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ECC./A: LE RADIOINTERVISTE DEGLI 88,100. BRUNO CAMERINI (ALBALONGA)


articolo del 8/3/2010



Il presidente dell’Albalonga

a Nuova Spazio Radio

Cannalire: “Avete vinto per un successo che contiene diversi aspetti. In primis perché è un derby cittadino, poi perché lo avete fatto al Comunale di viale Spagna, campo non facile, e contro il Cecchina, squadra ostica. Quarto motivo: perché il momento cecchinese non è dei più facili, e perché avete l’Anziolavinio nel mirino e avete conservato questa ottica”. 

Bruno Camerini: “Ne condivido uno solo. Era importante vincere, perché di qui alla fine sarà questa, la motivazione più importante. Sul fatto che sia una stracittadina è un derby sentito solo da loro. Il nostro derby non è giocare contro il Cecchina ma con la Lupa Frascati, con la Cynthia Genzano, con la Vjs Velletri, se non altro per le tradizioni storiche. Non c’era mai stata, questa partita, negli anni precedenti, in Eccellenza. Quest’anno grazie ai nostri demeriti, hanno avuto il privilegio di giocare con noi, e di vincere, all’andata”.

Poi l’analisi si sposta su un altro punto di vista…

“Giocare su un campo del genere era impossibile ma è un campo che merita la squadra che abbiamo affrontato . Non si può giocare su un campo di calcio come quello, vale per i loro giocatori come per quelli che dovranno giocarci. L’Albalonga si è adeguata, gli avversari hanno messo la fisicità, che abbiamo sofferto”.

Sull’approccio dei suoi atleti il numero uno bianco-blu dice: “Fortunatamente vincere non è mai facile, non solo vincere con il Cecchina. Se noi le vinciamo tutte, di qui alla fine, non dovremo fare la corsa sulle altre. Se noi avremo l’intelligenza di giocare sempre con questa mentalità possiamo ambire al campionato maggiore. Siamo sicuramente la squadra più tecnica del campionato, e consapevole di avere dei cambi superiori a tutte le squadre del campionato. L’Anzio ha una fisicità maggiore, una caratterialità più rimarcata della nostra. Il calcio non è fatto solo di tecnica. Se avremo la testa per giocare sempre per vincere non ci sarà storia. Diversamente non avremo meritato di vincere il torneo”.

Cannalire: “La franchezza e la schiettezza sono tra le diverse doti che presenta nel calcio, presidente…”

Camerini è diretto, una volta di più: “Questo è un mondo che vive sull’ipocrisia, o su chi mostra di avere di più. Mi rimproverano di essere troppo serio, quando vedo le partite. Come faccio a non vivere la partita? Al primo gol non ho esultato, e mio figlio di quattordici anni ha notato questa cosa. Sul secondo gol ero contento perché ero certo di aver ottenuto la vittoria”.

Sulla gazzarra di fine primo tempo dice: “Sembra che un nostro tifoso abbia fatto un gestaccio scatenando la reazione di un gruppetto di pazzi e sono dovute intervenire le forze dell’ordine. Poi vengo a sapere che all’ingresso degli spogliatoi, alla fine del primo tempo, dei giocatori loro abbiano aggredito qualcuno dei miei. E che anche una persona che passa sempre per posata, educata, quale è il loro direttore sportivo, abbia preso per i capelli Artiaco venendomi a dire che gli devo insegnare l’educazione. Gigi Artiaco è un ragazzo che vive qui, di fianco a me, in un mio appartamento e da diversi mesi lo vedo tutti i giorni e credo di conoscerlo bene, apprezzandone i comportamenti. Forse qualche persona dimentica la buona educazione. Il fatto che le liste ci siano state consegnate un minuto prima della partita. E’ una questione di stile, di cultura sportiva. E queste cose vanno dette. Stando in tribuna e passando per gli spogliatoi sono state dette delle cose al mio nome, non alla mia persona, perché alcuni nemmeno le conoscevo, alcuni elementi. Io nel girone di andata ho perso con il Cecchina per due calci piazzati, e ho fatto i complimenti a presidente, direttore sportivo e giocatori, ho augurato loro la buona domenica. Questo è il calcio che vedo io e che so che vedete anche voi. Il risultato, però, per qualcuno, prende il sopravvento su tutto il resto. Ma non è il mio calcio. Finché lo farò quello, sarà il mio calcio. Vi faccio l’esempio di quanto è accaduto sabato, in coppa Lazio, quando i miei ragazzini hanno fatto 0-0 con il Cecchina, a Pavona, dove i giocatori e i genitori sono stati ricevuti accolti con rispetto, con educazione, con amicizia; genitori, figli, sono stati trattati coi guanti bianchi. Nelle precedenti gare i ragazzi del Cecchina avevano subito 100 gol quindi quando hanno fatto 0-0 hanno festeggiato ma è giusto”. E conclude: “Sotto gli juniores abbiamo 350 giovani calciatori. Se fosse dato da noi il segnale della violenza saremmo dei criminali”.

A margine interviene un radioascoltatore, Maurizio, di fede cecchinese, dichiarando ciò: “Si è messo su una cattedra giudicando il Cecchina. A Tor Tre Teste, due anni fa, in una gara di allievi nazionali, in cui era presente anche il presidente della Nuova Tor Tre Teste, avreste dovuto sentire ciò che diceva sull’arbitro”.

Un derby che sembra non essere finito. Con ovvia replica da concedere nei prossimi giorni alla parte. Insomma una stracittadina con coda. E, purtroppo, non alla vaccinara. Peccato. Sia per le ostilità che per la pietanza, assente.

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