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Arbitri e assistenti della nostra regione promossi


articolo del 28/7/2010



Gli arbitri e gli assistenti che vanno avanti!

E con quali presupposti e prospettive…

 

a cura di Massimiliano Cannalire

 

 

 

Ecco gli arbitri e gli assistenti che rappresenteranno la regione Lazio nel cosiddetto ruolo scambi nella prossima stagione, ovvero quelli chiamati a dirigere le gare più delicate di Eccellenza e Promozione nelle altre regioni. Non vi è dubbio che pure un tecnico di qualità e carattere quale è di sicuro Nazzareno “Neno” Ceccarelli, seppur in minima parte, si sia fatto contagiare dalla geopolitica, nel caso di un arbitro, a nostro avviso, dello scarso rendimento e dell’insufficiente livello del cassinate Aristide Capraro. Questi, dopo averne combinate di tutti i colori in giro per la regione, avrà avuto in sogno, di ritorno da Damasco, una folgorazione con tanto di scritto “P.G.R.” ovvero Per Grazia Ricevuta!

Per il resto si tratta di nomi di comprovata qualità tecnica, atletica e di carattere. Per esempio il romano Francesco Fourneau, un arbitro destinato a fare grandi cose, unico promosso della sua sezione, Roma 1 anche se il sospetto che ce ne sia un altro nella lista giunta sul mio tavolino, e che il collega che ha seguito la vicenda abbia scambiato uno dei due distaccamenti romani con l’altro.

Di Roma 2 dovrebbe essere la pattuglia più corposa, tra le 14 sezioni laziali, con Marco Minotti che viene da due grandi anni, e, in chiave di lettura complessiva, non può veder ridotto il giudizio per una sola partita in cui è palesemente incappato in una “cappa”; la finale di Coppa di Promozione del 16 maggio a Fiumicino tra San Cesareo e Roccasecca. Per il resto ha sempre ben figurato, ad elevati livelli, e quindi è un passaggio e un’opportunità che si possono assegnare con grande fiducia. Con lui avanza il giovane Riccardo Fabbro, che ha smussato qualche difettuccio nella gestione disciplinare e si è applicato, soprattutto nell’ultimo anno, con grande impegno, e i risultati si sono visti; non va scordata la sua giovanissima età. Ce lo ricordavamo a Roma 1 il terzo, Alessandro Fagnani, ma ci dicono che è passato a Roma 2 salvo smentite prendiamo per buona questa indicazione (ma il dubbio mi rode dentro, alle 23.30). E ancora un quarto arbitro passa di sopra, ed è Alessio Di Virgilio, sovente criticato in maniera ingenerosa e ingiusta da improbi giudicatori della delicata categoria. Si tratta di un arbitro con gli attributi, che non ha avuto il timore di sbattere in faccia i cartellini rossi ad atleti sì esperti ma altrettanto deboli da cadere nell’insana tentazione di mandare a quel paese un direttore di gara. Tecnicamente è tra i più preparati tra quelli visti nell’ultimo quinquennio, e su questo dubbi ce ne sono pochi, davvero.

Da Ostia Lido prova la strada interregionale Davide Giacinti, uno che ha combattuto l’incostanza dell’anno scorso ed è diventato tra i più regolari. Buone caratteristiche, le sue, tra cui la non ricerca a tutti i costi del chiacchierare coi giocatori, cosa utilizzata con parsimonia; tecnicamente vede bene i falli ed è uno che fa giocare all’inglese quando si accorge che si può mettere in pratica la norma del vantaggio. Si è distinto per aver diretto senza grandi disattenzioni la seconda finale juniores, Tor di Quinto-Vigor Perconti, a poche centinaia di metri dalla sua sezione. Può togliersi qualche buona soddisfazione. Atleticamente parrebbe ok.

Da Albano Laziale va in avanscoperta Francesco Ferdinando Iacopino, uno di cui si dice un discreto bene. Pare, secondo la nostra opinione, uno capace che non si fa buggerare dai giocatori. Discreto sul piano tecnico, regolare nella gestione delle partite. Per lui è una bella opportunità, che speriamo sfrutti bene.

