa in più, ai tempi di Maurizio "Calver" Proietti e Marco Mariotti, chiamavano Cenerentola, questa piccola, grande società, in cui si alterna l'uomo della strada al filosofo-Sindaco, Enzo Aureli, appassionato di grande conoscenza culturale e sportiva. Ma oggi azzardiamo pure, a dire una cosa, appena più grande, viste le scelte del diretto interessato. Sarà un REAL(I)PISONIANO! E' così, se vi garba.

Massimiliano Cannalire

(hanno collaborato Fulvio Ventura

e Stefano Stocchi)

 

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