FUTBOL CLUB-TOR DI QUINTO/LE PAGELLE
articolo del 29/4/2010
LE PAGELLE DEL DERBY DI SEMIFINALE – GARA 1 FUTBOL CLUB Di Gregorio 7: ha sulla coscienza il lob che di testa Loreti colloca nella sua porta ma mostra due interventi di grande fattura. Uno, in particolare, su Commini, lo vede esaltarsi. Nelle uscite non sbaglia praticamente nulla, dà sicurezza al reparto. Savelli 7: chiude bene parecchie iniziative tentate dal Tor di Quinto, e, cosa più rilevante, legge alla grande la partita quando, ad avversari già in nove, prova a portare su palla e squadra quando i compagni di centrocampo non ne hanno più in lucidità e benzina. Quando corre sembra sempre caracollare ma il suo impegno non è passato singolarmente inosservato. Tumminello 7,5: fa la sua onesta partita di retrovia, chiudendo bene nei primi venti minuti diverse volte su De Rossi anche coi raddoppi. Nella ripresa è uno di quelli che spinge una squadra gestita con il freno a mano tirato, che non ha la maturità e la sagacia tattica per colpire un Tor di Quinto ferito nei numeri. Ed è ammirevole quando si sgancia alternativamente all’altro esterno di difesa Savelli: da due sue iniziative escono fuori una traversa colpita internamente, da posizione di attaccante; la seconda esce con un tiro a girare con il destro smanacciato da De Simone. Allena 8: è probabilmente il migliore dei suoi, e, con Loreti, in campo, perché tiene unita la squadra anche quando cala, palesemente, alla distanza. E’ un giocatore che rappresenta bene il classico mediano sistemato davanti ai tre difensori, e immediatamente dietro i quattro centrocampisti. Giocatore di tempismo, di sostanza, dal positivo operato. Fernetti 7 ha il merito di sganciarsi spesso in assistenza agli attaccanti, che dal loro canto sono spettatori non paganti. Ha la fortuna e la tenacia di girare in rete un pallone d’argento, non capitalizzato nel seguire della gara. E’ un bravo giocatore e si vede quando segna ma anche dopo, perché a centrocampo il Futbol Club disputa un ammirevole primo tempo. Anche nel secondo prova ad affondare ma intorno la sua squadra si sgretola e anche lui cala sul piano atletico perché non regge, probabilmente, una gara intera a questi livelli (71’ Zandri 5,5: ci si aspettava qualcosa di più, che non arriva). Roselli 7,5: gioca una partita efficace, chiude una miriade di situazioni che il Tor di Quinto prova a costruire in verticale. Vince praticamente tutti i duelli e dimostra di saper prendere le misure agli avversari. Costantino 6,5: spinge per tutto il primo tempo e si unisce alla superiorità costruita con pazienza in mezzo al campo, dove il Futbol Club ha giocato la prima metà di frazione davvero con costrutto e concretezza. Amici 4 furbo, astuto, fa cacciare De Rossi. Ma negli anni, per restare giocatore, ci vorrà ben altro. Se lo dovessimo giudicare sul piano dell’acqua che ha portato precedentemente l’episodio che ha scatenato la fantasia dell’insufficiente arbitro, diremmo che ha fatto bene. Ma purtroppo quella frase detta prima di rientrare in campo, e ascoltata dai presenti in tribuna, evidenzia che si è trattato di una $sceneggiata. Pronto per il teatro (58’ Piorico 2: da lui l’allenatore Luzi si sarebbe atteso una prova tesa a costruire qualche occasione in più. E invece il numero 14 cosa ti combina? Si fa cacciare per un atto di violenza, questo vero rispetto alle fantasie da Sky del direttore di gara. Fatto che andava evitato. Fuori dalla grazia di Dio. O, se preferite, impreparato). Cascione 4: semplicemente insufficiente. Luzi sbaglia a tenerlo in campo per novanta anzi novantuno. Non partecipa praticamente a nessuna azione