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ECC./B: VISTO DALLA...CABINA RADIO. Il punto: ZAGAROLO A FORZA 7


articolo del 22/2/2010



ZAGAROLO

A FORZA 7

Fascino della radio, perverso romanzo, quello del calcio. Lo Zagarolo di Pio e Gianni Paglia ha aperto un po’ di più il casello che porta fuori dalla regione, dopo aver avuto in comune con realtà quali l’Artena il fatto di creare una miriade di palle-gol e di sbagliarle gettandole alle ortiche. Va detto che una delle due reti annullate, probabilmente, era buona; sull’altra azione l’interruzione è giunta prima, e va bene così, per il team amaranto. Il cui pubblico è abituato a soffrire fino al fischio finale, sul piano del punteggio, non su quello del gioco e della velocità nella costruzione del gioco. Queste le dichiarazioni rilasciate da Pio Paglia dopo aver saputo dagli 88,100 di Nuova Spazio Radio del pareggio dell’avversaria diretta di un anno intero: “E’ un bel successo, un bel risultato. Quando abbiamo saputo del pareggio è ovvio che la gente e noi stessi siamo rimasti contenti, soddisfatti. Abbiamo preso questa società nel 2000 e fino a oggi ottenuto quattro promozioni in nove anni. Tutta la città è stata invitata a stringersi intorno a noi e i concittadini hanno risposto bene a questo impulso, all’attività, alla crescita del settore giovanile nel tempo, e della prima strada negli ultimi due, tre anni”.

Il parere di Fabrizio Ferazzoli, ospite a Rete Oro, verte su un calcolo matematico: “La corsa la dobbiamo fare pensando che i punti siano quattro, e non sette, dovendo giocare lo scontro diretto in casa nostra. Quello è il pensiero che ci deve accompagnare e incoraggiare di qui alle prossime domeniche”. Non fa una grinza. Poi l’allenatore romano scherza su un messaggio arrivato in studio via sms: “No, la corsa la faccio sulla prima, non mi devo guardare da chi prova ad arrivare da dietro”.

Il racconto della settima di ritorno

Lo Zagarolo, nel breve volgere di una frazione del secondo tempo, è passato dal pareggio con il Terracina e il parziale 1-0 della Cavese sulla Nuova Tor Tre Teste, e quindi dai 4 ai 2 punti di divario, ad averne ben 7, per il gol dei romani al Luigi Ariola, che è arrivato subito dopo la rete di Amassoka. Già, come si fa a dire che la società prima in classifica si fosse sbagliata, quando ha riportato nelle terre nostrane il giocare africano da Ibiza, Formentera o giù di lì? Da quando è iniziato il girone di ritorno è entrato, con Reali, chiaro, in tutte le rimonte, le differenze, minime, costruite tra la squadra di Daniele Scarfini e le avversarie incontrate all’Elio Mastrangeli. La Nuova Tor Tre Teste si prende un punto d’oro per il morale, per rimanere tra le prime delle…seconde, in un torneo in cui provano il colpo di teatro la Lupa Frascati, 4-0 al Roviano Team Service, e la Vis Artena, ripresa ma capace di un nuovo allungo dinnanzi al pubblico amico. Una tirata d’orecchie ai rosso-verdi: anche contro il Tor Lupara la percentuale di realizzazione rispetto al costruito è bassa, e questa è una sensazione che accompagna da qualche tempo i giocatori di Giancarlo Marini.

La Vis Empolitana regola 2-0 il Villanova grazie a due reti che vengono da lontano, una per tempo. Prima Juarez poi Chiaravaglio superano le resistenze dei cugini della Tiburtina, che forse speravano in un piccolo, grande miracolo, alla vigilia. Il Palestrina passa a Ciampino dove non credo che i pur tenaci sostenitori rosso-blu abbiano seriamente coltivato l’idea anzi l’utopia di rimanere nel più importante torneo dilettantistico regionale. Per gli arancio-verdi un brodino, in attesa di tempi migliori, per i ciampinesi il saluto all’Eccellenza dovrebbe essere questione di poco. Un peccato, se pensate al nono posto della passata stagione, ottenuto con un terzo o forse anche un quarto dei budget precedenti.

Delle parti pericolanti tre punti ottimi del Ceccano sul La Lucca, in un confronto diretto, e del Sora sul Formia, da cui mi sarei atteso almeno un pareggio in terra volsca. Per portarsi via dalla zona equivoca il Torrenova vince una partita capace di indirizzare una stagione intera, superando nel deserto del “Tre Torri” un Colleferro in caduta libera. Un discorso a parte merita il Terracina, che in settimana ha provato a ricontattare Lenzini, troppo orgoglioso e attento per ricascarci. Il problema è che prima potesse sembrare una battuta, quella dei centralinisti e dei segretari da telefonia mobile, adesso è una realtà. Infatti l’allenatore romano è stato contattato da tutti tranne da chi avrebbe dovuto farlo totalmente, quel passo indietro, ovvero chi decide. Dopodiché è stato scelto Carlo Magliozzi perché già facente parte del sodalizio dei tigrotti e per l’esperienza dell’ex allenatore della Maremmana e del Santa Marinella. Un tentativo, ultimo, dopo essersi accorti (e non venitemi a dire meglio tardi che mai!) che Minieri non avesse adeguata esperienza per evitare la via della retrocessione diretta, da cui Lenzini aveva quasi portato fuori il Terracina. Buona fortuna.

                                  Massimiliano Cannalire

 

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