REPORTAGE SUGLI ARBITRI E SUGLI ASSISTENTI PROMOSSI
articolo del 3/9/2011
Che il nostro presidente degli arbitri aspiri a diventare titolare di un'agenzia di viaggi? Nove promossi - meno rispetto al passato - gli scambi con le altre regioni. 3 di grande affidabilità, 4 discreti e 2 biglietti di (probabile) ritorno, come è stato per alcuni... a cura di Max Cannalire Come avviene a cavallo tra una stagione sportiva e l'altra è il momento del punto sul settore arbitrale, che ha registrato nove promozioni dal Lazio al ruolo scambi, rispetto alle precedenti, più corpose sul piano numerico, e altrettanti sono stati gli assistenti che si cimenteranno, prima della D, con le Eccellenza delle altre regioni. Prima di entrare nel dettaglio una doverosa precisazione: è il terzo anno, credo, che il settore regionale degli arbitri, quelli che restano a disposizione del CRA, vanno al Terminillo a spese proprie per allenarsi in altura, per fare gruppo, per mostrare, una volta di più, una passione, forte, che è rappresentata dal mondo dell'arbitraggio e del fare l'assistente, ma anche di chi, come il presidente Zarelli e il collega del settore arbitri Ceccarelli, unitamente a una parte dei loro collaboratori, rendono visita agli elementi impegnati sul piano atletico omaggiando i diretti interessati con tale visita di cortesia. Succede, dunque, che la volontà, collettiva, di arbitri e assistenti, di osservatori e presidente regionale siano a disposizione della squadra guidata da Neno Ceccarelli, che osserva, una volta di più, il lavoro fatto da quelli che dovrà guidare a dirigere Eccellenza, Promozione e Juniores d'élite, garantendo un positivo livello di preparazione, fisica, mentale, sul piano tecnico, disciplinare, della personalità e, in buona pace, dell'utilizzo di quella sana cosa chiamata elasticità. Sono queste, in parte, le doti che separano un buon fischietto da uno normale, pur sufficiente o discreto. Un altro discorso che, pur non volendo aprire così il commento, risalta agli occhi, riguarda la distribuzione geopolitica - affatto bella, di norma - utilizzata per consegnare i nove voucher (un tempo si chiamavano titoli di viaggio) per schiudere le porte della regione: all'appello, tra gli arbitri, mancano, infatti, le sezioni di Ciampino, Civitavecchia (premiata recentemente con un paio di promozioni uno e due anni fa), Latina, Cassino, Aprilia, con le prime due, francamente, per cui mi sarei aspettato un trattamento differente, da parte del designatore capo e dai suoi fedeli ed esperti collaboratori. Oltre al fatto che in questa lista, parere personale ma anche di tanti collaboratori delle radiocronache, inviati e corrispondenti, avrebbero fatto la loro figura Luciani di Roma 1, Delle Fontane di Ciampino e Fontemurato di Roma 2, con il secondo sovente chiamato a dirigere partite delicate. L'idea che mi sono fatto è quella di una società giovanile dilettantistica che fa partire un vagone di speranze e preghiere (...) per un club professionistico: di consueto ci sono quattro giocatori, due dei quali forti e di prospettiva, uno discreto con margini di miglioramento e uno che ogni tanto passa sulla via Ardeatina al Divino Amore oppure a Pietrelcina per chiedere l'intercessione di Padre Pio. Se volessi essere meno pungente e più diretto dovrei affermare che sette sono stati scelti bene, benino, benone, uno dei quali migliorerà (Vona), e uno (indovinate chi è e chiamate la Sciarrelli prima che riapra "Chi l'ha visto?") ha avuto una wild card, come nel tennis, con l'effige del recente beatificato operante qualche tempo fa in terra pugliese. Anzi in realtà sono due, i miracolati, perché tra inviati radiofonici esperti, compagni di avventura televisiva e colleghi della carta stampata, pensare che un modesto arbitro come Cenami di Rieti sia pronto per rappresentare il nostro movimento è cosa da non dire troppo in giro. E non è un parere solo personale, anche se, per come sono stato educato, difficilmente recito il parere degli altri. Sul discorso di Civitavecchia posso dire che l'età media si è abbassata, su Ciampino credo che si tratti di una sezione che vada tenuta in considerazione in modo più attento, pur con un paio di acciacchi patiti - in 12 mesi - da Paolo Delle Fontane, uno dei più bravi in senso assoluto, sul piano della gestione di una partita e del carattere da esprimere nei momenti complicati. E pensare che l'età l'avrebbe anche, per salire: dare retta a indicazioni di promuovere arbitri baby francamente ha del sano masochismo, per come la vedo io, con il rischio, già messo in opera, che perdiamo di peso a livello nazionale, con gli arbitri che prima salivano in 11 e addirittura in un caso in 12, e adesso