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Commento ai sedicesimi di Coppa


articolo del 7/10/2010



La Coppa Italia ha dato delle precise indicazioni. Erano poche, alla vigilia, le partite già decise: di sicuro c’era la qualificazione del Formia, che la sua bella impresa l’aveva compiuta sette giorni prima, a Torvaianica, nuova sistemazione del Real Pomezia. Il 2-0 all’inglese è stato ribadito nella partita di ritorno ma se non vogliamo contare la competizione alternativa, come l’ho ribattezzata ai tempi del Ladispoli d’oro, credo sia doveroso evidenziare che in campionato il team di Alfonso Greco ha seguito alle tre vittorie iniziali due sconfitte. E questo è un dato che dovrà far riflettere l’ambiente del progetto romano-pometino-pontino. Per il Formia una macedonia, dolce, dopo le amarezze domenicali. Era senza storia e si è confermata un allenamento, Roma VIII-Fregene, con i tirrenici all’andata vincitori per 5-1; discorso chiuso, con un modesto 4-3, sul piano difensivo, e saluti alla Coppa per i romani. Va avanti il Fregene che deve badare più al Settimo Giorno di Nostro Signore.

Sono diverse le sfide che hanno fatto fragore, quasi rompendo il muro del suono: intanto l’eliminazione della Diana Nemi, ripresa dalla rete di Napoleone, con il Fiumicino che esce dai Castelli Romani con un prezioso, vitale 1-1, dopo il successo di misura del “Desideri”. E va avanti, a sorpresa, va detto, la giovane formazione di Claudio Carelli. Il botto più grande l’ha fatto di sicuro il grande successo del Pisoniano, che vinceva 4-0 e ha chiuso sul 4-2, al termine, contro il Sora, già sorpreso all’andata, quando era finita 1-1. Il gruppo del mite Giuseppe Di Franco, nel silenzio di un ridimensionamento, si va togliendo diverse soddisfazioni, nel mese che saluta l’estate e ha già introdotto l’autunno. Anche il fatto che la Nuova Tor Tre Teste abbia pareggiato 3-3 in casa con il Ceccano, sette reti prese dai romani in due partite, fa saltare il banco dei pronostici, con i giocatori del presidente Lucchetti che vanno avanti.

E che dire del Cecchina, che fa 2-2 ad Artena acuendo il momentaccio dei rosso-verdi? I castellani sentitamente ringraziano, dopo il freno tirato nel torneo massimo del Lazio.

Ha venduto cara la pelle il Morolo, vincitore in gara-1 (2-1) e sconfitto all’Antonio Sbardella per 2-0 davanti a una crescente folla arancio-verde: non c’era il presidente Cristofari, fuori per lavoro, ma le notizie saranno di certo arrivate, considerando quanto consuma di telefonino il direttore sportivo, il buon Maurizio Proietti.

La Corneto passa d’autorità a Torbellamonaca, esagerando nel punteggio (4-1), la Vigor Cisterna vince 3-1 a Tor Lupara sulla Fontenuovese, al Marino basta un golletto di Corsi per escludere il Gia.Da. Maccarese.

Passano al turno successivo anche il San Cesareo, 0-0 a Vetralla con la Foglianese, il Civitavecchia, sciupone nel 2-0 imposto al Lariano (che all’andata aveva vinto 3-2 in rimonta).

Tutto secondo pronostico per l’Albalonga, 3-1 all’Anitrella e una partita in cui i bianco-blu di Punzi hanno mostrato cose positive; stesso discorso per il Rieti passato a Ostia sulla Pescatori, e della buona Ostiamare passata, rete di Spaziani, a Monte San Giovanni Campano.

La sorpresa ci sarebbe stata a Frascati fosse passato il Monterosi, che però ha onorevolmente pareggiato 1-1, stesso esito dell’andata, ed è uscito ai rigori. Non credo che Pochesci sia rimasto contento della prestazione dei suoi.

Massimiliano Cannalire (hanno collaborato Alessandro Natali, Paolo Russo, Davide Baldacci, Antonio Gravante, Cesare Lamonaca)

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