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PIACERE, GUIDONIA!


articolo del 16/9/2011

 

PIACERE, GUIDONIA!

Bernardini da "Libro Cuore", nel segno di

Edino "Odino" Innocenti. Miscela di giovani e

programma triennale, per provare a tornare...

 

L'Associazione Calcio Guidonia Montecelio si presenta alla stampa speciliazzata, e lo fa nella bella cornice dell'Officina del Pesce, apprezzato ritrovo, da tre anni, della società di Giuseppe Bernardini, sistemato di fianco al bivio che riporta dalla rotonda di Setteville all'autostrada Roma-L'Aquila. E' stata l'occasione per darsi qualche indicazione, sui primi momenti di incertezza di qualche giovane e nuovo arrivato, ma anche la serata in cui il numero uno tiburtino si è mostrato sereno, deciso, voglioso, una volta di più, di ricordare che è un gioco.

La prima parte è stata organizzata nell'ampio patio a pian terreno con il discorso del presidente, i ringraziamenti, individuali ai singoli dirigenti, e anche, stile libro Cuore, a due che recentemente, se ne sono andati. Il Bernardini-pensiero nelle parole iniziali: "Sono persone che da tanti anni svolgono un lavoro molto importante, da anni, lavoro che permette a tanti ragazzi di poter fare calcio in maniera sana e sportiva, dalle giovanili alla scuola, dalla Juniores all'Eccellenza". Quindi il doveroso ricordo, sensibile, profondo, con un Bernardini emozionato: "Vorrei ricordare due persone che sono mancate uno a dicembre l'altro venti giorni fa, e che meritano un ricordo, visto che per anni hanno portato avanti il Guidonia, le loro e le nostre idee. E' la prima volta che partiamo senza di loro".

Il primo, infatti, è mancato nell'ultimo inverno, ed è Edino "Odino" Innocenti, gran signore delle lande tiburtine, e tifosissimo del Guidonia, prima che apprezzato genitore, nonno e imprenditore. Bernardini ha un "luccicone" visibile, umano: "Innocenti ha fatto il vice-presidente ma era il vero presidente perché, prima di venire a Guidonia è stato venti anni presidente a Villalba. E il suo garbo, la sua signorilità, la sua passione meritano il nostro moto di gratitudine. Lo stesso dicasi per Valeriano Compagnucci, medico di sempre, medico di Guidonia, colui che conosceva tutte le persone di Guidonia. E' sempre stato un gran dirigente del Guidonia, amico di tutti e presidente di questa società: è venuto a mancare un mese fa".

Sulla recente storia del club il Jay Ar tiburtino dice: "Ragazzi, mi raccomando il comportamento perché rappresentiamo una società blasonata, e dal 1994 siamo stati in serie D. Dove, se tutto va bene, con un programma triennale, basato sui giovani, potremmo ritornare. Abbiamo rinnovato tutti, è vero, dallo staff tecnico, al direttore". Agli atleti rivolge un auspicio: "Sta a voi dimostrare che non abbiamo sbagliato. Intanto grazie per aver scelto Guidonia. Da qui ne abbiamo mandati tanti, nel mondo dei professionisti, ma per arrivare lassù, dalla Lega Pro alla serie A ci vogliono le doti tecniche, ma anche tanto, tanto, tanto lavoro. Quello che non abbiamo dimostrato in queste prime partite. Qui non c'è pressione: non voglio vedere le espulsioni, qui nessuno vi pretende pefetti. E' sempre stato così. Dobbiamo lavorare per migliorarci. Con il lavoro si possono ottenere dei risultati, con il rispetto tra di voi, con la sopportazione di uno con l'altro nei momenti complicati. Vedo che il gruppo c'è. Non è possibile quello che è accaduto fino a oggi. Non avete dato un calcio, e abbiamo quattro espulsi. Va bene il rispetto per l'avversario ma farsi cacciare così non è logico".

Poi gli argomenti sono diversi, e Bernardini dice: "Oggi è la prima occasione in cui vi posso dire queste cose e ne approfitto per farlo. Avevamo iniziato col piede giusto. Domenica scorsa siamo andati bene fino al primo tempo nonostante fossimo in dieci contro undici. Poi lo sbraco. Facciamo la disamina di quello che non è andato, senza piangerci addosso. Pensiamo al prossimo avversario, senza pensare ad alibi tipo l'arbitro o cose di queste cose. Nessuno vuole perdere e nessun arbitro parte per far perdere il Guidonia, o l'allenatore parte da casa per mettere in panchina qualcuno. I risultati, una volta dimostrato il lavoro e la giusta concentrazione, non tarderanno ad arrivare. Non vi preoccupate".

Il popolare e apprezzato presidente giallo-rosso ribadisce la volontà di riaffacciarsi di sopra: "Il Guidonia ha iniziato questa stagione per fare un buon campionato, per poter risalire nel giro di tre anni. Non vogliamo mettere limiti alle cose, poi se succede in due anni o in uno, è bene accetto".

Torna a rivolgersi ai giocatori stimolandoli: "Sta a voi mostrarvi valenti e pronti. Ci piace stare in mezzo ai ragazzi, ci piace fare qualcosa per Guidonia: anziché andare al Casino ci piace fare quest'attività, e parlo a nome dei miei fratelli e di tutti i dirigenti dell'A.C. Guidonia Montecelio. Un ringraziamento va ai consiglieri che poco fa ha nominato l'addetto stampa. Se sono qui con me e io con loro è per provare a fare bene. Un ringaziamento al direttore che è tornato all'ovile, qualche anno fa se ne andò, male. Bentornato, Marco Guidi. Al mister non dico che hai una Ferrari, ma una macchina da corsa. Sta a te che la scelta di tutti questi ragazzi è stata azzeccata, e di farla, magari, diventare una Ferrari".

Poi la ciliegina sulla torta, l'ospite d'onore, introdotto da Giuseppe Bernardini e i cui successi sono stati puntualmente rammentati, per i più giovani, da Mario Dionisi: "Si tratta di Angel Benedicto Sormani, che è stato qui a Guidonia. Un ricordo bello, forte, e questa sera è qui con noi, per scambiare dei pareri, parlare e valutare, con grande senso dell'amicizia".

L'ex campione d'Europa con il Milan è emozionato e dice: "Sono molto contento e molto felice. Qualcuno pensava fossi venuto per allenare, no, no: ho trovato una famiglia, tanti amici, e la voglia di divertirsi nel lavorare sul campo, coi ragazzini, e questo è successo per una stagione. Rimangono sempre le stesse persone, in una società vera come è il Guidonia. Vi auguro di tornare dove eravate prima. In bocca al lupo!".

La serata è ripresa con l'ottimo pesce e la cucina del posto, sulla terrazza, e, più tardi, di nuovo nel bel patio, con pesce di ottimo livello, grappa proveniente dai posti che la rendono celebre, cosiccome il cognac. E, tocco di classe, i dirigenti del Guidonia non si fanno mancare nulla, così escono fuori dei sigari di diverse latitudini. Prima di mezzanotte i saluti di una gran bella serata. Poi sul campo vada come vada ma, organizzativamente, e sul piano delle scelte, il buon Jay Ar Bernardini ha, una volta di più, mostrato una marcia in più, unitamente ai fedelissimi dirigenti e collaboratori. Parola al campo, ora.

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