d’attacco, se uno scorre e ricontrolla il tabellino con le azioni degne di cronaca. E con lui il suo compagno d’attacco Pantanella. Prova incolore, di latente incisività. Rimandato (91’ Porcelli s.v.). Pantanella 4: le aspettative della vigilia non sono rispettate. Non morde, non prova a dialogare coi centrocampisti, che, per l’assenza di movimento, sono costretti a provare su palle inattive e su iniziative dei singoli. Si dimostra avulso dalla manovra pur provando, con Cascione, a partecipare ai palloni che arrivano dai calci piazzati. Insufficiente. Ciampicacigli 6- è lui a suggerire la bella mezza girata che frutta il vantaggio. Tiene per un tempo ma non è che arrivi tante volte a mettere in piedi assist e palle utili, sui traversoni e sui cross. (68’ Carbone 5: inserito a partita in corso non contribuisce al cambio di passo della sua squadra. Modesta prova). All. Gianluca Luzi 5: prepara bene la partita per quanto mostra il Futbol Club nel primo periodo poi in quanto a coraggio difetta parecchio. Quando ricapita, un’occasione del genere? E questo quesito è lo stesso pronunciato da alcuni sostenitori arancio-blu presenti nella tribuna centrale. Sistema tre difensori, un mediano davanti alle retrovie, quattro centrocampisti e due punte. Ma quando De Rossi viene espulso non muta atteggiamento e, dopo il “rosso” a Ciavarro, prova a farlo con palese ritardo. La squadra non gioca per le punte e le punte fanno altrettanto per la squadra. Perché non toglierle? E’ mancato il guizzo del ciclista che prova a creare la dovuta selezione. Rimandato, con rammarico della sua parte. Tor di Quinto De Simone 6: non compie parate alla Albertosi dei tempi d’oro però esce bene e, cosa di grande rilievo, dimostra sicurezza e tranquillità, personalità e tempismo. Sbaglia solo su un pallone destinato a uscire, che non produce danni, ma recupera, aiutato in questo, anche dalla sana psicologia dei compagni di reparto. Andreani 7,5: risulta un mistero come le squadre dei professionisti non facciano ragionevoli “follie” per assicurarsene i servigi. E’ penalizzato, d’accordo, dalla non elevata statura, ma in marcatura questo atleta dimostra un tempismo negli anticipi non comune. Gioca la sua partita di sempre, generosa. Loreti 8,5: un grande giocatore, che conosce compiti e velocità da applicare ai suoi doveri. Dalla sua parte non passano praticamente mai, e si sgancia con incredibile frequenza. Per lui vale il discorso fatto per Andreani: i noti scienziati di Serie B, C 2 e Interregionale della regione Lazio, come fanno a non chiedere al Tor di Quinto un giocatore già formato e di certo avvenire? A meno che i grandi professionisti nostrano non lo vogliano gratis… Non è il gol, che già varrebbe un elevato voto, a pesare sulla valutazione, quanto la determinazione, la puntualità nelle chiusure, il riportare avanti i suoi compagni, anche quelli di centrocampo. Maturo. Licciardone 7,5: giocatore duttile, che nasce difensore ma si esprime bene anche in appoggio a De Rossi, sulla destra. E’ uno di quelli che aiuta a non disunirsi la squadra quando rimane in dieci e, al 19’ del secondo tempo, senza il leader naturale, Ciavarro. Così corre e si mette a disposizione dei compagni delle retrovie mostrando di conoscere il significato della parola “difendere”. Evita al Tor di Quinto di venire schiacciato pericolosamente a metà della ripresa e nel finale. Marcelli 7,5: partita da grande difensore che vince, in sostanza, quasi sempre negli uno contro uno, fossero aerei o via terra. Due sue chiusure, nei primi dieci minuti del secondo tempo, con tanto di scatto, dimostrano lo spessore di questo