Girone A: Albalonga-Rieti 2-1
articolo del 18/3/2013
ALBALONGA-RIETI 2-1 Albalonga: Leacche, Sandroni, Pestozzi, Amico, Marini, Di Donato, Cesaro (65' Gallaccio, 77' Ferri De Oliveira), Trinca, Forcina, Raudino (91' Trotta), Magnano. A disposizione Cordella, Formica, Leoni, Spinetti. All. Paolo D'Este. Rieti: Pennesi, Iaboni, Bonifazi, Cardia, Panitti, Fascetto, Di Lorenzo (80' Serva), Tricarico, Spadafora, Pezzotti (65' Petrongari), Polverino. A disposizione: Natali, Marinangeli, Trombetta, De Simone, Salvi. All. Pietro Infantino. Arbitro: Sig. Zeriani di Legnago. Reti: 20' Spadafora (R.), 53' Cesaro (A.), 74' Magnano (A.). Note: espulsi al 70' Panitti (R.), all'81' Marini (A.), entrambi per somma di ammonizioni. Ammoniti: Cesaro (A.), Cardia (R.), Fascetto (R.). L'Albalonga fa suo il confronto diretto con il Rieti, battendolo per 2-1, in rimonta, e superando la formazione di Pietro Infantino acciuffando, in un colpo solo, il Real Pomezia e il Fregene. Era un crocevia troppo delicato, dopo lo scivolone di Canino, per la prima squadra di Albano Laziale. Per il Rieti la conferma di un pessimo momento, che culmina con la terza sconfitta in tre domeniche: Montecelio, quella interna con il Monterosi e il rovescio patito in occasione della IX di ritorno. Parte con il piglio giusto, la squadra castellana che, pur priva del suo bomber Toscano, assume un atteggiamento decisamente aggressivo, con un 4-3-3 arrembante alla ricerca di buone notizie provenienti da Santa Maria delle Mole; e soprattutto dei tre punti che potrebbero aprire nuovi orizzonti alla truppa del Pio XII°. In apertura è Cesaro a rendersi pericoloso con una conclusione respinta mentre al 19' il centrale difensivo Fascetto respinge sulla linea una conclusione destinata in fondo al sacco. Al 20' Spadafora gela il fortino albanense raccogliendo una respinta di Leacche su conclusione di Di Lorenzo, e firmando l'1-0 esterno. Non ci stanno, i padroni di casa, che cingono d’assedio la metà-campo reatina andando ripetutamente alla conclusione con l’indiavolato Cesaro e con l’aitante Forcina, ma all’intervallo il risultato vede ancora in vantaggio i giocatori ospiti. Nella ripresa l’Albalonga prende decisamente in mano le redini del gioco pareggiando all’8' con Cesaro che salta in velocità il suo avversario diretto e spara una conclusione che tocca terra e sorprende Pennesi. Al 20' mister D’Este sostituisce il suo uomo migliore, Cesaro, vittima di un malanno muscolare, con Michele Gallaccio, al rientro dopo un infortunio. E la domenica dell'ex bomber dell'Anziolavinio si trasforma presto in una giornata indimenticabile perché appena entrato va, novello Osvaldo, ad impadronirsi della sfera per battere il calcio di rigore, concesso dal direttore di gara per un fallo di Panitti su Forcina con conseguente espulsione del difensore ospite. Ma la conclusione è di quelle da dimenticare con palla a lato almeno di un paio di metri: in sostanza ha incrociato troppo il tiro di destro. Dopo qualche minuto un controllo errato, ancora di Gallaccio, suscita le vibranti lamentele dei tifosi di casa; i quali, tuttavia, al 29' gli concedono l’onore delle armi quando, con una grande giocata, mette Magnano solitario davanti al portiere, scavalcato da un docile lob che chiude la sua corsa in fondo alla porta degli amaranto-celesti: 2-1. A questo punto si chiude la gara dello scarsicrinito bomber di casa, vittima di una ricaduta che costringe mister D’Este a toglierlo dal campo. Ma il Rieti, sia pure recuperando la parità numerica per l’espulsione di Marini, non riesce a ghermire il pari sul terreno di gioco, uscendo meritatamente sconfitto al termine di una prestazione sostanzialmente molto abulica. E quando al termine arrivava l’eco dei risultati dagli altri campi, si realizzava tra la soddisfazione generale per i castellani che avevano arpionato il secondo posto in coabitazione con il Fregene (1-1 al Ferraris contro il Santa Maria delle Mole), e con il Real Pomezia sconfitto per 2-1 a Fontenuova. Insomma alla corte dell'Albalonga, parafrasando una famosa pellicola con un grande Al Pacino, oggi potrebbero dire: “Ogni benedetta domenica”. Bruno Bellucci