LO SPAREGGIO DEL GIRONE A: MACCARESE-FIUMICINO 4-1 d.t.s.
articolo del 27/5/2012
Il Maccarese risorge a quattro minuti dalla fine Come Lazzaro, si mette a correre. Ma è solo metà dell'opera MACCARESE-FIUMICINO 4-1 d.t.s. (1-1) Maccarese: Giorgi, Perucca (63' Borelli), Bello (57' De Luca), Zamperini, Pennazzi, Scrocca, Callini, Adornato, Bocchini (73' Chierico), Accrachi, Bellucci. A disp. Notari, Panzeri, Gizzi, Pancaldi. All. Massimo Castagnari. Fiumicino: Mandolini, Gialli, Barbato, Rambaldi, Zanotti (9' p.t.s. Di Meglio), Francavillese, Palomba, Palaia (91' D'Addario), Barbetti (73' Adel), Marconi, Galluccio. A disp.Centurelli, Massimini, Esposito, Lodi. All. Glauco Cozzi. Arbitro: Sig. Luciani di Roma 1 (5,5). Assistenti Arbitrali: Minà (7,5) e De Lorenzo (7,5) di Latina. Reti: 62' Marconi, 86' Zamperini; 9' p.t.s. Akrachi, 14' p.t.s. Zamperini, 7' s.t.s. Bellucci. Note: espulsi Notari all'80' (dalla panchina), e al 116' Rambaldi per condotta gravemente scorretta (gesti al pubblico di fede avversa). Ammoniti: Palomba, Pennazzi, Marconi, Accrachi, Rambaldi, Bellucci. 900 spettatori circa. Giornata di sole, con lieve brezza. Il Maccarese salta il primo scoglio nella prima delle due sfide che lo vedevano opposto a una realtà, come quella bianco-celeste, appartenente al Mar Tirreno; e ora se la dovrà vedere con un'altra formazione e società che ha un'ulteriore cosa in comune, la Via Aurelia. Infatti i ragazzi di Massimo Castagnari, che hanno superato il Fiumicino per 4-1 dopo i tempi supplementari, a Ostia, ora avranno il Ladispoli di Antonio Graniero, per confermarsi in categoria. Il Fiumicino retrocede, per la seconda volta nello stesso lustro, e medita, deve meditare, sui troppi errori commessi negli ultimi due anni, sul piano della messa in opera di squadre affatto competitive, e di giovani di non brillantissima qualità, capaci di fare la differenza una volta innestati in prima squadra. Non ce l'ha fatta, il Mago Cozzi, che tante cose ha mostrato, negli ultimi 20 anni di calcio laziale; non ce l'ha fatta, stavolta, di fronte a un deserto, sul piano della costanza, della qualità di un gruppo che, magari, avrebbe dovuto gestire, come spesso è accaduto nelle edizioni più belle dei rosso-blu, dall'inizio, e non in corsa. E sicché qualche anno fa aveva condotto Barbato, superstite di quel magnifico gruppo, e compagnia bella a una salvezza che se non aveva del miracoloso poco ci mancava, oltre a una STUPENDA VITTORIA NEL “TROFEO ELIO TORTORA” con gli stessi juniores impiegati poche ore dopo, di domenica. Di più non poteva fare, nel deserto delle incertezze societarie, in una piazza spesso ingrata anche con uno del livello, dello spessore, della lungimiranza di Massimo Carsetti. I suoi rappresentanti non hanno ripetuto risultati sorprendenti recenti e lontani dai pronostici (…), vedi Civitavecchia 2006 o Monterosi la passata stagione. Non si può arrivare davanti a una squadra dell'orgoglio del Maccarese, farle un gol, e sperare poi che, alla viva il Parroco!, tutto vada bene, perché poi succede ciò che si è materializzato di fronte ai nostri occhi, a Ostia. Ovvero che un Maccarese spaurito giochi la partita della vita, anche con malcelato mestiere, di fronte a un Luciani che ha diretto in modo assurdo, contrario alla stima che si è saputo conquistare, illogico, sul piano disciplinare, sicuro di avere la promozione già in tasca. Meritata, ma oggi fossimo al posto del designatore, ci rimaremmo male, davvero. Se il milanese romano adottivo vuol continuare a fare strada, una volta agli “scambi”, dimostri di essere