FIDENE-ANZIOLAVINIO: LE PAGELLE DEL SALARIA SPORT VILLAGE
articolo del 10/5/2010
LE PAGELLE DELLA SFIDA DEL SALARIA SPORT VILLAGE FIDENE Lauri 6: spettatore, ha dato sicurezza nelle uscite, tre, senza sbavature, pur nel traffico. Esposito 7: prova autorevole, per questo interessante terzino fluidificante. Che, quando ha potuto, ha sostenuto la manovra. De Gol 7: ha lasciato poco o nulla agli avversari, vedi l'occasione del palo di Giuffrida all'altezza del 26' s.t., suo unico errore, oltre a un paio di traversoni di Gamboni, cliente neanche facile. De Vizzi 7: nervoso all'inizio e alla fine, quando risulterà ingenuo quasi infantile, offre, per l'economia della partita, una gara di sostanza, come lo conoscono in tanti. Efficace il suo contributo. Serino 8: il lavoro fatto dalla coppia di centrali è di alto livello. Nella domenica in cui mancava Fabrizio Liberti e, in avanti (per scelta?) De Luca, Serino e Pollini sono stati bravi e puntuali nelle chiusure. Un solo colpo di testa di Antonelli è il grande segno di quanto fatto da lui e da Pollini. Pollini 8: un gigante, probabilmente il migliore insieme a Manganelli. Il difensore si concede anche di uscire palla al piede in un paio di circostanze. Ha messo una pezza sempre e comunque, sia su quei cross giunti dalle corsie che, soprattutto, sui tanti calci piazzati che Fioravanti spediva nell'area di rigore dalle retrovie o da centrocampo. Partita gigante. Di Pietro 7: ha corso e lottato, ha accettato i contrasti e incoraggiato le geometrie, e ci ha anche provato di persona, nel corso del primo tempo, mancando di poco il bersaglio. Avesse segnato quella rete sarebbe venuta giù mezza tribuna e passa (72' Dominici 6: pochi minuti fatti di corsa e costrutto. Partecipa all'azione del terzo gol) Cangini 7: non ha fatto differenza, tra la discreta opera di partecipazione alla manovra e l'opera di interdizione. Un buon mediano, che si è fatto trovare dove serviva. Bez 7: sapevamo della bravura di questo gigante veneto, spesso seguito dai filmati visti in televisione e per sentito dire via radio dai colleghi che hanno seguito il Fidene. Avevamo avuto anche positive relazioni, sul suo operato. Ma la prova di ieri ci dice che è venuto in Eccellenza come apparizione perché ha giocato per la squadra, ha tentato la via della rete, ha aperto spazi interessanti e conosce bene i tempi di un'azione d'attacco. (88' Ciotti s.v.) Manganelli 9: quanti ieri sono venuti in riva al Tevere per ammirarne le qualità, tecniche e tattiche, sono rimasti abbagliati dal talento di questo giovane atleta. Il primo gol è da applausi, quando riceve palla da Polverino e salta Piccheri recuperando in un lampo la coordinazione per battere a rete. La seconda segnatura è un capolavoro di tecnica, sfacciataggine (o personalità), intraprendenza. Passa da 6 a 8 reti in classifica cannonieri, ma quanto pesano, queste due marcature! Un talento allo stato puro. Polverino 6: il voto suo e di Antonelli è di stima perché si innervosisce poco e partecipa raramente alle azioni d'attacco. Quando lo fa, al 18', lavora un buon pallone ricordando di avere una buona tecnica e una buona visione di come ci si possa calare nel ruolo di assist-man. Può fare meglio (56' Tolomeo 6,5: entra subito in partita, ed è il primo dei tre cambi utilizzati da Marco Lo Pinto. Una spina nel fianco di centrocampo e difesa avversari. Rapido, collabora nel tenere alta la squadra evitando di fare il quinto di centrocampo a scapito dell'uscita di una punta, e si sistema tra le linee pronto a lavorare con l'ausilio di Bez e in favore dello stesso centrattacco. Va in rete in un'azione fatta di grande tempismo, suo e di Dominici che gli rende la palla chiudendo un triangolo che si era divaricato. Bravo) All. Marco Lo Pinto 7,5: è vero. Il Fidene oggi esulta e, consapevole di non aver vinto ancora niente, mantiene i piedi per terra. E' subentrato due mesi fa, ha tenuto il gruppo coeso, e la compattezza, il giocare corto, l'eludere i preziosismi, sono stati alcuni fattori capaci di far alzare la sbarra del casello che può portare per via diretta in serie D. Ha lavorato sulle motivazioni ma anche sul dare tranquillità