sabato 26 luglio 2025 | Roma | Meteo
 

» Calciolaziale > Eccellenza > Obiettivo su

Mosciano-Anziolavinio 0-1


articolo del 15/6/2010



Una squadra già pronta per la D

 

Mosciano

Di Giammatteo 7: ha effettuato anche in gara-2 apprezzabili interventi. Avvenire sicuro se è uno costante.

Aurini 6,5: è un giovane e può fare bene, in carriera. Ha sofferto la velocità di Giuffrida e compagni ma, rete subita a parte, svolge il suo compito di fronte a una squadra, e di questa cosa occorre tenere conto.

Stacchiotti 6,5: un “rosso” per aver fermato uno scatenato Dell'Aguzzo davvero non può limitare quanto di buono ha fatto, tra l'andata, con l'unico gol moscianese, e il ritorno, in cui ha dovuto chiudere diversi traversoni avversari.

Cappelli 5,5: spinge poco e ottiene meno. Perde diversi duelli (70' Canino 5,5: entra quando è già tutto andato, e non è per causa sua che il Mosciano affonda, tra la bravura anziate e il nervosismo).

Ruggieri 5: non sarà una partita di quelle memorabili, da ricordare (77' Celi s.v.: non può evitare una doppia gara a quel punto segnata)

Tullii 5,5: combina poco e viene rilevato presto (33' Vetttese 5: ci mette della buona volontà ma non basta. Ci si aspettava di più).

Clementoni 5: dopo la partita del “Bruschini” sembrava poter dare più fastidio all'Anziolavinio. Ma sparisce troppo spesso.

Bianchini 5: giocatore utile a far girare palla ma punge poco, quando si tratta di proporre il gioco.

Rosi 4: ha due occasioni, con la più clamorosa a fine primo tempo che fa tremare le coronarie dei tifosi ospiti. Poi si fa cacciare per un comportamento non da giocatore di calcio. Troppo spesso è apparso nervoso e intento a bisticciare. Un peccato perché per il primo tempo mostrato e per il buon avvio di ripresa avrebbe ricevuto l'incoraggiamento dei compagni di squadra.

Francia 6,5: tra i pochi a metterci qualche numero e qualche buon pallone.

Fusco 4: si è visto respingere un gran tiro dopo dieci minuti da Papagna, e la stessa sorte è toccata a Francia sul tap-in con Fioravanti che ha salvato una rete sicura. Ma è apparso tra i più nervosi, con gesti anche brutti nei confronti degli avversari dopo la rete di Giuffrida. Perde troppo facilmente la pazienza.

All. Gennaro Grillo 4. Si era presentato con cinque difensori, di ruolo (!), sette giorni prima. Stavolta disegna un 4-4-2 che però è sovente superato in mezzo e in avanti. Poi viene allontanato per l'indegna gazzarra che nasce, guarda caso, dopo la rete degli avversari. Impreparato a certi livelli, per questioni di gioco ma anche di latente serenità. Un peccato, dopo una stagione positiva. Ma certe tentazioni nel degenerare vanno tenute lontane. C'è modo e modo, di perdere.

 

Anziolavinio

Papagna 7: sicuro quando è chiamato all'intervento, vigile su quei palloni, due, che passano a poco dal bersaglio grosso. Apre la sua partita con un gran balzo sulla sua destra per neutralizzare un tiro di Rosi, con Piccheri che salva sulla controreplica di Francia. Sui palloni alti e sulle uscite va benone, e nel secondo tempo corre solo un rischio quando una punizione mancina esce di un metro rispetto alla sua porta. Non perde la calma nemmeno quando arrivano oggetti dalla curva dei tifosi del Mosciano. Papagna c'è e si è visto.

Casaldi 6: è un giovane e deve migliorare, anche su diversi lati. La generosità ci sta, il carattere pure. Se avrà in futuro quell'umiltà necessaria a lavorare sui particolari può diventare un buon giocatore. E' un '92: diamogli tempo. La tenacia lo sostiene in diverse chiusure. Prova sufficiente, nel complesso, con un solo grande errore, al 10', quando manda al tiro dalla sua parte gli avversari, che per poco non segnano.

Giordani 7: sembra uno già nato grande, per come si comporta, per la determinazione, per come sa fare quelle piccole e grandi cose che non sfuggono alla platea. Un signor play-off, il suo, tra l'andata e il ritorno. Bravo!

