IL CASO DEL WEEK-END: Juniores nazionali sì, Giovanissimi Fascia B no!
articolo del 19/10/2009
Juniores nazionali e Allievi Fascia B: che differenza c’è? Questo nostro singolare settore giovanile. Omologazione a intermittenza per il campo dell’Aurelia? Roma - E’ strano e singolare quanto accaduto a cavallo tra sabato e domenica, al campo Don Calabria, notoriamente quartier generale dell’Aurelio. Infatti nel primo caso si è giocata la partita degli juniores nazionali tra l’Astrea e il Gaeta, nell’altro, Giovanissimi Fascia B Aurelio-Romulea, no. In questo caso il signor D’Ascanio, uno degli arbitri spediti a via Don Giovambattista Soria, nelle gare da giocarsi domenicalmente, ha chiesto la certificazione, insomma l’omologazione del campo sintetico, che da tre anni mezzo o poco più, ha sostituito la terra battuta, quella che per tanti tanti anni era il fondo naturale del campo incastonato tra la tribunetta e gli alberi. Evidentemente il giovane arbitro era stato ben istruito, e se pensate che si soffre anche in Eccellenza il problema dell’omologazione del campo, allora non è solo una cosa riguardante le società dei più piccoli di età. Al giovane D’Ascanio è stato risposto: “Sono quattro anni che l’Aurelio gioca su questo campo”, ma in federazione questa variazione del fondo del campo non è stato, forse, comunicata. Siccome la cosa ha riguardato tutti gli incontri in programma, abbiamo contattato il club di Roma Nord, e una voce gentile, telefonicamente, ci ha risposto quanto segue: “Non si è giocato perché gli arbitri ci hanno chiesto l’omologazione del campo, una cosa che ci ha preso un po’ alla sprovvista; non l’abbiamo potuta esporre, e loro non hanno permesso lo svolgimento delle gare che erano in programma. Questa è la notizia, purtroppo, che le devo confermare, perché ciò è successo qui al Don Calabria”. Tre partite, categoria Allievi Fascia B (nati nel 1993), i Giovanissimi Fascia B (ex Coppa Lazio, nati nel ‘96), e i ’97 non hanno giocato. E il problema, per la società del presidente Calisti, rimane. Non vogliamo gettare la croce addosso alla Polisportiva Aurelio, che svolge, come tutte le società propense a far giocare i giovani e ad invogliare essi alla sana pratica dello sport, un caparbio lavoro di tipo anche sociale, perché no? Però questa dimenticanza, a pioggia, costringerà la federazione, una volta ottenuta la certificazione, a una serie di recuperi che, si spera, non incidano troppo sulle ore da dedicare non solo allo studio per i giovani atleti, ma anche sul lavoro dei dirigenti, e sono diversi, che “corrono appresso al pallone”. E a tutto ciò che questo gioco comporta. Tra l’altro se ha sbagliato la Polisportiva Aurelio, perché il 4 ottobre si è regolarmente giocata Aurelio-Savio finita 1-2 con tanto di gara omologata? E’ la terza giornata. Si tratta di una ritardata verifica o di una possibile dritta? Propendiamo per la prima, senza puntare il dito contro una società o contro gli organi di controllo. Però la superficialità c’è stata. E non solo a senso unico.