concentrato anche quando è in versione balneare, perché oggi ha accarezzato l'insufficienza, applicando la norma del vantaggio e poi non prendendo provvedimenti, due volte su Akrachi, una su Scrocca, e una volta su Barbato. La cronaca non è composta da un elevato numero di occasioni. Pennazzi al 2' tira alto perché pressato da Palaia. Callini prova al 4' con un rasoterra parato da Mandolini sulla sua destra. Barbetti scende da sinistra per venti metri, quando arriva all'ingresso dell'area di rigore prova un tiraccio che finisce dall'altra parte, all'altezza dell'assistente arbitrale numero 1! All'11' Gialli centra un gran pallone dalla destra dell'attacco fiumicinese, Galluccio va all'impatto in area, leggermente spostato sulla sinistra, ma cicca clamorosamente il contatto con il cuoio, da ottima posizione. E' un Fiumicino che gioca con intensità per i primi venti minuti e dà l'idea di saper pressare sui portatori di palla maccaresani. Non gioca Castelluccio, che ha rifiutato la panchina, e su questa cosa società e tecnico dovranno meditare, in vista di e del Ladispoli. Al 16' e al 18' Pennazzi tenta dalla distanza con Mandolini sicuro in entrambi i casi: fiammata di Marconi, al 27', quando prende palla a venti metri della porta, in posizione centrale, entra nei sedici metri di Giorgi, costretto ad alzare in angolo di pochissimo il suo gran sinistro prodotto in percussione. Dal corner la difesa del Maccarese esce bene, come spesso accade. Al 32' ancora Pennazzi, dai venti metri, viene fermato da Mandolini. Al 38' secondo errore sui contatti commesso dal direttore di gara, primo di una certa gravità: su Zamparini viene effettuata una palese, evidente entrataccia di un centrocampista avversario, con Barbetti che fugge via a difensore centrale a terra; recuperano bene Scrocca e Perucca, che chiudono. Al riposo le squadre vanno sullo 0-0. E' un Maccarese che piace poco, nella sostanza, e che rischia la capitolazione al 42', quando una bella palla di Barbetti viene servita in profondità a Palomba, che serve Marconi di testa proprio davanti a Giorgi, spostato sulla sinistra dell'area piccola (fronte alla porta); il tiro del 10 fiumicinese finisce sull'esterno della rete ma viene scoccato da posizione irregolare. Brividi per i tanti sostenitori del Maccarese. Al rientro dagli spogliatoi è un Maccarese differente, che sembra ora accompagnare il gioco con maggiore efficacia; la squadra celeste combina sull'asse Bocchini-Bellucci, il cui tiro finisce fuori. Al 5' Zamperini manda alto un buon colpo di testa. Al 17' il Fiumicino passa: sulla destra Rambaldi verticalizza per Galluccio, bravo di esterno a fare da sponda a Marconi; l'ex centrattacco di Diana Nemi e proprio del Maccarese protegge la palla e, in mezza girata, tira forte e centrale. Giorgi non trattiene la conclusione e la palla, lemme lemme, scivola in porta, per l'1-0. Il Maccarese avverte la botta, e si capisce dopo due tentativi di costruzione della manovra, ma, con il passare dei minuti, fa diventare consuetudinarie quelle rare geometrie viste tre volte in un'ora. La squadra di Castagnari ha il grande merito di continuare a giocare anche quando, ed è avvenuto tante volte, la difesa del Fiumicino attua bene la diagonale, e in questo, oltre all'esperto Rambaldi, lavorano bene Francavillese e Galli. Il Maccarese pareggia al 41' del secondo tempo, con una grande punizione di Scrocca per Zamperini, che di testa svetta, sorprende la difesa prendendo il portiere controtempo: è il punto che porta ai supplementari, dopo 35 giornate, una squadra che non muore