Tor di Quinto: fucina di campioni anche nella palla ovale made in Usa. Il grande salto l’ha fatto Giorgio Tavecchio, oggi 18enne, che dai campi di calcio di via del Baiardo è finito titolare nella squadra di football americano della prestigiosa università statunitense di Berkeley. Girando sul web capita di imbattersi in notizie curiose che coinvolgono anche il mondo del nostro calcio dilettantistico e sul sito della Gazzetta dello Sport c’era la bella favola Giorgio Tavecchio.
Il ragazzo, nato a Milano, è figlio di una dipendente del governo Usa e per questo ha cambiato molte città. Tre le varie tappe della sua infanzia errante c’è stata anche Roma e qui ha mosso i primi calci al pallone nel vivaio del Tor di Quinto. Sbarcato negli States, poi, ha continuato a giocare a calcio: centrocampista, tre-quartista, attaccante, un po’ tutti i ruoli dalla mediana in su. Al secondo anno di college, infine, la svolta. Quasi per caso ha scoperto la palla ovale e da li, piano piano, il distacco dal nostro sport nazionale a quello Usa. Da bravo calciatore è diventato un kicker e si è guadagnato, da matricola, un posto da titolare. <Ho chiuso la stagione con 9/13, che per una matricola come me è un'ottima cosa. Ma questo è stato un anno da sogno anche perché ho preso voti buonissimi a scuola, che è la mia priorità. Non ho ancora deciso, ma credo che prenderò relazioni internazionali. La vita da freshman? Non è così dura, il massimo che ho dovuto fare è stato pagare il pranzo ai compagni più anziani. In squadra sono una matricola, non una superstar. Il futuro per me è il prossimo semestre - dice con il suo italiano quasi perfetto, macchiato ogni tanto da qualche inflessione americana -. Lavorerò per migliorare il mio modo di giocare, anche perché adesso so cosa aspettarmi. Ma la priorità resta la scuola: voglio laurearmi qui a Berkeley. Il football? Mi sarebbe piaciuto giocare in Italia o in Spagna, ma l'Nfl Europe non c'è più. Per il momento però punto solo a sopravvivere al college>.