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6" COPPA DEL MONDO DELLA PIZZA: ITALIA CAMPIONE!


articolo del 20/5/2010



 ITALIA CAMPIONE

DEL MONDO

DI PIZZA

Al PalaDanubio una piacevole,

buona conferma. Siamo ancora

i primi, in fatto di...gusto



Dal nostro inviato al PalaDanubio di Fiumicino, Roma

Si sta finendo in queste ore di smobilitare la grandiosa macchina organizzativa del 10° campionato italiano della Pizza e della 6° Coppa del Mondo per Nazioni, vinta dall'Italia davanti ai cugini europei della Spagna, primi nell'acrobatica con David Antonio Cruz (un fenomeno!), e alla lieta sorpresa dello Sri Lanka, paese terzo classificato. C'era grande euforia, ieri sera, all'altezza delle ore 23, quando è uscito il verdetto della giuria, composta, grande segno di maturità, da un componente di tutte le nazioni iscritte. Che, per inciso, sono state 16. O sarebbe meglio dire che sono giunte a Fiumicino, una delle 121 perle della Provincia di Roma, perché Scozia e Irlanda, per paura delle ceneri del vulcano che è stato capace di addomesticare persino il Barcellona campione d'Europa e del Mondo in carica, hanno preferito non rischiare. Comprensibilmente.

Le categorie iscritte sono state divise dall'A.P.I., Associazione Pizzerie Italiane, in due fasce d'età, under 25 e over 26, e in queste le specialità sono state tante: dalla pizza classica o tonda a quella in teglia, pizza alla pala e pizza acrobatica, specialità davvero spettacolare, resa, da quest'anno, con pizze di...gomma, per evitare sprechi di acqua e farina. E con le cifre del precedente budget destinato all'acquisto di acqua e farina si può procedere alla messa in opera di un forno per un paese lontano dell'Africa. Nobile intento, quello dell'associazione di appassionati del genere, presieduta dal pluricampione mondiale e decoratissimo Angelo Iezzi, leader di una pattuglia, sul piano strettamente organizzativo, di cento unità, impegnate in ogni genere di compito, al fine di “tenere botta” all'ultima serata, con una straordinaria risposta dei cittadini di Fiumicino; ma, soprattutto, a imbastire, fin da domenica, anzi fin da sei mesi prima (tanti ce ne vogliono) una cosa enorme, apprezzata, ammirevole, se basta. Basata sì sulla diffusione della pizza, con uno scopo umanitario, e con il sano fare verso un'integrazione che a tavola, sulla pala, nell'ampia sfera del gusto, può concretizzarsi. Per completare il discorso sulle specialità vanno tenute in considerazione l'artistica, che ispira fantasia agli autori di pizze lavorate nei minimi dettagli, e la spettacolare Coppa del Mondo a squadre. In questa c'era tutta la cara vecchia Europa, con la nostra formazione, alla fine vincitrice dell'ennesima manifestazione, la Germania, l'Olanda, il Belgio, la Francia, tra i primi paesi che ci vengono in mente del trattato di Roma (per Germania nel 1957 si intendeva la Germania dell'Ovest), quindi la Spagna, l'Inghilterra, tra gli ultimi a entrare la Romania.

Tra i paesi che hanno sposato la tradizione italiana per pasta e pizza di sicuro c'è l'Egitto, rappresentato, nei numeri e nella qualità, molto bene, nel nostro paese: si sono affacciati, tra i nostri cugini del Mediterraneo i ciprioti, determinati a fare bene, e a ricordare ai tanti presenti la loro storia e la loro volontà di stupire a tavola gli addetti ai lavori. Parlando di tanti chilometri non potevano mancare il Brasile e gli Stati Uniti d'America, ma lo stupore c'è stato, misto all'apprezzamento delle genti intervenute dall'ora di pranzo di lunedì a mercoledì tutto, verso gli esponenti di Afghanistan, Australia, Bangladesh e Sri Lanka. Sedici nazioni, sedici, con le loro bandiere, la voglia di scambiarsi qualche parere, con l'organizzazione pronta a fare da “liaison”, all'occorrenza, per qualche inciampo nel settore linguistico. Per tre giorni ha presentato dalla seconda mattinata alla sera, tardi, specialmente nella giornata di mercoledì, Roberta Albanesi, che nell'ultima porzione è stata affiancata da papà Armando. Il tutto con l'opera professionale instancabile di Fabrizio Torreggiani, Max Bacich e di elementi in grado di fare tutto, dall'allestimento dei cartoni per la pizza alla sistemazione di un impianto elettrico, per arrivare alla verifica del piu' piccolo dettaglio. Non si arriva a questi livelli in diciotto anni, se non c'e' pianificazione, voglia di fare, sana determinazione.