Chance anche per Vincenzo Fiorini, uno che tecnicamente, forse, è secondo solo a Viotti di Tivoli, per cui faremo un discorso a parte. E’ maledettamente bravo tanto quanto irrita per taluni suoi atteggiamenti. Quando sceglie di perseguire la strada del protagonismo non c’è nemmeno Padre Pio che possa fargli cambiare idea. Un episodio su tutti (e sono diversi, in questi ultimi quattro anni): lo spareggio di Anagni, ben diretto per tutti i tempi regolamentari, finché gli viene in mente di sanzionare con il secondo “giallo” un atleta dell’Anziolavinio per un normalissimo fallo a metà campo. Un suo grosso limite, l’interpretazione complicata delle gare, che lo ha costretto, fin qui, a rimanere nel Lazio: è in ritardo almeno di un anno, se non due, perché tecnicamente, e sul piano atletico, i mezzi ce li ha, eccome, fin dai tempi della juniores. Quando già si notava la stoffa del papabile buon arbitro futuribile in categorie professionistiche, e, allo stesso tempo, emergevano quei palesi difetti di carattere nel rapporto coi giocatori. Se ritrova il giusto cammino questo può arrivare almeno fino alla Lega Pro. Che si dia da fare.

Di questi dodici, direte voi, solo Capraro è passato al Santuario del Divino Amore? No, credo anche Tita, che di livello non è proprio il massimo. Però il giovanotto di Latina, rispetto a una e due stagioni fa, ha mostrato segni di miglioramento, ha probabilmente compreso di doverci mettere maggiore attenzione, e non ritengo abbia i Santi in Paradiso come il suo collega di Cassino…. In ogni caso Federico Tita deve mostrare che il campionato appena finito sia un tassello di tanti da collocare nel suo mosaico agonistico in cui la costanza di rendimento sia al primissimo posto. Sa che la strada è lunga, ed è l’unico della sezione di Latina, che la sua carestia l’ha vissuta, negli anni passati. Sembrano lontani anni luce i Gavillucci e i Mascherano, per intenderci.

Su Capraro aggiungiamo che la speranza, per lui e per il movimento arbitrale laziale, resta quella connessa a una serie di prestazioni fatte di spessore, ma qui, nei nostri campionati, tutta questa bontà, puntualità, doti tecniche e atletiche, se ne sono viste di rado, con il contagocce. Di sopra ci vorrà ben altro, magari qualche diplomatica partecipazione a palazzo Grazioli…. Auguri.

Emilio Amici è l’unico esponente di Ciampino, per la gioia di Antonio “Tonino” Buccini, al secolo soprannominato… “So bono e caro ma nun me fate ‘ngazzà i nervi perché…”, per il suo chiaro adagio proverbiale della splendida città di Palestrina, di cui Ciampino è competente per divisione geografica. La sezione di via Palermo spedisce fuori dal Lazio un valido arbitro, e forse da Mura dei Francesi ci saremmo attesi anche un altro nome, se non due. Segno che l’anno prossimo i fischietti di Ciampino e territorio competente per materia arbitrale saranno una delle garanzie di Eccellenza e Promozione. Amici è bravo, è tosto sul piano del carattere, e allo stesso tempo elastico. Può fare molto bene. Spero, personalmente, in un grande anno del direttore di gara che si è fatto male sul sintetico di Marino in occasione di Tor di Quinto-Vigor Perconti prima delle due finali juniores, Paolo Delle Fontane. Un arbitro bravo, presente, preparato, e, nell’occasione, che ha pagato un ingeneroso tributo. Sono convinto che farà una grande stagione. Con tanta grinta e voglia di riprendere quel percorso interrotto bruscamente. Bisognerà, per questo, essere forti in testa, prima che costanti nel fisico.

Infine Daniele Viotti sarà l’unico arbitro di una sezione conosciuta quale è quella di Tivoli. Un peccato numerico per la frazione arbitrale della Tiburtina Valeria, una conferma sul piano dell’impegno. Perché Viotti ha lavorato sui difetti che due, tre anni fa, ne avevano limitato le diverse possibilità a sua disposizione. Ha avuto l’umiltà di cancellare qualche atteggiamento sbagliato tipo un’infelice prestazione a Tarquinia, nella juniores, in cui diede il peggio di sé. E ha infilato due campionatoni in cui ha messo tutto quello che un possibile grande arbitro deve portare con sé sui campi, utilizzandolo a piccole e grandi dosi, all’occorrenza: quando ci voleva la grinta, ce l’ha messa, dirigendo partite di Eccellenza e della juniores d’élite con grande senso della posizione. Quando ci voleva il polso l’ha utilizzato, e ha stupito tanti, tanti addetti ai lavori quando ha dimostrato di saper essere elastico. Con un richiamo, con una frase dalla palese cadenza tiburtina, con un sorriso e una battuta, ha fatto capire ai giocatori, anche a quelli più recalcitranti, che si può giocare a pallone senza esagerare negli atteggiamenti. Popolare una sua sortita fatta a un giocatore di Promozione in una delle partite che potevano decidere i destini del girone A: “Ma voi pensà a giocà?!”. Rustico nel linguaggio, ha dimostrato come un arbitro basso sul piano fisico, possa metterci l’impegno di chi dispone di “palle” e di voglia di migliorarsi. In parecchi dicono “è chiuso dalla statura”. Intanto il signor Viotti ha mostrato tre doti fondamentali, che lo hanno portato fuori dalla regione, in giro per l’Italia. Primo: l’umiltà di mettersi in discussione su qualche sabato e domenica sbagliati. Secondo: la determinazione. Ne ha da vendere. Terzo: la gestione di partite difficili.

