Da venerdì la città di Cassino è senza calcio professionistico. Dopo quattro anni di Seconda Divisione, la società azzurra non si è iscritta a questo campionato. Tutta colpa del capriccio dell’ormai ex patron Clodomiro Murolo, che aveva prima promesso di puntare al salto di categoria e poi a pochi giorni dalle scadenze dei termini, ha mollato tutto deludendo centinaia di tifosi.
Fa rabbia aver perso così una categoria importante e la risalità sarà dura.
Intanto c’è una corsa contro il tempo per costituire una nuova società e ripartire dalle categorie minori. Di sicuro la città non resterà senza pallone e ci sarà una squadra con il nome di Cassino o nel campionato di Promozione o in quello di Eccellenza. Come noto servono centomila euro per poter essere eccezionalmente iscritti al massimo torneo regionale, mentre ne basterebbero cinquemila per accedere alla Promozione.
Il sindaco Scittarelli spinge per l’Eccellenza e da alcuni giorni sono frequenti gli incontri con quattro o cinque imprenditori della città martire intenzionati ad entrare nella nuova società che si chiamerebbe Cassino Calcio. “L’obiettivo – afferma il primo cittadino Bruno Scittarelli – è quello di far disputare alla squadra azzurra il torneo di Eccellenza. Certo è stato perso un patrimonio come quello di avere un club nei professionisti, ma almeno ci sarebbe il nome della città in questo campionato, con un progetto mirato a salire subito di categoria. Infatti se riusciremo a iscrivere la squadra all’Eccellenza, ci impegneremo per far sì che la nuova dirigenza faccia un mercato importante finalizzato all’immediata promozione in serie D. Stiamo lavorando intensamente e speriamo di poter dare buone notizie ai tifosi”.
Dunque si apre la possibilità di ripartire dall’Eccellenza che negli ultimi dodici anni, solo in una stagione ha ospitato il Cassino, ma fu solo un passaggio visto che arrivò poi l’immediato ritorno in serie D.
Intanto non si placa la delusione e la rabbia dei tifosi azzurri che non si danno pace per l’atteggiamento di Clodomiro Murolo che ha portato a perdere una categoria importante come la Seconda Divisione.
I sostenitori azzurri si sentono traditi dall’imprenditore cassinate che fino a qualche mese fa parlava di Prima Divisione, di progetti importanti legati ai giovani e che invece ha abbandonato sul più bello il treno azzurro. E così sul portale dei tifosi ma anche per le vie della città si fa un gran parlare di questa vicenda e non vengono risparmiati nemmeno i più stretti collaboratori di Murolo, rei anch’essi di aver illuso la piazza e di aver in questi anni dato spazio ad altre iniziative, piuttosto che concentrarsi sul calcio giocato.
La protesta è civile e più di qualche tifoso che ha incontrato Murolo per strada o in qualche noto ristorante ha urlato la sua rabbia, senza però esagerare.
E l’ormai ex patron azzurro avrebbe comunque potuto iscrivere la squadra al campionato di Seconda Divisione e magari puntare a una squadra di giovani, in attesa di aiuti concreti. Anche la sua immagine e quella della sua famiglia ne avrebbero giovato e invece ora, giustamente, si trova sul banco degli imputati.