FELICE PULICI SUL RAPPORTO REJA-LAZIO
articolo del 22/2/2012
E ora, che succede?
Pulici, come sempre, è diretto: "Come vuoi che reagiscano i giocatori, se si prosegue in questa maniera? Non erano uscite le dimissioni, l'altra volta. In questo caso penso o che ci sia stato uno scontro frontale, sennò non si capisce, in questo momento".
E una volta tornati da Madrid, come si andrà avanti?
"Andrà in panchina un dirigente? Un prestanome? Non credo che la società, a questo punto della stagione ingaggi un altro allenatore che porti tutti fino alla fine della stagione sportiva. Di certo esiste un rapporto dilaniato, e per di più in presenza di un terzo posto...".
Pulici, un uomo esperto come lei, che ne ha viste tante, non crede che tutta la Lazio si debba concentrare, con Reja compreso, sulla Fiorentina e sul derby con la Roma?
"Come è evoluta situazione ti manca un anello, tra società e giocatori, ed è proprio il tecnico, che pure ha ricevuto i consensi da parte della squadra, ieri come in questo caso, o almeno una buona parte della squadra. Non vedo, però, questo percorso praticabile, con nel mirino il fatto di arrivare, TUTTI ASSIEME, fino a maggio. Sono senza parole".
Dopo tanti anni è la prima volta che la sentiamo titubante, fino a questa ultima considerazione. Non è dal Pulici che conosciamo e stimiamo da sempre...
"D'accordo. Ma penso che quando uno semina vento poi raccolga tempesta". No, era il Pulici di sempre. Realista, schietto, sincero. E per questo benvoluto dalle genti laziali.