In bocca al lupo e crepi il lupo per tutti e 12! Datevi da fare. Di sopra c’è poco da farsi benedire.

 

 

ARBITRI

EMLIO AMICI (SEZIONE DI CIAMPINO)

ARISTIDE CAPRARO (SEZIONE DI CASSINO)

ALESSIO DI VIRGILIO (SEZIONE DI ROMA 2)

RICCARDO FABBRIO (SEZIONE DI ROMA 2)

ALESSANDRO FAGNANI  (SEZIONE DI ROMA 2-o ROMA1?)

VINCENZO FIORINI (SEZIONE DI FROSINONE)

FRANCESCO FORNEAU (SEZIONE DI ROMA 1)

DAVIDE GIACINTI (SEZIONE DI OSTIA LIDO)

FRANCESCO FERDINANDO IACOPINO (SEZIONE DI ALBANO LAZIALE)

MARCO MINOTTI (SEZIONE DI ROMA 2)

FEDERICO TITA (SEZIONE DI LATINA)

DANIELE VIOTTI (SEZIONE DI TIVOLI)

 

GLI ASSISTENTI SPEDITI FUORI REGIONE

PIETRO CAMUSO (SEZIONE DI APRILIA): costante, preparato, legge bene le partite. Elemento di provata sicurezza, per chi dirige.

ALESSIO CORSINI (SEZIONE DI ROMA1): tra i migliori della regione. Non bisogna aggiungere altro perché chi l’ha visto all’opera ha scovato uno di quelli che può arrivare lassù, dove sono altri nostri rappresentanti.

ROBERTA DE MEO (SEZIONE DI FORMIA): la giovanotta formiana ha una grande dote: è atleta. E’ una che ci tiene a presentarsi come si deve, sul piano atletico, con sedute infrasettimanali come i colleghi maschietti, in una città, Formia, cui è legata proprio la storia degli ultimi trenta anni dell’atletica. Anche sul piano tecnico di rado ha presentato errori. E’ andata discretamente bene dando sicurezza ai primi ufficiali accompagnati. Non è facile, trovare assistenti-donna di buon livello. E non datemi del maschilista.

MICHELE GROSSI (SEZIONE DI FROSINONE)

DANIELE HOLWEGER (SEZIONE DI APRILIA): credo sia l’esempio di come la vita possa dare una seconda opportunità. Quella di arbitro l’ha visto bruciato in una brutta domenica alla Rustica (gara contro il Mentana), per un quarto d’ora da notte horror. Poi si è rimesso a lavorare, dopo aver naturalmente “avvertito la botta”, e, piano piano, da assistente ha mostrato grande umiltà, e spirito di rivalsa. Credo possa continuare sulla giusta strada delle soddisfazioni.

ANTONIO LEONETTI (SEZIONE DI VITERBO): era qualche tempo, che Viterbo non tirava fuori uno della sua caparbietà, della sua grinta. Tecnicamente molto valido.

IVANO MARTELLUZZI (SEZIONE DI FROSINONE): il migliore assistente in assoluto di tutta la regione! Credo che ogni arbitro di buon livello di qualche anno, che oggi alberga con merito ai piani alti, vorrebbe un assistente arbitrale come questo. Legge bene il fuorigioco come di rado si vede in Eccellenza e D, e forse la sua promozione arriva tardiva, di almeno un anno, se non due. In ogni caso l’affidabilità che ha dato alla categoria è di spessore.

ANDREA PELLEGRINI (SEZIONE DI OSTIA LIDO): su questo assistente hanno lavorato bene e i risultati si sono visti. E’ andato bene, dimostrando buon senso della posizione, scansando atti devianti, e applicandosi con grande discrezione.

STEFANO PETRELLA (SEZIONE DI ALBANO LAZIALE): ci ha sorpreso in positivo, dopo essere passato da arbitro a fare l’assistente. Ha messo insieme parecchie prestazioni andate ben oltre la sufficienza.  

FEDERICO SACCONE (SEZIONE DI ALBANO LAZIALE): tra i migliori visti nella stagione appena finita. Di buon livello.

SIMONE ZANELLA (SEZIONE DI LATINA): l’assistente essenziale, quello delle segnalazioni contate, ma di reale utilità. Può continuare bene.

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