Il momento di elevato spettacolo è stato di certo nella giornata di martedì, quando in serata si sono esibiti i mostri del controllo del prezioso alimento, pur se gommato per i nobili motivi che abbiamo specificato. La consapevolezza, la grinta e la voglia di stupire una volta di più hanno portato il lotto dei concorrenti a produrre delle vere e proprie acrobazie: portentosi!

Nella Coppa del Mondo per Nazioni, giunta al sesto anno, è stata poca la differenza tra la sorprendente squadra dello Sri Lanka, terza classfiicata, e la Spagna, appena 44 punti, mentre il divario tra i cugini iberici e l'Italia ha superato ben 500 unità di misura, segnale, forte, che la nostra nazione può continuare a seminare, lavorare il terreno della pizza, in continente come nel mondo, sulla scia dell'entusiasmo di Angelo e Simonetta Iezzi, di Gabriele, fratello d'arte del presidente dell'A.P.I., di una incredibile serie di collaboratori, impegnati dalla cosa di cucina come nel collaborare, con grande costrutto, alla messa in piedi, alla messa in opera, alla costruzione e al mantenimento di una competizione che ha lasciato di stucco tanti, tra gli intervenuti. Nella serata finale il sindaco padrone di casa, Mario Canarpini, ha espresso il proprio apprezzamento, per aver smosso una grande attenzione nella sua città. Oltre agli sponsor, con aziende note in tutta Italia, non vanno dimenticati, per educazione, impegno, personalità, voglia di dare il proprio contributo con la crescente professionalità di cui presentano uno sfoggio discreto, mai reso plateale, gli apprezzati ragazzi e ragazze della scuola professionale alberghiera di Fiuggi. Questi si sono alternati, con professoresse e docenti, nella tre-giorni pizzaiola, e hanno lavorato sodo. Speriamo per loro che qualche punto in più in sede di valutazione del tirocinio espresso attraverso la loro volontà giunga nei loro pressi. Come i pizzaioli, questi aspiranti camerieri professionisti, hanno mostrato la parte sana dell'Italia, la frazione determinata, orgogliosa di aver preso una strada indirizzata al sacrificio.

Senza andare nel dettaglio di una manifestazione vissuta per la prima volta, e di cui avevamo sentito parlare in giro per l'Italia e per l'Europa, per le singole classifiche, vi rimandiamo al sito dell'A.P.I., www.associazionepizzerieitaliane.it. Un modo per scoprire quanto ci sia dietro quel gustoso e lavorato alimento.

C'è una consapevolezza, pacifica, della dirigenza dell'A.P.I.: quella di aver unito dei paesi lontani, lontanissimi, portando alla luce dei riflettori le loro bandiere, l'umiltà e la serietà applicate al lavoro della pizza, con la voglia di confrontarsi sulla fantasia, sui prodotti della terra, come hanno quei giovanissimi pizzaioli di Vittoria, in Sicilia, oppure i calabresi, come Antonio Scalzo, che ha vinto nella categoria “pizza alla pala” per gli over 26 anni d'età. Ma sentire anche l'accento veneto, per esempio, di Giuliano Bressan, quarto nella “classica” o tonda, se preferite, in una specifica manifestazione che ha visto pochissimi voti di differenza tra il quinto piazzato e Antonio Staglianò, che ha conquistato il primo posto. Il segno che anche il lavoro dei giudici è stato di grande costanza e applicazione d'accordo in una cosa, mangiare ogni ben di Dio alla voce Pizza, che non rappresenta un sacrificio, ma che va fatto attentamente e con dovizia di particolari, dal momento che le voci, sulle schede di valutazione, parlavano di gusto (sapore), forno (cottura) e tecnica (assemblaggio e proposta degli ingredienti).

Il tutto è stato trasmesso rigorosamente in diretta su www.associazionepizzerieitaliane.it, dall'inizio alla fine. E chissà che per il futuro che questa no-stop non stuzzichi tanti altri appassionati. E' stata una tre-giorni di gusto, lasciatecelo dire. Applausi a scena aperta, direbbe uno dall'impeccabile e ammirata capacita' lessicale come Bruno Pizzul

Massimiliano Cannalire

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