ai giocatori, lui che buon giocatore è stato. C'è parecchio della sua capacità ragionatrice, in questo finale. Per cui potrebbe, però, tornare utile anche uno come De Luca, oltre al rientro di Liberti. ANZIOLAVINIO Rizzaro 7: non ci avesse messo i guantoni a mani aperte sarebbe stato un passivo inclemente, per una delle grandi protagoniste di questo campionato. Sacchetti 5: ha sofferto la velocità altrui prima di farsi male. Auguri di un pronto rientro (42' Casaldi 5,5: ci aspettavamo qualcosa di più deciso, da uno che si è limitato al compitino, e non è riuscito nemmeno a completarlo. Foglio mezzo bianco, alla consegna). Giordano 6: un voto di fiducia ma qualche volta si è fatto sorprendere. Fioravanti 6: ha provato su calcio piazzato parecchie volte a creare problemi alle retrovie avversarie, ha chiuso su tanti palloni, e, nel secondo tempo, sia prima che dopo l'espulsione di Panella, è stato grintoso nel fare il centrocampista aggiunto, provando a portare i suoi il più avanti possibile. Piccheri 5: il finale è stato indecente, e su questo evitiamo commenti perché un atleta di questa esperienza deve prendere la via degli spogliatoi e rammentare i propri errori, prima d'ogni altra cosa. Si perde uno bravo come Manganelli in occasione del primo gol mentre il secondo ce l'hanno sulla coscienza quei centrocampisti che non hanno chiuso il limite dell'area sulla ribattuta di testa. Da uno del suo tempismo ci aspettavamo una prova diversa. Ha un'ulteriore possibilità per guadagnarsi un giudizio migliore, come lo ha fatto per quasi tutta la stagione. Lupi 5: ha perso spesso il passo di Di Pietro ma, cosa più rilevante, ha mancato lui stesso di incisività. Si è perso presto, troppo presto, e non ha costruito praticamente nulla. Deve meditare, su una prova così inconsistente. Gamboni 5: un paio di cross non possono bastare a giustificare la grande stima che in parecchi riponiamo sull'ex artenese. Può e deve fare molto di più. Manca di concentrazione, di determinazione, e prova da solo cose che dall'altra parte rispediscono di fatto sempre al mittente. Deludente. Guida 5,5: prova a combattere come lo conosciamo ma si perde nel grigiore dopo una mezz'oretta. Per lui vale il discorso di Lupi e Gamboni. Può fare molto di più, e il timore dei tifosi dell'Anziolavinio è che la condizione atletica sua e di diversi compagni non sia per niente all'altezza di un incontro come quello perso al Salaria Sport Village. Antonelli 5: è un voto di stima perché in situazioni normali l'Antonelli di ieri sarebbe tutta la vita da 4. E' stato combattivo e nessuno nega l'onore del carattere che ha sempre dimostrato, fin dai tempi dell'Aureliana poi del Montespaccato Aureliana quindi di Fregene e Morro d'Oro. Ma sono due, le cose: o naufraga, con parecchi compagni, per la pessima situazione fisica, oppure la partita di ieri resterà tra quelle da ricordare e da cui trarre insegnamento, in vista della prossima. Si innervosisce riscuotendo un giusto cartellino giallo, perché non sfugge al buon Vesprini una gratuita spinta a un giovane avversario (De Gol) a palla già uscita, cerca poco prima della mezz'ora un rigore che...si procura da solo, immagini TV alla mano. Produce un solo colpo di testa in tutta la partita. Unica attenuante: la prova, unita, dei due difensori centrali del Fidene. Insufficiente (75' Malinconico s.v.) Panella 5: anche qui il voto è di stima. Lavora in interdizione ma di rado si affaccia dall'altra parte, e quando lo fa, in un paio di occasioni, su una la precisione davvero non lo assiste. Quando il Fidene martella le retrovie, dall'inizio del secondo tempo, non riesce a fare coesione coi compagni di centrocampo, giocando una modesta partita. Ingenuo sul secondo, evitabile “giallo” che lascia i suoi in dieci contro undici al 26' della ripresa. Tra i peggiori, almeno ieri. Giuffrida 6-: è uno dei pochi che prova, individualmente, a scardinare quei rari spazi lasciati dal reparto arretrato del Fidene. Colpisce un palo appena prima dell'espulsione di Panella. Ma il problema è che, vista la latenza, l'inconsistenza di parecchi giocatori dell'Anziolavinio, tutti assieme, si ostina a cercare quello