SEMIFINALE SCUDETTO: TOR DI QUINTO-ARZANESE 2-0
articolo del 6/6/2010
TOR DI QUINTO-ARZANESE 2-0 (1-0) TOR DI QUINTO, IN CAMPANIA CON DUE RETI DI DIVARIO Tor di Quinto: De Simone 7, Andreani 7, Loreti 7,5, Ciavarro 8 (64' Poggi 6,5), Marcelli 7 (58' Luca Di Gioacchino 6,5), Cruz 7, Frasca 7, Commini 7,5, Pischedda 4,5, De Rossi 7,5 (79' Cola 5), Marioni 4,5. A disp. Baccei, Licciardone, Bianco, Silvestro. All. Sig. Paolo Testa. Arzanese: Giannelli 9, Silvestro 6,5, Gagliardi 3, Esposito 6,5 (61' Piscopo 6,5), De Falco 5, Cardamone 2, De Rosa 6,5, Castellano 6,5, Canditone 6,5, Pavia 5, Sandomenico 7. A disp. De Angelo, Calate, Galano, Avolio, Adamo, De Gregorio. All. Sig. Michele Nunziata. Arbitro: Niccolò Pagliardini di Arezzo (7,5). Assistenti Arbirali: Sigg. Alessandro Foglini di Arezzo (7,5) e Davide Argentieri di Viterbo (7). Reti: 25' Ciavarro, 61' Loreti. Note: espulsi al 44' Castellano per condotta gravemente scorretta (comportamento irriguardoso), al 66' Cardamone per condotta violenta (pallone scagliato contro l'arbitro), al 77' Gagliardi per condotta violenta (tentativo di colpire un avversario). Ammoniti Esposito (A) e Frasca (T.d.Q.) per condotta scorretta (il primo per proteste, l'altro per gioco falloso). Giornata di sole, discreta rappresentanza di tifo ospite. 250 spettatori, ingresso gratuito. Dal nostro inviato Roma - Le partite come quella del “Vittorio Testa” lasciano diverse sensazioni: di sicuro va apprezzato il Tor di Quinto visto oggi, per la quantità di gioco costruita dinnanzi a un'Arzanese vivace per buoni 20 minuti, quelli iniziali. Di certo vanno presi per le orecchie gli attaccanti, che hanno sciupato buona parte di quanto costruito, con fare irritante, a cercare il colpo a effetto quando sarebbe bastata una puntata da biliardo o da calcio a cinque per scavare un'ulteriore differenza, rispetto al ristretto 2-0 finale. Una dote discreta, per andare ad Arzano, in terra campana, mercoledì, anche per – ulteriore pensiero di inizio estate – le evitabili nevrosi e degli evitabili limiti mostrati dalla squadra di Nunziata: l'Arzanese ha finito in otto, ingloriosamente, con una parte per fortuna contenuta di pubblico, un paio al massimo, che hanno provato a forzare la cancellata e a scavalcare cercando della puerile giustizia sommaria nei confronti della terna arbitrale. Troppo nervosi, i primi due espulsi, mentre sulla terza sanzione massima ha pesato la segnalazione dell'assistente numero 2, che ha pescato il numero 3 ospite a tentare di colpire una prima volta Marioni, e a riuscire nel suo intento, nella circostanza in cui ha chiamato prima con la bandierina rotata verticalmente e poi a voce il signor Pagliardini di Arezzo. Alcuni sostenitori dell'Arzanese sostenevano, dopo la partita, ricordavano di aver già incontrato sul cammino che porta dall'Eccellenza campana alla serie D, ad Eboli. Dove pare che, con la loro squadra in vantaggio per 1-0, si sono visti fischiare un rigore contro che sembrerebbe essere costato il campionato. Domanda semplice semplice: una volta uscite le designazioni, possibile che una società di lunga milizia e storia quale è quella di Arzano, non si sia mossa preventivamente, almeno per chiedere maggiore attenzione a designatori e fischietto interessato? La cronaca – Inizio consistente della squadra campana, che prova a comprimere nei suoi cinquanta metri con costanza la formazione campione d'Italia. Venti minuti in cui i due “undici” hanno fatto veramente sfoggio di un calcio privo di tatticismi, fatto di un sano guardare negli occhi l'avversaria di turno, provare a produrre, in primis, non a spezzare le trame altrui. Tuttavia al 4', il primo affondo del Tor di Quinto per poco non produce un conto salato alla compagine ospite: Pischedda dà un gran pallone in verticale per Mariooni, bravo ad anticipare il portiere Giannelli con un pallonetto, che vede la palla stamparsi sulla traversa. La difesa