mai. E la mazzata, stavolta, la subisce il Fiumicino. Nei tempi supplementari la partita è combattuta, con qualche rudezza di troppo che segue quelle dei tempi regolamentari, buona parte anzi tutte permesse da un arbitro con la testa altrove, evidentemente già alla prossima stagione. E nonostante tutto non influente sull'esito finale. Quando in tribuna qualcuno pensa che il Fiumicino abbia ancora benzina, è il Maccarese a volare via: un gran contropiede di Adornato, che ricorda di essere un grande giocatore, come colto dal fulmine della visione di San Paolo redentosi sulla via del ritorno da Damasco, al 9' del primo tempo supplementare, manda in porta Accrachi, che di piattone destro, brucia i riflessi di Mandolini. E' il 2-1 che fa esplodere la tribunetta di sinistra dell'Anco Marzio, dove, tra gli altri tifosi storici del “Macca”, ci sono Dante Papili, Menegotto, Riccardo Firotto e l'inossidabile Francesco Scaratti per gli amici, romanisti e non, Franco. Il colpo del knock-out arriva al 13' quando Accrachi, cresciuto visibilmente dopo aver contribuito alla trazione contenitiva delle sfuriate fiumicinesi, e con lui palpabilmente Adornato, subisce fallo nei pressi dell'area di rigore, sul lato destro. Ci vuole, dunque, una soluzione mancina, provata da Zamperini, che tiene basso il mancino a girare, capace di mandare il pallone nell'angolino lontano, alla destra di Mandolini. E' il 3-1 che fa saltare definitivamente il banco. Poi, con un gran sinistro, dal limite dell'area, nel secondo extra-time, Bellucci, al 7', batterà il numero uno rosso-blu (oggi in versione canarina), che toccherà soltanto il pallone prima che entri all'incrocio dei pali, per il 4-1 maccaresano. Finisce con Rambaldi che, ammonito, replica in modo non ortodosso al pubblico di fede avversa, venendo espulso, e col Fiumicino che perde la categoria appellandosi a un'improbabile posizione irregolare di uno dei giocatori idonei a risolvere l'incontro, con due gol su quattro. Facciamo luce sulla questione Zamperini specificando che il fatto di essere inquisito dalla Procura Federale, in assenza di decisioni, non comporti automaticamente una posizione irregolare. Dal momento che, peraltro, il ragazzo voluto da Andrea Calce alla corte del Maccarese, è da un anno e passa fermo, da quando cioè, è tornato dalla Lettonia occidentale. C'è modo e modo di retrocedere. A Fiumicino serve una profonda riflessione, se è vero come è vero che il Mago, questa volta, aveva esaurito i numeri. Un peccato, sciupare una stagione con una latente programmazione e delle opinabili scelte su giocatori affatto all'altezza, e lontani da quelli che hanno costruito la suddetta, penultima impresa. Per il Maccarese grande soddisfazione, nelle parole di Luca Scrocca, che ringrazia i suoi compagni di avventura, per l'impresa odierna, con il sano realismo di aver fatto solo metà dell'opera. Il domani si chiama Ladispoli. Poi ci saranno altri argomenti. L'arbitraggio è stato sufficiente ma anche superficiale e non capace di ripagare la fiducia del designatore, che pure ha spedito, sia nella juniores d'élite, che in questo ed altri tornei, arbitri di provata efficienza. Oggi Luciani è stato la lontanissima fotocopia di ciò che negli ultimi due anni ha saputo rappresentare, finale di Coppa Italia del 6 gennaio scorso compresa. Può far molto di più. Un plauso ai suoi assistenti, concreti, mai tendenti alla ricerca di un insidioso segnale di presenza (o protagonismo), impegnati bene sui pochi off-side che si sono materializzati, e attenti a fare il proprio. Massimiliano Cannalire