sono solo 9 con due forti indiziati - forse 3 (ma spero di no, n.d.r.) - a tornare qui, nel Lazio, dove si sono fatti conoscere e...apprezzare. Era prevedibile la promozione sul campo di uno del grande livello di Achille Simiele di Albano Laziale, che già ad agosto e l'anno precedente, aveva mostrato di che pasta fosse ed è fatto. Un arbitro pronto sotto ogni punto di vista: tecnico, atletico, disciplinare, del dialogo non consumato a tutti i costi. Uno completo. Come il collega Luigi Ricci di Tivoli, che è stato positivo nel dirigere partite come la finale regionale di Coppa Italia Marino-Palestrina, con due rigori confermati dalle immagini televisive, oltreché dalle sensazioni in diretta, ma non solo; è andato bene anche in partite complicate alla vigilia o che si sono rese scivolose strada facendo, con una caparbietà e un impegno ammirevoli. Questi sono stati i due top referee consegnati al Ruolo Scambi e che, siamo un po' tutti certi, andranno a far fare una bella figura, una signora figura, al Lazio, di sopra. Laddove, purtroppo, non arrivano quelli "trombati", magari, ma nel cui ambito non contano spinte, spintarelle, singolari scelte e benedizioni di tipo geo-politico. Ma conta la bravura, l'allenamento, fisico e mentale, e l'applicazione senza se e senza ma del regolamento tecnico, con quel pizzico di duttilità che proviene dalle esperienze coltivate. Ha convinto e anche tanto il viterbese Alessandro Chindemi, che è, per me, il terzo top-referee laziale di Eccellenza: uno sicuro, preparato, efficace e che ha dimostrato di avere delle qualità esattamente come i primi due menzionati in quest'analisi. Un altro che può continuare con buone speranze la strada senza grandi dubbi è Carbonari di Roma 1, che ha riscosso parecchi pareri favorevoli, che si è messo in buona evidenza in pratica in tutte le circostanze con livelli positivi anche nelle giornate meno fluide, nelle partite meno semplici da gestire, il che fa pensare a un bell'avvenire, per questo giovanotto. Ci sono state domeniche non facili per Matteo Marchetti di Ostia e Giorgio Ermanno Minafra (doppio nome: sarà mica nobile?), di Roma 2 ma, nei numeri e nella qualità, credete a me e a chi ha seguito le tante partite, non hanno superato le tante, tante prove buone che questi due hanno costruito, con pazienza, determinazione e impegno, sui campi di una regione intera. Marchetti sta imparando la parsimonia nell'uso dei cartellini, e per fortuna non sembra daltonico, Minafra a fare le cose semplici senza rendersi la vita complicata. Sono convinto che miglioreranno, e lo auguro anche per quelli che non ho, non abbiamo visto bene, anzi, in regione, anche se il buongiorno, in una strada, si vede spesso al mattino. Su Vona spero sia più concentrato e attento, per proseguire verso altre categorie, e i miglioramenti rispetto a un trascorso più modesto, in parte, si sono visti. Ora tocca a lui. Tante volte ho, abbiamo visto di persona il modesto anzi mediocre Francesco Cenami di Rieti, comprese curiose trasformazioni di falli di attaccante diventare, come da un cilindro, calci di rigore, tra la curiosità di chi osserva attentamente le partite. Un arbitro che ci mette tanta volontà e parecchia corsa ma che, all'atto pratico, adesso dovrà cambiare passo per smentire dei critici come quelli, me in testa, che ne sostengono una frettolosa e inopportuna promozione al piano superiore, che poi è un mezzanino tra l'Eccellenza laziale e quelle delle altre regioni. Sono due stagioni, purtroppo, che ammiriamo la non efficacia, l'impreparazione, il basso raccolto di un arbitro difficilmente vicino a voti sereni e di garanzia per le società come il Sig. Andrea Saccoccio di e da Formia: lo ricordiamo in una pessima esibizione in una indimenticata semifinale di andata per il titolo juniores d'élite, tra una bomba carta e l'altra della tifoseria della squadra di casa (gara Futbol Club-Tor di Quinto) con due espulsioni assurde e la prima inventata, e l'assente tutela fisica tra chi, in campo e fuori, doveva essere in grado di giocare e vivere una partita regolare. Per premio, giustamente, il CRA, si è preso una grande e a mio avviso evitabile responsabilità, passandolo a un campionato serio e difficile quale è l'Eccellenza. In cui ha fatto sfracelli. Due esempi su tutti: Lupa Frascati-Lariano è da far vedere ai nipoti. E, in Promozione, Settebagni-Nuova Superiride La Rustica ha superato anche le più larghe previsioni, con i giocatori, per fortuna, che si conoscevano da tempo. La commissione regionale laziale si è presa una grande responsabilità anche se, filosoficamente, mi auguro, di cuore, di dovermi ricredere ritrovandolo pronto ai piani di sopra. Lascerei volentieri