bianco-celeste, poi, libera. Al 7' Frasca incoraggia Pischedda che dal limite dell'area, di esterno destro, manda la palla vicinissima all'incrocio dei pali. Al 9' Sandomenico va via ad Andreani, entra in area dalla sinistra e, con la punta del piede destro, cerca l'angolino più lontano; è bravo De Simone a deviare la sfera in calcio d'angolo. La replica è immediata, e corale: De Rossi dalla corsia mancina serve al centro Commini, che smista a destra per Frasca, cross e bella mezza girata di Pischedda. La palla termina alta di poco. Al 10' Frasca lavora un pallone per Commini sul cui traversone svetta di testa Pischedda, bravo ad anticipare tutti: palla fuori di poco. Al 19' Commini dà una saggezza di come si possa percorrere la strada di Andrea Pirlo: grande palla in verticale per Marioni su cui è puntuale l'uscita al confine dei suoi sedici metri Stefano Giannelli, il migliore in campo. I primi venti minuti sono stati vissuti su un grande ritmo, ed è logico pensare che cali, col trascorrere della prima frazione. Al 21' un tiro dal limiti di Sandomenico finisce fuori, al 23' ci riprova chiamando alla parata a terra De Simone. Le marcature in difesa vengono aggiustate con Marcelli su Sandomenico e Loreti che copre su Pavia, in copertura. Al 25' una punizione ottenuta da Pischedda ai diciotti metri manda alla soluzione balistica Ciavarro, autore di una prova di grande, grande sostanza, al di là dell'episodio dell'1-0. Che arriva, sul suo calcio piazzato, perché la barriera si apre, e c'è una deviazione sorprende pure un portiere di ben altra categoria quale di sicuro è Stefanno Giannelli. Che ci sta a fare, in Eccellenza, uno come lui? E' un classe '89: è proprio vero. Tutto il mondo è paese: vedi cosa capita a certi portieri, nel Lazio. Il Tor di Quinto non molla di un centimetro, consapevole che di fronte ha una squadra volenterosa, che se la vuole giocare: al 34' Frasca si produce in un grande cross dalla destra per Pischedda; il centravanti anticipa il portiere ma il colpo di testa assume i contorni e la parabola di un lob, con la sfera che si adagia sulla retina della traversa. Al 36' De Rossi per Loreti, palla a Marioni che di testa non angola e Giannelli para centralmente, accovacciandosi. Al 39' Pischedda si produce in una bella discesa sulla sinistra e, una volta nei pressi della linea di fondo, è chiuso da un grande recupero di Silvestro. La cronaca è sempre piena di episodi di rilievo, come al 40' quando sul corner che ne deriva Ciavarro, di testa, costringe Giannelli al tuffo sulla sua destra. Ancora palla sul fondo. Altro corner, che serve Frasca ma il colpo di testa dell'ispirato numero 7 vede la palla terminare di poco alta. Al 42' è Castellano, dalla media distanza, a mancare il bersaglio per un metro con la palla che sorvola il montante orizzontale. Lo stesso Castellano, dopo un prolungato contrasto con De Rossi, lo mette giù energicamente a sessanta metri dalla porta arzanese; mentre l'arbitro lo ammonisce, il valevole centrocampista bianco-celeste si fa scappare una frase infelice con l'appoggio delle mani sull'arbitro. Che lo espelle con rara rapidità. Una folta rappresentanza di tifosi protesta nei confronti dell'arbitro toscano e dell'assistente numero 2, Argentieri. Il primo tempo si conclude 1-0. Nel secondo tempo il canovaccio non cambia, con una rimarcata superiorità già presente nella prima fase, dopo i bei venti minuti iniziale dell'Arzanese: al 3' De Rossi per Marioni in profondità ma il tiro mancino della punta è respinto coi piedi da un pronto e attento Giannelli. Parte il contropiede e viene servito un bravo Sandomenico, che tira in corsa, e il prezioso cuoio termina di poco alto. Al 9' cross di De Rossi, gran bel terzo tempo di Pischedda, nello stacco di testa, e la palla cozza contro il palo destro. La più grande occasione per raddoppiare: l'avrebbe meritato, il numero 9 di Paolo Testa. All'11' l'Arzanese