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ECCELLENZA: IL GIRONE B "VISTO" DALLA RADIO di Max Cannalire


articolo del 7/12/2009



IL CAMPIONATO VISTO…DALLA RADIO

di Max Cannalire

Tor Lupara, mai così in alto. A Tivoli è

gran Zagarolo

Vis Empolitana, vertice societario.

La Lupa conferma la fiducia a Lucidi

 

La quattordicesima giornata di andata se ne va in archivio con la grande impresa dello Zagarolo, che non va sminuita per le note difficoltà del reparto portieri della Vis Empolitana, ma che va evidenziata perché è la seconda rimonta di fila. Segno che ci crede, e non smette mai di farlo, la compagine di Daniele Scarfini. Ha ragione lui, probabilmente, quando dice di non gettare giudizi sommari sui portieri se si decide di impiegarli in età giovane. Ho ragione io quando dico, però, che in questa regione mi sembra si stia lavorando poco sui fondamentali di questi giovanotti. Che Medros alterni grandi prestazioni a grandi affanni come quelli visti ieri lo si sapeva dai tempi della Spes Artiglio. Non è mio costume andare ad affondare il colpo però una società quale è la Vis Empolitana dovrà crescere anche per la scelta dei portieri, come dovrà capire, il buon Patelli, che otto giorni fa ne ha combinata una grossa, in una gara che i suoi stavano vincendo 6-1 a Ceccano, nell’andare a litigare con un gruppo di mascalzoncelli locali. Fatto è che dal 21’ al 27’ del secondo tempo lo Zagarolo segna due reti, una su rigore, una su azione, prima del punto marcato da Cavaliere. E’ un altro segnale, dopo la fortunata gara con il Torrenova, in favore della capolista, che la sua dote, e questo è un merito, se la va sempre a cercare. La determinazione degli aramanto di Daniele Scarfini sta scavando una certa differenza tra il proprio cammino e le inseguitrici. Che, a proposito, si chiamano Cavese e Artena, perché i caviselli superano 4-1 il Ceccano, in una gara messasi dopo un tempo per il verso giusto, e i rosso-verdi di Giancarlo Marini vanno a segno subito con Carnevali, raddoppia con Testa e chiude parecchi spazi al Villanova che in questa occasione mostra poca sostanza. I padroni di casa non si fanno sfuggire l’occasione per riprendersi il terzo posto, fin qui meritato, e con concrete possibilità di infastidire realtà che hanno investito certamente di più. Tutto questo accade anche per i meriti di Colleferro e Palestrina pur se su queste due gare restano degli strascichi. La formazione rosso-nera passa nel pomeriggio romano del “Giuseppe Candiani” con una rete di Madocci in una partita combattuta e con i locali che recriminano sulla direzione di gara; gli arancio-verdi di Punzi, infranto il sogno di Alfonsi secondo i dettami di Camerini che ci ha investito sopra, smentendo un possibile favore di padre in figlio (Michele è d.s. dell’Albalonga, il figliolo, Francesco, tecnico del Palestrina, n.d.r.), battono rischiando parecchio un Formia impreciso e sfortunato, che avrebbe meritato altra sorte, dalla partita dell’Antonio Sbardella.

