LAZIO-UDINESE 3-0: GRANDE LAZIO, A 2 PUNTI DAL SECONDO POSTO!
articolo del 27/11/2012
LAZIO-UDINESE 3-0 LAZIO (4-1-4-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Ciani, Radu; Ledesma (65' Cana); Candreva (82' Lulic), Gonzalez, Ederson (46' Hernanes), Mauri; Klose. A disp. Bizzarri, Carrizo, Diakité, Scaloni, Konko, Onazi, Rocchi, Floccari, Kozak. All. Petkovic. UDINESE (3-5-1-1, 4-4-2): Brkic, Coda (87' Heurtaux), Danilo, Domizzi (24' Angella); Pereyra, Willians (46' Ranegie), Allan, Badu, Armero; Maicosuel, Di Natale. A disp. Padelli, Pawlowski, Faraoni, Pasquale, Silva Moises, Reinthaler, Zielinski. All. Guidolin. Arbitro: Calvarese di Teramo (7). Assistenti: Sigg. Grilli e Vuoto. Reti: 18' Gonzalez, 30' Klose, 58' Hernanes. Note: all'11 Brkic ha parato un rigore a Ledesma. Ammoniti Ledesma, Coda, Cana e Maicosuel. Calci d'angolo: 4-3 per la Lazio. Recupero: 1' nel I tempo, 2' nel II. 20.000 spettatori circa. La Lazio ha battuto con merito e applicazione l'Udinese, bestia nera da due stagioni dei sogni continentali del grande popolo bianco-celeste. La squadra di Petkovic ha mostrato maggiore condizione fisica collettiva, una rapidità essenziale nel fraseggio, una buona conoscenza di come si possa eludere il pressing avversario nelle retrovie, e ha messo a frutto le potenzialità di un organico tecnico ma che sa anche essere pratico. L'Udinese, tolte due occasioni a palla ferma, di Di Natale, e un tiraccio di Badu finito alto nella ripresa, è stata, di fatto, spettatrice non pagante, allo stadio Olimpico. E pensare che all'11' Brkic ha anche parato un rigore a Ledesma, autore di un penalty debole e scriteriato, con la sfera che poi finiva sul fondo. Ma la supremazia espressa dalla formazione cara a Lotito e Tare ha messo in seria difficoltà, a più riprese, l'undici di Guidolin, spesso arrivato secondo, sul pallone. Non bastano le assenze di Pinzi, Fabbrini, Basta e Barreto, a giustificare un divario così netto, con il solo palo di Di Natale a essere l'unica recriminazione, visto che al 39' Marchetti, per il resto mai impegnato, per poco non se lo fa da sé, il gol. La Lazio ha giocato di geometria, sia in verticale che sul breve, ha saputo evitare indebite pressioni in mezzo, e avrebbe anche potuto divaricare le distanze, non si fosse specchiata di tanta beltà, una volta arrivata in area di rigore. Ma il traguardo di questa 14° giornata erano i tre punti, utili, come poi sarebbe riuscito, ad avvvicinare il Napoli a una lunghezza, quarto in classifica, considerando l'ex-aequo della seconda piazza, a due di distanza, rappresentata dall'ottima Fiorentina di questo inizio di annata sportiva, e dall'Inter battuta ieri sera al "Tardini". LA CRONACA - Al 1' palla persa dalla difesa bianco-nera, la carpisce Candreva che va subito al tiro, prima dell'ingresso in area di rigore. Ma la mira è sbagliata e il prezioso cuoio va alto. All'11' un colpo di tacco di Radu viene fermato, su calcio d'angolo di Ledesma, con un "mani": il rigore tirato da Ledesma è fiacco, e Brkic devia in angolo gettandosi sulla propria sinistra. Al 15' una gran traversa su punizione battuta dal lato sinistro dell'area laziale, viene colpita da Di Natale. Brividi per i tifosi bianco-celesti. La reazione dell'Udinese, al momento, è nulla.Un calcio d'angolo che non sortisce effetti e un'emozione regalata da un clamoroso errore del portiere bianco-celeste, portano verso i minuti finali della prima frazione: fallo di Ledesma al 38' con il primo cartellino giallo della partita. Di Natale centra un signor pallone che Marchetti sembra parare senza problemi. Ma perde palla al confine dell'area piccola, in maniera assurda: e in maniera ancora più incredibile l'errore nel tap-in di Allan. Palla di molto alta. L'inizio del secondo tempo è privo di sussulti, fino al 10'. Nel frattempo Petkovic manda in campo Hernanes, che segna su punizione a girare (11') il punto del 3-0! Qualche minuto prima Klose era stato chiuso (all'8') all'attimo della battuta a rete. Una sontuosa Lazio, anche con il Profeta, come l'allenatore bianco-celeste di attendeva. La Lazio guiderà tre contropiede senza affondare il colpo perché la squadra di Guidolin mura Hernanes e Klose. Sull'altro versante si registra un tiro dalla distanza provato da Badu, che termina alto, sorvegliato da Marchetti; per il resto l'Udinese di questa sera è davvero poca cosa, con qualche tentativo sulle corsie laterali poi arginato dall'attenta retroguardia laziale. Finisce 3-0 per la festa del popolo bianco-celeste. Un successo meritato. Ha diretto discretamente Gianpaolo Calvarese di Teramo ben assistito da Grilli e Vuoto. Massimiliano Cannalire (ha collaborato Luca D'Alessandro)
Lazio in vantaggio al 18': gran palla di Ledesma per Mauri, bravissimo, col piatto sinistro a girarla, in verticale, a Gonzales, il cui piatto sinistro manda il pallone a sbattere sotto la traversa e appena al di là della linea bianca. Rete!
Angella per Domizi, che esce per un risentimento muscolare alla coscia al 23'. Un minuto dopo la Lazio recupera un gran pallone sulla tre-quarti, con Candreva, bravo a percorrere cinquanta metri con il pallone. Arriva in area, ritardando il tiro o un possibile assist per lo scattante Klose: il tiro del centrocampista, di sinistro, è respinto, col corpo, da Brkic. Lazio spumeggiante ma che si specchia troppo.
Alla mezz'ora la evidente supremazia in fase di costruzione viene confermata dall'azione, rapida, del raddoppio. Buco di mediani e difensori centrali friulani, in cui passa un gran pallone di Mauri per Klose: il centrattacco arriva davanti a Brkic e lo supera di giustezza, con un piattone destro.
Il secondo tempo vede in campo Hernanes per un modesto Ederson, e, dall'altra parte, una punta, Ranegie, affianca Di Natale, attivo solo due volte su calcio piazzato, nel primo tempo. All'8' gran serpentina sul breve di Klose, incoraggiato, ai sedici metri, da Mauri: dribbling su due avversari, ma Danilo lo chiude all'attimo della battuta, e l'azione sfuma. Applausi per il nazionale tedesco. Al 10' la Lazio vola in contropiede, con Hernanes, spinto da Coda: norma del vantaggio in favore dello scatto verticale e centrale di Klose, superato da Coda che lo mette giù. Inevitabile, il "giallo", per l'autore di due infrazioni. Dalla punizione sistemata ai diciotto metri arriva la parabola a girare di Hernanes, che frutta il 3-0.