che si definisce il vicolo dell'uno contro tutti. Non siamo al Costanza show. All. Paolo D'Este 5,5. Il voto è per la sola partita di ieri. E' vero che di alternative non ne aveva in panchina, però il Lupi e il Gamboni visti ieri non sono che le copie sbiadite e grigie di quelli che hanno partecipato alla precedente cavalcata. Si sa che quando la volata è a tre può accadere che si perda una partita da “dentro o fuori” come quella del Salaria Sport Village. Ha detto, giustamente: “Non dovevamo arrivarci”. Vero. Ma a Monterosi sarebbe stato più utile accontentarsi di un pareggio che cercare la vittoria per forza. E quello, sulle vicende di vertice, ha pesato. Arbitro: Sig. Vesprini della sezione A.I.A. di Macerata 9 (Assistenti: Sigg. Petrella, 8, e Sacconi, 8,5, entrambi di Albano Laziale). Prova di forza per questo buon atleta. Che ha capito, subito, grazie a De Vizzi da una parte, e un paio di avversari dall'altra, che avrebbe rischiato di perdere la gara di mano, dopo un primo capannello. In cui si è fiondato, come ha fatto, dopo il 30', all'altezza delle panchine. Ha ammonito con buona efficacia Manganelli, che si leva la maglietta, Polverino che non sapeva a chi scocciare l'anima, Panella per gioco falloso e Antonelli che si fa prendere dai nervi, evitabilissimo, con la palla già uscita. Dimostra di esserci sia con i “gialli” del primo tempo sia quando va a muso duro con qualche giocatore. Magari esagera, in questo, ma quando ci sono teste dure in campo l'alternativa non è che quella di far capire chi suona lo spartito. O no? Nel secondo tempo efficaci le misure applicate, per gioco falloso, a Casaldi e Piccheri, e quella, per perdita di tempo, a un Lauri capace di spazientire pure i presenti in tribuna. Dice male al portiere che al primo tentativo di perdere tempo arrivi il “giallo”. E' come quello che prova la prima volta in vita sua, ad affacciarsi sul compito in classe del compagno e viene beccato e mandato dietro alla lavagna. Tra i pochissimi errori, di poca rilevanza, Vesprini inverte un paio di falli in danno di Bez e uno commesso su Antonelli, che, invece, li avevano subiti. Ma ci può stare, quando ci sono duelli di tale fisicità, tra stopper e centravanti. Questo arriva in serie A. Come lo avevo e avevamo detto, tanti anni fa, oramai, di certi signori chiamati Valeri di Roma 2, Doveri di Aprilia, Tozzi di Ostia Lido, Palazzino di Ciampino (all'ultimo anno in C, con la speranza che Collina se lo porti di sopra). Ne ha le qualità, e in campo ci sa stare. Segnatevi questo nome, nella speranza che le strade dell'A.I.A. siano (e restino) incontaminate, rispetto a un triste passato. Assistenti: Sigg. Petrella e Sacconi di Albano. Il mezzo voto in favore dell'assistente 2 è presto spiegato. Sacconi è stato il più impegnato per il discorso dei fuorigioco, e, pur con la disapprovazione di una parte della tribuna di fede bianco-verde, ne ha azzecati due da applausi. Uno era poco più che millimetrico, l'altro sempre al di qua del metro. Petrella ha sorvegliato le panchine senza eccedere come capita a qualche suo genio di collega, fa il suo lavoro, evidenzia le cose che vanno messe a disposizione dell'ottima prova del marchigiano col fischietto. Saccone lavora bene anche segnalando due falli, uno in attacco, uno in difesa. Una buona terna, davvero, per una partita di livello. Bravi ai relativi designatori. Infine un parere, positivo, sul servizio d'ordine, quello pubblico, e quello degli steward del Salaria Sport Village, pronti, TUTTI, a intervenire e a far sentire la propria presenza a un manipolo di idioti di Roma e venuti dal mare, equamente divisi. Gli uni a tirare bottiglie d'acqua, e una di birra vuota, gli altri a rispondere. Statevene a casa, cretini! Per fortuna dalla primissima mattinata erano presenti i Carabinieri e la Polizia, oltre alla solita, apprezzata capacità organizzativa della struttura che ha ospitato la partitissima. Un plauso, giusto (voto 9), a chi ha messo in piedi della utile e concreta prevenzione, e al tempismo nell'intervento verso fine partita quando il risultato era lontano dai pensieri di quei due gruppetti di deviati. Massimiliano Cannalire