altri esempi di partite in cui non ha soddisfatto, e speriamo in un futuro migliore, per questo giovane atleta della sezione di Formia. Conclusioni - Verrebbe da ridere, se non fossero stati sacrificati altri arbitri, decisamente più rapidi, evidentemente più diretti, nell'affrontare una partita con maggiore prontezza, senza necessariamente ricorrere ai provvedimenti: oltre ai suddetti esempi, Luciani, Delle Fontane, Fontemurato, potevano essere spediti di sopra D'Aquino di Roma 1, di cui si dice un gran bene dai tempi delle giovanili, Ercolino di Cassino. Diverso il discorso per Velluti di Ciampino, comunque discreto, che ha pagato caro un infortunio, per Marco Vasselli di Roma 1, penalizzato, troppo, dalle "botte" prese in quel disgraziato intervallo di Ceccano-Lariano, che qualche CAZZARO, su un quotidiano nazonale, ha definito sospesa per impraticabilità di campo (ma quella di chi gestisce l'informazione nel calcio laziale sarebbe una storia troppo lunga, n.d.r.), anziché per i due diretti che hanno colpito un bravo arbitro, con tanto di personalità. Un altro che si è complicato la vita rispetto al precedente anno ma che avrebbe meritato, a mio avviso, la chance "fuori regione" è stato Matteo Cesarini di Civitavecchia. Sarà per la prossima, spero per lui. La sensazione che andrebbe cancellata dalla moderna AIA è quella di una non necessaria distribuzione di dote tra le sezioni ovvero delle promozioni: chi merita va sopra, chi non ce la fa o lavora e spera, oppure si adegua e coopera all'interno dell'associazione, composta da persone volenterose. La politica e la geopolitca hanno fatto già dei danni, in questo complesso mondo. Non ne sentiamo il bisogno, francamente, di proseguire laddove sono stati sacrifici arbitri bravi per farne passare col biglietto di ritorno in tasca. Come scordare che a generazioni intere veniva detto di non fermarsi al bar dopo o prima di una gara per prendere un caffé per il rischio di incontrare e entrare in confidenza coi dirigenti delle squadre incrociate sul proprio cammino? Poi abbiamo visto di cosa siano stati capaci certi galantuomini che avrebbero dovuto risultare valevoli e, soprattutto, ineccepibili dirigenti idonei a tenere lontani anche dai telefoni i rappresentanti delle società delle categorie "professionistiche". E questa coerenza ha portato danni di incredibili proporzioni ad arbitri stessi della nostra regione, se pensiamo che sono stati penalizzati fischietti di sicura bravura ed efficacia, e, in special modo, SERIETA', solo perché si allenavano con questo o quello finiti sul tavolo del Procuratore Federale. Almeno ai livelli regionali speriamo che prevalga al 100% la meritocrazia con possibilità, per carità di Dio, che ci siano errori. Non benedizioni provenienti da posti affatto sacri. Una nota a parte meritano gli assistenti, davvero di grande livello, a cominciare da Guglielmi e Colizzi di Albano, davvero bravi, nei fuorigioco: non ricordo errori, ogni volta che li ho, e li abbiamo visti, o sui campi, o attraverso filmati con inquadrature larghe e medie. Bene Migliaccio di Roma 2 anche se in Sora-Lupa all'andata avrebbe potuto lavorare con prevenzione, nell'intervallo, e essere più attento agli eventi. Ma parliamo di una "bandierina" di qualità. Uno dei "top", tra gli assistenti, è certamente Antonio Santoro, che forse è stato promosso, ma è un'idea mia, con un anno di ritardo, e può togliersi belle soddisfazioni. Lo stesso Ventre di Cassino ha dato una buona prova di sé, e di affidabilità, come Bassu di Ostia, ex arbitro, poi divenuto assistente. Con loro avranno una possibilità di circa dieci mesi discreti elementi De Luca di Aprilia, Corrado di Formia, Lombardo di Latina. Per concludere il ragionamento finale, sono convinto che vadano date delle promozioni a gente preparata, non dei voucher o dei biglietti di viaggio. Questo, chiedo, chiediamo, domanda e in parte pretende, un movimento complesso quale è diventato quello laziale, non facile da gestire ma, per numeri e qualità, affatto dilettante. Comunque, da domattina e fino a giugno "W gli arbitri e i loro compagni di terna". GLI ARBITRI PROMOSSI AL RUOLO SCAMBI Achille Simiele sezione Albano Luigi Ricci sezione Tivoli Alessandro Chindemi sezione Viterbo Francesco Carbonari sezione Roma 1 Matteo Marchetti sezione Ostia Lido Giorgo Ermanno Minafra sezione Roma 2 Filippo Vona sezione Frosinone Francesco Cenami sezione Rieti Andrea Saccoccio sezione Formia Bassu di Ostia - Colizzi di Albano - Corrado di Formia - De Luca di Aprilia - Guglielmi di Albano - Lombardo di Latina - Migliaccio di Roma 2 - Santoro di Roma 1 - Ventre di Cassino.
Questi gli assistenti che si misureranno nelle altre regioni.