IL PERCONTI-PENSIERO IN RADIO
articolo del 26/9/2010
“Non so se il centro sportivo sia all'inglese o alla tedesca. Preferisco definirlo italiano...” I pensieri di Maurizio Perconti, tra ieri e oggi Ecco l'intervento di Maurizio Perconti appena effettuato a Radio Incontro, durante “Tutto il calcio regionale minuto per minuto”. Cannalire: “Oggi vorrei evidenziare che il centro sportivo Vigor ha ottenuto l'apprezzamento di tanti cittadini romani che risiedono a Roma Est e nella parte Sud della Città Eterna...” Perconti: “Sì, questo sì, come centro sportivo abbiamo realizzato una cosa di rilievo”. Cannalire: “Sembra completo come fanno gli inglesi”. Scherza, l'imprenditore romano: “Non so se sia all'inglese, alla tedesca: preferisco pensare che sia un impianto italiano”. Cannalire: “Avete calamitato l'attenzione di molti addetti ai lavori giungendo a disputare tre finali su tre, in regione, come il Tor di Quinto nel 2008”. Perconti: “Lavoriamo cercando di eliminare gli errori fatti l'anno prima, arrivando a questi risultati, che sono frutto, credetemi, di tanti, tanti sacrifici, come avviene per il complesso sportivo intero”. Cannalire: “Qualche anno fa diciamo sette, otto, tutto ciò era impensabile”. Perconti: “Sì, non ci pensavo proprio, e sul piano sportivo e per il centro sportivo, che pure era nei nostri progetti, nei nostri sogni. Il mio era quello di avere un campo di calcio, tutto per la società Vigor, per i ragazzi, dopo aver girato su quelli del Roma 6, del Superga, del Mar.Na., al Tor Tre Teste, al Quarticciolo. Man mano che crescevano le squadre dovevamo lavorare su tre campi, con tre segreterie, con tutta la capacità organizativa del caso. Poi, visti i tanti sacrifici, le variabili, le ore dedicate a trasformare le idee, oggi farei solo uno o due campi per giocare a pallone. C'è un grande lavoro, dietro tutto ciò. Che, badate bene, è frutto della mia grande passione per il gioco del calcio”. Cannalire: “Fatto di tanti collaboratori, che in una società organizzata cominciano a essere tanti. Da Vito Trobiani all'esperto Naselli a...” Perconti: “...ai Conti, Angelo e il figlio, a Piero Gonini, uno valido, a quelli che non nomino perché sono tanti. E sono felice di avere tutti loro intorno a me. Senza di loro non sarei niente”. Cannalire: “Prima raccontavi di tre campi e altrettanti apparati di segreteria. Visto il lavoro che fai (commerciante di elettrodomestici e apparecchi della comunicazione, n.d.r.), non avevate di certo problemi nel tenervi in contatto...”. Perconti sorride, di gusto, e si passa ai saluti, sdrammatizzando la serietà attribuita in eccesso, anche al calcio di base. Simone Parisi