elemento. Si sacrifica, corre, respinge di testa un’infinità di pallone. In via di maturazione. Cruz 8: un gigante, come Andreani, ma forse fa poco notizia per chi non segue questo giocatore dai tempi dei giovanissimi. Atleta di grande intelligenza tattica, generoso, con tutte le caratteristiche che, credete a questa scuola di pensiero, ne faranno un libero almeno da Lega Pro 2. Non perde la testa e dimostra da una parte grande maturità, dall’altra infonde tranquillità ai suoi compagni di reparto e di squadra nel momento della burrasca, a Tor di Quinto in nove. De Rossi 4,5: non è stato il giocatore che è divenuto popolare per la partecipazione al gioco corale espresso nella aurea, passata stagione. Anzi, ne è stato il lontano ricordo. Riesce ad andare via soltanto una volta e mezza. Se la smettesse di pensare a fare il giocoliere sarebbe meglio: ne perderebbe l’estetica, ne gioverebbe la squadra, nel primo tempo arginata da un centrocampo inguardabile. Sull’episodio dell’espulsione non entriamo nel merito demandando il tutto a una seduta di psicanalisi, non del giocatore. Dell’arbitro. Commini 6,5: ci sono due partite nella medesima gara, per questo valevole centrocampista centrale. Che ha il grande limite di non riuscire a cambiare passo nell’irritante primo tempo, in cui il pacchetto mediano non costruisce praticamente niente di geometrico se non in un paio di circostanze, peraltro fallaci. Nel primo tempo è più impegnato a coprire che a costruire. Poi, nel secondo tempo, il numero 8 campione d’Italia si ricorda di avere polmoni, concretezza, lettura della gara e personalità che diventano tutti insieme attributi. Macina i chilometri che servono quando mancano De Rossi e Ciavarro. In sostanza nel secondo tempo Commini si ricorda di essere un grande giocatore. Pischedda 4: si fa male dopo appena un minuto quando il direttore di gara gli fischia un fallo che in realtà subisce. E l’infortunio riguarda la spalla sinistra: il voto è motivato da due fattori. Il primo riguarda l’impossibilità, da limitato, di giocare ai livelli cui potrebbe esprimersi, e quindi dal fatto di non aver chiesto il cambio. La seconda su un giudizio che dalla tribuna concerne la sua assenza nelle poche azioni messe in piedi nella prima ora di gioco. Apprezzabile perché stoico ma la valutazione resta negativa (66’ Cola 6-: fa il guastatore, che è quello che occorre alla squadra, e lo fa commettendo una serie incredibile di falli in attacco, ingaggiando una sorta di duello personale con l’arbitro, sul piano tecnico. Rimane a far reparto da solo e questo è un merito perché nei dieci minuti finali più i tre e mezzo di recupero tiene alta la squadra sfidando i tre, quattro giocatori rimasti a coprire, per paradosso, le retrovie. Un plauso per il carattere ma può far meglio. Da valutare per la situazione di doppia inferiorità numerica) Ciavarro 4,5. Rimedia la prima ammonizione per proteste, e un giocatore della sua esperienza non dovrebbe, dal momento che non era capitano. Sulla seconda è penalizzato da un direttore di gara protagonista e cervellotico, anche se l’ingenuità successiva al contrasto con un avversario poteva risparmiarla. In precedenza, nel primo tempo, aveva mandato la palla, di testa, ad accarezzare il palo (35’). Ma è uno di quelli che nel primo periodo ci ha messo troppo tempo a uscire dalla pressione prodotta dal Futbol Club. Frasca 6: poco appariscente, concreto a centrocampo quando la squadra rimane in nove, dopo essere partito da attaccante che non è propriamente il ruolo suo. Può fare di meglio anche se ci ha provato con un’acrobazia. Deve ricordarsi, per fare di più, cosa che