CIVITAVECCHIA-MACCARESE 1-1
articolo del 14/8/2011
CIVITAVECCHIA-MACCARESE 1-1 (0-0) Pennazzi, rete da altra categoria! Pareggia Roccisano. Verdiglione sciupa Civitavecchia: De Simone (46’ Boccolini), Simboli (60’ Marcelli), Paolini (46’ Burelli), Palermo, Giacomini (46’ Roccisano), Dionisi (60’ Barbetti), Ciotti, Ubicini (60’ Berardi), Sabatini, Ruggero (46’ Turchetta), Di Ventura (46’ Di Dionisio). All. Sergio Pirozzi. Maccarese: Giorgi, De Santis, Cimini, Pennazzi, Menna, Scrocca, Panzeri, Leopardi, Prosia, Mazzocchitti, De Luca. Subentrati durante la ripresa: Mazzesi, Perucca, Proietti, Luca Carelli, Verdiglione, Novelli. A disp. Castiglione, Corsi. All. Claudio Carelli. Reti: Pennazzi (M.), Roccisano (C.). Note: in tribuna, tra i dirigenti del Maccarese, Francesco Scaratti detto Franco, indimenticato giocatore dell’A.S. Roma. Amatrice (RI) - Civitavecchia-Maccarese difficilmente è una partita come tutte le altre, e infatti viene combattuta, anche fin troppo, per un paio di giocatori a testa, ma diverte il pubblico presente nella modernissima struttura dello stadio Antonio Sbardella di Amatrice. Sul manto erboso in cui la squadra locale ha vinto il campionato di II Categoria, le due realtà tirreniche danno vita a un primo tempo brioso e combattuto, e a un secondo che vive di sprazzi, due dei quali origineranno l’esito finale (1-1) di parità. Una fiammata di Pennazzi, dalla lunga distanza, che strappa applausi, e una tra le tante generose discese dei due centrali, gol di testa segnato da Roccisano, a disposizione di Sergio Pirozzi. Era importante per l’allenatore padrone di casa testare la condizione dei suoi, sia sul piano fisico che su quello dei dettami dati per la costruzione del gioco d’attacco; cosiccome era importante per Claudio Carelli mettere a punto alcune cose sul piano tattico e verificare i giovani come reagissero, dinnanzi a una formazione più esperta. Senza Gegé Di Giacomo, partito per altri lidi, il modulo d’attacco nero-azzurro si affida a un solo attaccante, Sabatini, supportato da Ciotti, Ruggero e Di Ventura. Di contro l’ex allenatore e giocatore del Fiumicino Carelli tenta un modulo con un mediano a fare da collante tra i quattro delle retrovie e quelli in mezzo, con Prosia a fare reparto da solo. La discreta brezza presenta incoraggia a un primo tempo pimpante con il Civitavecchia che fa la partita, costruisce gioco e saggia i riflessi del reparto arretrato e di quello mediano maccaresani in almeno quattro circostanze. Poca roba, in attacco, la formazione di Eccellenza, che uscirà, alla distanza, nella seconda parte, segno che a benzina, dalle parti del Castello di San Giorgio, già sono messi bene. Tra i giovani da segnalare si è messo in buona evidenza Cristian Proietti, che ha suonato la carica nella ripresa, mentre sul rettilineo d’arrivo Verdiglione si è divorato un’occasione ghiotta per battere i quotati cugini. La cronaca denota quattro belle azioni del Civitavecchia mentre il Maccarese, nel primo tempo, bada a disporsi in modo ordinato mostrando di tenere bene il campo e, cosa vitale per partecipare al lato sinistro della graduatoria dal 4 settembre, di saper soffrire. Al 10’ un colpo di testa di Sabatini vede la palla adagiarsi sulla retina della traversa. Al 15’ un tiro di Ubicini finisce fuori di un nulla. Di qui alla mezz’ora Dionisi tenta la sorte dalla lunga distanza mancando, nel primo dei due casi (22’) di poco la parte destra della porta difesa da Giorgi, fronte alla stessa. Il Maccarese cerca ripetuti fraseggi per testare le cose su cui lavorare di qui all’inizio della stagione, anche se dà l’idea di gigioneggiare troppo, nelle retrovie, con la palla tra i piedi. C’è da velocizzare alcune esecuzioni. Al riposo è 0-0. La prima occasione del secondo tempo è per la “Vecchia”, che aspetta occasioni più vicine al Tirreno, per essere accompagnata dal suo folto e appassionato pubblico anche se un’ottantina di appassionati, tra i parenti, le fidanzate e le mogli dei giocatori ci sono, ai piedi dei Monti della Laga, in un suggestivo paesaggio che da solo vale il viaggio. Il Maccarese ora gioca meglio quando opera sullo stretto, e risulta più spontaneo nell’andare in verticale rovesciando il fronte con caparbietà. E dàgli e dàgli la formazione del presidente Andrea Calce, presente con lo storico collega Menegotto e il fido Ettore “Cooper” Placidi, costruisce i presupposti per crescere, pur di fronte a un centrocampo di sostanza. Al 25’ un gran cambio di fronte operato da De Luca per Proietti vede l’ispirato numero 15 del Maccarese stoppare elegantemente il pallone, arrivare lateralmente in area da destra, saltare due avversari e stringere, troppo, il tiro mancino rasoterra: palla di poco sul fondo, sorvegliata da Boccolini. Scampoli di attacco che sarà una delle prerogative utili a una discreta stagione. La rete arriva alla mezz’ora, ed è figlia di una punizione battuta da oltre trenta metri (!) da un grandioso Pennazzi, che con il collo interno destro, manda la palla a infilarsi a un metro dall’incrocio di destra, tra gli applausi degli sportivi presenti, con i compagni che festeggiano il numero 4 giallo-blu. Un gran gol, imprendibile! La replica arriva subito, al 32’, perché il Civitavecchia ha i muscoli ma anche il carattere e la testa: cross dalla sinistra di Brutti per Burelli che alza la mira da posizione favorevole. Al 33’ la più ghiotta chance civitavecchiese, su punizione, da circa ventidue metri dalla porta: è pregevole il tiro di destro a girare tentato da Turchetta, ma la palla cozza esattamente sull’incrocio dei pali alla sinistra di Giorgi. Brividi. Brutti ci prova al 35’ dalla media distanza costringendo Giorgi alla parata a terra, sulla propria sinistra. E il gol che rimette le cose a posto arriva al 39’ con Ubicini che serve un bel pallone dalla destra su cui la difesa del Maccarese attende troppo; la palla arriva sul secondo palo, nella cui zona giunge, dalle retrovie, con grande tempismo, Roccisano che, da pochi passi dalla porta, di testa, supera tutti e segna l’1-1. Al 45’ un’iniziativa di Proietti, inesauribile ala destra del Maccarese, supera, in linea, i quattro di difesa avversari ma, anziché battere a rete di prima, l’ingenuo Verdiglione vorrebbe stoppare il pallone entrando in porta, e invece ottiene di far fare bella figura al rapido e affamato Boccolini. Subito dopo il fischio finale. Massimiliano Cannalire