Piccheri 9 Ha giocato i due play-off con grande volontà, dimostrando che l'esperienza non è cosa che si possa comperare al supermercato o dal benzinaio. Ha disputato la partita di ritorno oggetto di incivili attenzioni delle parte idiota della tifoseria del Mosciano, che gli ha dipinto un numero 5 con l'impiccato sul pullman. Ha giocato da grande difensore, e dalle sue parti non sono passate che le briciole. Quando decide di giocare a pallone e fare (solo) quello, è giocatore di grande, grande utilità. Questa promozione porta, tra gli altri, la sua firma autografa.

Fioravanti 9 Ha giocato un campionato di grande costanza, tanto nel chiudere la strada agli attaccanti altrui quanto nei play-off, nelle due gare contro la Cavese e altrettanto nelle partite con il Mosciano. Lui e Piccheri sono bravissimi nel fare andare in fuorigioco una dozzina di volte i giallo-rossi finché la partita è in bilico, con nove segnalazioni di off-side nel solo primo tempo. Partecipa con frequenza alla battuta di punizioni dalle retrovie. Giocatore completo, di altra categoria, e non solo serie D. In piedi, di fronte a un difensore del genere.

Dell'Aguzzo 8: ha giocato una partita e un finale di stagione da battergli le mani, copiosamente. Altro che inesperto, altro che timido: ha qualità tecnica, rapidità, il tempo per far salire la squadra e il senso del gioco corale. E un buon avvenire davanti. Il buon Giovanni ha delle carte belle, in mano.

Gamboni 7: Tommaso ha giocato un'ora, più o meno, con un primo tempo di gran caparbietà. Quando ha visto la strada chiusa ha lavorato in coppia con Giordani, ha offerto diversi cross e, in un paio di circostanze, è sceso fino all'area di rigore, sempre sulla sua corsia, per chiudere. Un giocatore di grande intelligenza. Viene espulso nel marasma con l'altra panchina: non doveva caderci. Una promozione, quella dell'Anziolavinio, cui contribuisce con belle partite (58' Malinconico 7: entra e corre subito, fa il suo dovere, mette in difficoltà gli avversari. Nel corso del campionato ha giocato poco, ma nella parte ultima della stagione sportiva ha offerto un crescendo rossiniano, personalmente. Ala destra di grande rapidità, è apparso ispirato anche nell'ultima impresa in Eccellenza. Bravo).

Guida 8,5: il capitano si è comportato con grande maturità, ovvero da capitano. Ha corso e faticato, ha dimostrato pazienza e rapidità nel far ripartire la sua squadra. Ha messo tutto ciò che andava impiegato in questa altra grande impresa del club di Franco Rizzaro. Che arriva alla seconda promozione in serie D in meno di un lustro. Si è guadagnato la pagnotta ed è stato un serio atleta, che con Panella e Dell'Aguzzo ha costruito la solidità e la credibilità del buon centrocampo visto nell'arco di un anno intero. Ha ripreso per mano la squadra quando serviva, dopo i due scivoloni patiti dal Fidene. Un grande capitano.

Antonelli 7,5: generoso, gagliardo, motivato, bravo a offrire esperienza alle due partite di finale contro il Mosciano. Il prossimo sposo si è guadagnato ogni goccia di stima dei tanti appassionati di calcio del Lazio e della sua piazza, con cui divide le grandi emozioni da cinque anni. Ha giocato per la squadra, incentivato le discese di Gamboni, difeso preziosi palloni e guadagnato calci piazzati. Un bel finale di stagione, che dimostra la longevità di chi vuole continuare a divertirsi e a divertire. Tutta l'ammirazione possibile (85' Morini s.v.),

Panella 7,5: credeteci prendendo quanto scriviamo per buono. Ruggero Panella ha grinta, passo, velocità, gestione del pallone. E ha giocato una sostanziosa gara di ritorno. Ha un talento naturale nel completarsi con Mario Guida, con cui dimostra una signora intesa. E' un gregario, non è tra i giocatori più reclamizzati della regione ma ha dimostrato di essere calciatore di livello, e anche con buoni margini per confermarsi, come si è visto contro la Cavese e quando è stato impiegato, ripagando la fiducia di mister D'Este.

Giuffrida 8: se ci dovessero chiedere chi è Chrisitian Giuffrida, risponderemmo che è una simpatica faccia di bronzo, che non si fa intimidire da quegli avversari cui prude qualcosa, che ha una gagliarda faccia da schiaffi. Ma anche che è un talento fatto per giocare a calcio, che ha i numeri, il sapersi mettere a disposizione della squadra, per cui ha lavorato molto bene in questo finale di stagione, come nell'arco delle trentaquattro di campionato. E' calato a ridosso dell'ultimo mese di torneo ma ha saputo metterci volontà, determinazione, coraggio, forza. E ha segnato il gol che ha cancellato qualsiasi equivoco. Se lo è meritato: da confermare (91' Guidi s.v.).

