CHIAMIAMOLA COL SUO NOME. UNA VERGOGNA, CHE LA POLISPORTIVA CIAMPINO SE NE DEBBA ANDARE DA VIA CAGLIARI E DALLA CITTA'
articolo del 21/6/2013
CIAMPINO SE NE VA. IL COMUNE DORME, E REMA CONTRO UNA STORIA DI 29 ANNI Dal nostro inviato La Polisportiva Ciampino, purtroppo è cosa confermata, se ne va. L'occasione sarebbe di festa, in uno stadio "Arnaldo Fuso" pieno di famiglie, di giovanissimi atleti, di calciatori di ogni età: si dovrebbe festeggiare il ritorno nel campionato più importante del Lazio, si potrebbe festeggiare la chiusura dell'annata sportiva e didattica. E invece no. C'è gente che, dal dispiacere, tra i genitori, tra i dirigenti, si commuove, tra rabbia e l'aver provato tutte le strade per far rimanere la società sportiva a Ciampino. Stefano Bianchi, pur senza mai cambiare il tono di voce, è diretto come raramente si sente in giro. Le sue parole sono mazzate, hanno la forza e la capacità descrittiva di far capire alla tanta gente di Ciampino e relative frazioni in quale disastro si stia avventurando l'amministrazione comunale. "La storia mia e della mia famiglia dura da quattro anni anche se ero stato qui dal 2001 al 2006. Nel 2009 abbiamo intrapreso una nuova iniziativa. Il presente - dice alle famiglie - è una realtà che dovete sapere; abbiamo cominciato a ricostruire la Polisportiva Ciampino dalle fondamenta, sia nella scuola calcio che nel settore giovanile agonistico, e fino alla prima squadra. Oggi il problema ce l'ho con la struttura comunale. Nel 2010 qualcosa è cambiata, con una lettera che ci chiedeva 100.000 € poi siamo scesi, con una transazione, a 20.000. Saldato il dovuto, mi sono trovato di fronte a una richiesta di 180.000 €. Tutto questo con cifre legate alle utenze impressionanti, 42.000 € per l'acqua, 45.000 per la corrente, in un impianto che è già impegnativo, di suo. Parliamo di pallone, signori, non di un'azienda. E, detto per inciso, nel 2009 avevamo 220 ragazzi diventati 100-100 per delle offerte migliori di costo giunte da altre parti che erano, come dire?, fuori mercato. Allora il Comune ha provato a venirci incontro, ma i tempi sono cambiati e i politici, ora, contano fino a un certo punto perché di certi calcoli ne rispondono i tecnici, anche di fronte alla Corte dei Conti. Oggi per aprire questo cancello - fa, rivolto ai genitori dei ragazzini rosso-blu - ci vogliono 120.000 €. Ti aspetti che il Comune ti dia una mano, no? Il 21 dicembre scorso mi sono trovato messo in mora per 120.000! Dal divertimento di tutti, dei vostri figli, mi sono trovato a debiti impossibili. Quindi ho cercato altri due imprenditori che tuttavia sono scappati, perché un conto è sponsorizzare con 10.000 € a testa, altra storia è dover far fronte a numeri di quel rilievo. Insieme abbiamo presentato, nonostante tutto, un progetto che prevedeva una piscina, un ristorante di sopra, e l'ampliamento dei campi di calcio a cinque e calciotto. Un giochetto da 1 milione e 300.000 €. L'amministrazione comunale ha detto: "Non puoi fare neanche una tettoia!". E come mai - domanda il presidente Bianchi - a un chilometro e mezzo hanno fatto di tutto". Sarà l'unico riferimento al Città di Ciampino, di tutta la serata. La risposta datela voi", chiosa il massimo dirigente rosso-blu". Di qui in poi tanti genitori cominciano a porre domande a Stefano Bianchi, con le prime votate a sapere il futuro della società sportiva. La risposta non tarda, ad arrivare: "La Polisportiva la porto via, se necessario tramite un accordo col Centro Calcio Milan, qui vicino, a Morena e Grottaferrata, con la struttura già da me visitata. Ho visto e valutato anche il loro modo di lavorare. Luciano