La rivelazione del campionato, tuttavia, continua a essere il Tor Lupara che passa senza grandi sofferenze all’Arnaldo Fuso, con il Ciampino battuto tre volte dallo stesso giocatore, Eusepi, due volte in gol su azione, una su calcio di rigore. Fatto è che la formazione di Maurizio Ceccacci è quarta in classifica, e non è mai stata così in alto, nella sua storia. Ha ragione il suo allenatore e umile operaio da campo, quando dice che qualche anno fa era impensabile, tutto ciò; parliamo di una squadra che ha superato (3-2) la Cavese a via Gioberti, e che dispone di giovani di discreta qualità sì, ma anche di grande costanza. Che hanno la “capoccia”, insomma, per essere dei giocatori di pallone, anche con prospettive che, per un domani non troppo lontano, potrebbero misurarsi anche in serie D, se non proprio con il club di Romolo Narcisi, puntando a inserirsi nel vicinato eretino, per esempio (Monterotondo gioca in serie D). Fatto è che, con la fuga del Mentana a Villanova, con il Fonte Nuova che in un solo anno ha toccato il tetto dell’eccellenza e ora rischia il solaio dei play-out per evitare la prima categoria, il calcio, quello d’Eccellenza, sulla Nomentana, si chiama Tor Lupara. Il che conferma anche dei validi progressi nella scelta degli juniores da spedire al piano di sopra in prospettiva futura. Per il Ciampino il purgatorio del penultimo posto prosegue, in compagnia del Terracina, battuto a Riofreddo in una gara dalle forti polemiche. Polemico il pubblico di casa quando l’allenatore del Roviano, Iardino, toglie dal campo Petrella, fino a quel momento il migliore dei suoi; e polemico nei confronti di una squadra senza un elevato livello di concentrazione. Infatti il Roviano segna due reti nel corso del primo tempo, al termine del quale viene espulso Leo Dominici, per somma di ammonioni, dal modesto Vona di Frosinone. Cosa insolita, per un giocatore che è sempre stato atleta di grande correttezza. Fatto è che il Roviano rientra in campo con una mentalità sbagliata, considerando la partita chiusa, e, pur in dieci, il Terracina riapre la partita con Vuolo, interessante elemento, provando un assalto all’arma bianca secondo la mentalità offensiva del suo allenatore romano, Lenzini. I tigrotti, per l’occasione, avevano sette giocatori in età di lega tra cui tre atleti del ’91. Il vero campionato del club del Terracina comincia da oggi con i possibili arrivi di due giocatori che il trainer di San Lorenzo (Roma) aveva nel passato campionato. Per il Roviano tre bei punti ma anche la sensazione difensivista che ha trovato riscontri nei tanti, troppi precedenti pareggi, e che ieri ha irritato la platea rovianese, una volta sul 2-0 e in superiorità numerica. Di positivo gli attuali 19 punti per il Roviano di Massimiliano De Angelis, che è a poco dal gruppetto degli aspiranti inseguitori, e che vanta sei punti di vantaggio sulla sestultima. Che, per questo grazioso paese delle lande tiburtine e dell’Alta Valle dell’Aniene, significherebbe la terra promessa, al primo anno di Eccellenza, Sempre aspettando il ritorno a casa, che sarebbe il vero trionfo di una speranza divenuta poi programmazione e investimento di venti plausibili dirigenti (che hanno messo soldi di tasca loro per i lavori al vecchio campo rovianese).

Applausi al Torrenova per aver ripreso il Sora a pochi minuti dalla fine con un gran balzo di Faillaci, rete di testa in tuffo alla Van Basten, per rimettere a posto una partita che ha visto i romani casilini correre due volte, non una, appresso all’apprezzabile pattuglia di Maurizio Promutico: finisce 2-2 con la sensazione che, in presenza di meno errori dal centrocampo all’indietro, la squadra di Centioni e Sancricca potesse pescare il risultato da tre punti. Ma applausi, dopo la semifinale di andata in Coppa, al Sora, all’allenatore che del club volsco è stato un grande giocatore, e che sta incoraggiando, con i suoi dirigenti, la piazza a star vicino ai giocatori con iniziative economiche, nel tentativo, non facile, di portare la squadra fuori dalle “secche” della Bassa (classifica), come si dice al nord.

Concludiamo con il bel pareggio ottenuto dal La Lucca di Mirko Carlini, brava formazione al punto da riprendere, con Rosato, il gol di Manzo, segnato nel primo tempo. La società ciociara coglie un punto “pesante”, ed è ora a tre lunghezze dal sorprendente Colleferro di ieri, e, probabilmente, dovrà investire almeno su due se non tre pedine di sostanza ed esperienza, per evitare dei play-off al momento certi, in assenza di vittorie oltre le tre ottenute sin qui. Ovvio pensare di più al record di pareggi patiti dalla Lupa, a oggi ne ha nove, record del girone: non convince la mentalità della squadra, non convincono delle scelte di Fabio Lucidi, che però si merita, a mio avviso la conferma arrivata nella giornata di oggi. Credo che la fiducia, alle soglie di una possibile finale di coppa, Tor Tre Teste permettendo, vada confermata. E quanto auspicavo ieri in sede televisiva è sopraggiunto. Meglio così. Anche se va via Manzo, non so quale sia il problema che lo affligga, pare destinato a Nola, in Eccellenza campana, con l’arrivo di Aziz, dalla Cynthia Genzano. L’ossatura dell’undici di base ci sarebbe, per far bene: di sicuro non ha convinto in blocco il reparto centrale, ma anche in difesa si vedono falle evitabili. Il problema principale, però, resta la costruzione del gioco, privo di una tessitura idonea a durare novanta minuti, o a giocarsela a viso aperto, come è accaduto nel triangolare del quarto di finale con la Vis Empolitana. La società ha confermato il giovane allenatore romano con l’auspicio di mettere a posto una rosa finora insoddisfacente. Probabilmente l’apertura di credito di cui gode l’ex attaccante di Ancona, Lodigiani e, al tempo delle giovanili, di Pro Roma prima e Almas poi, dipenderà dal cammino in coppa. Due partite “da un giorno”, per il suo futuro.

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