stuzzica le retrovie romane, con una discesa centrale di un generoso Canditone, che scarica sulla sinistra per De Rosa. Ma il tiro-cross di piatto sinistro finisce impreciso e alto, e la situazione d'attacco sfuma. I primi cambi: fuori Marcelli, infortunato, dentro Luca Di Gioacchino, e non cambia nulla, per il Tor di Quinto, e anzi la prova del subentrato viene apprezzata, a parte un errore nel finale. Al 15' è proprio il numero 13, di testa, a concludere su calcio d'angolo di De Rossi ma la soluzione è centrale, e para a terra Giannelli. Al 16' il sospirato 2-0, con De Rossi che serve Loreti, bravo, nello stacco, a mandare la palla in rete. La corsa verso i compagni è di quelle liberatorie. Al 17' con una punizione destra a girare Cruz manda la palla a sfiorare l'incrocio con un pregevole tiro liftato. Al 21' Cardamone scorda per pochi, pochissimi secondi, di essere un calciatore: mentre l'arbitro lo ammonisce, gli tira il pallone tra i piedi, per reazione, di fronte a un provvedimento che, al contrario, sembrava idoneo. Rosso diretto, e Arzanese ridotta in nove contro undici! E qui emerge la leziosità e la presunzione di alcuni, tra i giocatori scudettati, con irritanti soluzioni offensive degne delle cineteche, non di una proficua pesca con cui andare ad Arzano. Al 22' Marioni va sul fondo e con il sinistro, costringe alla respinta d'istinto un pregevole Giannelli, e la palla va in calcio d'angolo. C'è, a proposito di tiri in porta da Sky, una evitabile rovesciata volante in mezzo al traffico, che prova Pischedda, ma che è una telefonata per un portiere del valore di quello ospite. Al 30', con due giocatori in meno, Sandomenico va in verticale, ultimo a non mollare, e prova un tiro, forte, sul primo palo, quello di sinistra, e si deve distendere, De Simone, per chiudere la porta. Al 32' il numero 3 dell'Arzanese è colto in un primo e poi in un secondo tentativo di colpire Marioni, così Gagliardi macchia la sua gara finendo negli spogliatoi: altro che arrabbiarsi con l'assistente Argentieri. Bisogna meditare sulle sciocchezze fatte oggi, come sostiene una buona dose di elementi, nel colorato e appassionato pubblico di fede campana. La cui saggezza va menzionata e applaudita. Vista la situazione creatasi in campo, l'arbitro risparmia un'ammonizione a De Falco, per gioco falloso. E' il 35', e cinque minuti dopo si fa male il portiere Giannelli, in seguito a uno scontro per salvare una percussione di De Rossi, con una botta presa e la palla in calcio d'angolo. Per due volte l'assistente Argentieri, forse provato dall'insistente pressione, sonora, idrica, ingiuriosa, prodotte ai suoi danni, ferma due volte erroneamente altrettanti situazioni d'attacco messe in piedi, in contropiede, dai padroni di casa. Al 42' De Rossi fa la sponda per Marioni, respinge alla grande il portiere dell'Arzanese; prova da fenomeno, la sua! Al 45' e al 48' due incredibili, assurdi errori, degni della galleria degli orrori, commessi dai giocatori romani: nel primo caso Frasca serve un pallone d'oro per Cola che, sottomisura, riesce a mandare sul fondo a pochi passi dalla porta. Nel secondo Pischedda prova il preziosismo, con un pallonetto, ma la palla va alta, sciupando una cosa che andava giocata con maggiore concretezza, magari con la palla a terra. Su questo si è spesso sgolato l'allenatore bicampione d'Italia. Puoi pure urlare, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Finisce 2-0 ma quanta dote buttata, per giocare di fino. Un grosso limite di diversi, in questa squadra. Fossero tutti dotati della fame di Frasca e della grinta di Ciavarro... Il ritorno mercoledì, con un'Arzanese decimata ma che ha fatto una grande impressione, nella prima metà del primo tempo, e anche quando si è trovata in nove, sul piano dell'orgoglio e della voglia di provarci. Un insegnamento da tenere a mente. Nell'edizione di domani pagelle e singole valutazioni. Massimiliano Cannalire