Capitani, nostro responsabile della scuola calcio, lavorerà con loro. Per la Juniores d'élite e la 1° squadra andremo a Grottaferrata dove porteremo il nome del club". Poi Bianchi ribadisce: "Ho portato un progetto per una struttura e me lo fanno fare. Ho chiesto di farne una nuova e mi hanno detto di no". Che ne sarà della struttura? La domanda arriva prima dai cittadini di Ciampino che dai giornalisti. E questo dovrebbe far riflettere ulteriormente i geniali deputati a rappresentare la cosa pubblica. "Che ne sarà, della struttura?". Bianchi: "Non ne ho idea. Si dovranno domandare perché va via una società nata nel 1984. Sono sicuro che non vedranno più i miei soldi, questa è l'unica cosa che so". Un genitore, Claudio, prende la parola ma piange, dopo aver detto: "Siamo dispiaciuti". Il presidente va incontro alla commozione del padre di un atleta: "E' capitato pure a me, il fatto di mettermi a piangere". Claudio aggiunge: "Siamo qui da sei anni, ed è un pezzo di cuore che va via. Speriamo che torni, da Grottaferrata". Interviene Brunetti, vice-presidente della Polisportiva Ciampino, che mette il dito nella piaga, sollecitato dal quesito di diversi genitori : "Ma i titoli ottenuti sul campo?: "Perderemo le categorie conquistate, pur iscrivendo l'Eccellenza e la Juniores d'élite", la risposta è secca e netta. Ci sarà un distaccamento o cosa? Bianchi: "Per evitare di disperdervi, giochiamo con il nome del Centro Calcio Milan. Non è possibile rimanere a Ciampino, e fa male, e dopo tanta fatica fa malissimo, al solo pensiero di perdere dei ragazzi che ho visto crescere. Devo abbandonare questa città e ringraziare la forza della mia famiglia". Quindi il Ciampino dovrà rinunciare, se viene confermato l'addio a via Cagliari di un club che ha quasi 30 anni!, agli Allievi d'élite, categoria di grande caratura tecnica, nel Lazio, e ai giovanissimi regionali". E qui è Bianchi, a sbottare in un pianto a dirotto: "Ho messo a disagio la mia famiglia, la sera tornavo sempre nervoso". Esce fuori la proposta di diversi, tra i presenti, di andare in comune, lunedì, alle ore 11, per manifestare il dissenso che è di tanti, ed è strano, che questo calcolo, non riescano a farselo, all'amministrazione comunale: "Potete pure contestare", dice Bianchi "ma io non ve l'ho mai chiesto, perché reputo che sia naturale, per il sociale, che tutto vada per il verso giusto. E non credo occorra andare a strillare, per una cosa da ritenere normale. E' un segno molto forte, questa iniziativa, ma io, il 28, devo fare le iscrizioni: dentro o fuori". Mario Tomaino conclude, amaramente: "Ci ho giocato da bambino. E questa è una sconfitta per tutti noi, per la città". Come dargli torto? Esce fuori anche l'idea di andare davanti alla scrivania del neo-presidente del C.O.N.I., Giovanni Malagò, per renderlo edotto di ciò che accade, a due passi dal secondo aereoporto di Roma e Provincia. Adesso la palla a sindaco e comune. Mostrateci quanto realmente abbiate compreso. Ma dovrà essere tanto, sennò guadagnate un anno. Andandovene. Via. Voi. Non la Polisportiva Ciampino. O, altrimenti, smettendo di pensare di chiedere cose esageratamente impegnative a chi, fino al 2009, veniva invitato, se non pregato, di prendere in mano un giocattolo oneroso, senza fargli presente i contenuti di quello che oggi dobbiamo definire un vero e proprio pacco. Che comprendeva pure il non richiedere l'affitto alle altre società sportive coinquiline dello stadio di via Cagliari. A voi la palla, gentiluomini di sensibilità e tatto verso l’attività sportiva. Fatelo voi, ora, un bel gol. Nella porta giusta, però. Massimiliano Cannalire