dispone sul piano fisico e tecnico. (89’ Silvestro s.v.). All. Paolo Testa 6,5. La squadra ha reagito da grande realtà per il merito psicologico che va ascritto al pluridecorato allenatore romano, che lavora sul gruppo dei Cruz, Ciavarro, Commini, Frasca da quando erano giovanissimi. Quanti altri undici avrebbero mostrato un comportamento dotato di “palle” di fronte a uno sciagurato delitto imperfetto quale quello tentato e malriuscito, telecamere alla mano, dall’arbitro in….dote alla sezione di Formia? Il Tor di Quinto riesce a difendere un pareggio con il minimo di reti perché è squadra ben messa sul piano fisico, del carattere, e della consapevolezza dei compiti dei singoli. E tutto questo è stato ieri necessario per portare via un esito d’oro, in vista del ritorno. Arbitro: Sig. Saccoccio di Formia 3. Questo ineffabile e giovane direttore di gara commette una miriade di errori. E sarebbe un errore ancora più rilevante mandarlo in giro senza un adeguato controllo. Il primo, gravissimo è una palese omissione prima della partita quando, a parte i vaffa destinati al presidente ospite, cosa che nel calcio ci può stare, ignora palesi cori, ben udibili dalla parte opposta, riferiti al “Ventennio” e al “duce”. Una colpa ben spartita con i due assistenti e con il commissario di campo. Roba da denunciarli alle autorità competenti per non aver applicato quelle stesse misure, decreti ministeriali, disposizioni, concernenti la serie A. La gara - L’arbitraggio della semifinale di andata è stato semplicemente delittuoso con la differenza che il delitto imperfetto non è riuscito a questo pavido direttore di gara. Ogni ulteriore commento è demandabile alle immagini di Sportinoro che invitiamo a vedere domenica pomeriggio. Gli episodi salienti, tuttavia, li segnaliamo, per chi non ha visto la gara o non può vedere la trasmissione, tra tre giorni: crede di vedere una gomitata che De Rossi (46’ p.t.) non darà mai all’aspirante attore con il numero 8 avversario. Perché l’assistente Roberti non è intervenuto come richiesto da due giocatori in casacca blu per riportare il direttore di gara su un esatto binario?, soprattutto alla luce di quanto ha detto il giocatore del Futbol girato verso la tribuna mentre chiedeva il permesso di rientrare. Eppure era a pochissimi metri, rispetto a chi era sistemato in cima alla tribuna, in mezzo a un mare di sportivi. Il signor Saccoccio ammonisce Ciavarro (la prima volta per una domanda: “che cos’è?”), la seconda volta in una situazione di contrasto assolutamente risolvibile con un richiamo ufficiale. Non concede un evidente calcio di rigore al Tor di Quinto per un “mani” nei minuti finali. Se non avessimo passato anni e anni a difendere, filosoficamente e per dirette esperienze, la passione dell’arbitraggio di tanti elementi, ci verrebbero in mente quelli che Zoff definiva, qualche anno fa, “cattivi pensieri”. Un’occasione persa per lui e per i suoi assistenti. Quando Holweger, assistente numero 1, pare resti contuso, dopo la rete del Futbol Club, perché non tutelare l’incolumità altrui chiamando le squadre a centrocampo? Con tutti gli arbitri preparati e di livello che erano in giro, era proprio indispensabile, scegliere un primo ufficiale così modesto? Qualche esempio di arbitro efficace per un evento di questo tipo? Cesarini di Civitavecchia, Seminara di Tivoli, Delle Fontane di Ciampino, Dell’Università di Aprilia, Pignalosa di Forma, Bertoldi e Minotti di Roma 2, Fourneau di Roma 1. Poi, per carità, la giornata-no capita a tutti. Ma quanto visto, osservato, ignorato in Futbol Club-Tor di Quinto, credeteci, è ben altro. Massimiliano Cannalire