All. Paolo D'Este 10: ci hanno detto che già avrebbe un accordo con la Vis Artena. Ci è stato raccontato che non ha saputo gestire la squadra nel finale di stagione. Quello che abbiamo vissuto quest'anno è che l'allenatore capace di fare le fortune in precedenza dell'Aprilia è stato bravo nel cogliere un primato che aveva ben superato, tenuto a bada il Fidene, patito quando la benzina, sul finire, era terminata. In tanti lo hanno additato per il punto cui non si è accontentato a Monterosi. Va bene. Poi ha perso la 34° al Salaria, lo spareggio ai rigori con dei miglioramenti visibili da una gara all'altra con il Fidene. Ha fatto faticare la squadra sul piano fisico e l'ha tenuta a regime su quello delle motivazioni. Ha avuto una rosa ristretta, e quello è stato un grande merito: puntare sull'undici titolari con poche alternative tra cui Malinconico e Morini, e questo rende più importante il traguardo raggiunto. E' stato un buon tecnico anzi un ottimo tecnico, senza avere un collettivo fatto di 16 titolari come poteva succedere da altre parti, Fidene in testa. E il fatto di non aver mai perso di vista la linea del traguardo dicono parecchio sullo spessore, tecnico e mentale, di Paolo D'Este. Oggi felice e giustamente voglioso di andarsene in vacanza: “E' il 13 giugno, ha detto domenica, e gli altri stanno al mare”. Buona spiaggia! E complimenti. I cavalli di razza si vedono all'arrivo.

Arbitro: Sig. Marco Castello di Potenza (7).

Partiamo col dire che diversi contatti se li è persi per la posizione lontana rispetto all'azione. Bravo nella gestione serena della partita e non è che manchi in qualche situazione, sul piano disciplinare. Il primo tempo registra un episodio su cui avrebbe dovuto concedere un calcio di rigore per un evidenti fallo su Dell'Aguzzo. Non guarda in faccia nessuno quando deve sbattere fuori dal campo chi fa casino anche se, nella circostanza dell'indegna gazzarra scatenata dalla panchina del Mosciano, avrebbe dovuto far accomodare il tecnico di casa e anche altri elementi. Gestisce bene la parte finale e, sul piano disciplinare, anche l'espulsione di Stacchiotti non fa una grinza perché il compagno di squadra che rientrava sul lato opposto dell'area, non avrebbe potuto evitare l'arrivo di Dell'Aguzzo nei pressi di Di Giammatteo. Un arbitro che ha discreti numeri ma che deve correre di più e non far finta di vedere quando un avversario ne stuzzica un altro nonostante i provvedimenti già presi. Per fare gli arbitri, dicono dalle parti di Napoli, ci vuole cazzimma. Uno o la tene o non la tene. Saprà far bene, crediamo, in futuro.

Assistenti: Sigg. Luigi Faraldi di Bernalda (8,5). E' quello che sbandiera nove fuorigioco al Mosciano nel solo primo tempo, dimostrando buon senso della posizione, e della sana efficacia. Con tre segnalazioni nel secondo tempo nei confronti di Giuffrida, Antonelli e compagni. E' quello che lavora di più, e forse interviene senza incidere nel momento della zuffa. Di sicuro, sul piano tecnico, un affidabile e buon assistente, che ogni arbitro che vuole far carriera, vorrebbe avere appresso, domenicalmente e durante la settimana.

Salvatore Petrone di Potenza (7,5): primo tempo vigile sul piano delle rimesse laterali e dei falli da segnalare al signor Castello. Seconda parte in cui opera bene sul fuorigioco, un paio di volte, e nel finale si gira quando quel genio di Fusco appoggia la palla in faccia a Casaldi, e lo stuzzica un paio di volte. Prova positiva, comunque, quella dell'assistente numero 2. Affidabile.

 

Un voto a parte merita ROBERTO VICHI, dirigente non tra i più anziani ma di certo tra i più maturi. Su di lui conta per la C e la D la Juventus, e non è un caso, anche dopo che il suo antico compagno di squadra e amico Ranieri ha lasciato Madama Vecchia Signora. E su di lui Franco Rizzaro ha investito molto sul piano della fiducia, della lungimiranza, della chiara onestà, e delle diverse, ulteriori doti che ha dimostrato di avere l'ex difensore di Roma e Catanzaro. Per lui è stato un esame di maturità, superato a pieni voti per le scelte fatte dieci mesi fa, e per i risultati ottenuti. Applausi a un grande signore e profondo conoscitore di questo gioco. 10 e lode!

 

Massimiliano Cannalire

 

 

Per poter commentare la notizia devi effettuare la login a Calciolaziale.com
Login | Registrati