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FIDENE CAMPIONE D'ITALIA: 1-0 ALL'UNIONE VENEZIA


articolo del 27/5/2011



FIDENE,AL PRIMO TENTATIVO E' TRICOLORE! 

Fidene: (4-3-3) De Robertis, De Franco, Pantaleoni, Ranaldi, Cecchini,Bonacci, Pignalberi, Temperini, De Angelis, Navarra, Princigalli. A disp. Bravetti,Fini, De Luca, Nasso, De Marco,Mastrodonato, Fratocchi. All. Liguori.

Unione Venezia (4-4-2): Gallo; Zerlottin (80' Corò), Dal Corso, Buso, Gavagnin; Collauto, Casagrande, Barzan (57' Bisiol), Fedato; Dell'Andrea (80' Antonello), D'Apollonia. A disp. Florian, Ginocchi, Zorzan, Olivieri.
All: Trevisanello.

Arbitro: Sig. Andrea Mei di Pesaro (8). Assistenti: Sigg. Chiocchi di Foligno (7) e Malacchi di Perugia (7).
Rete: 69' Ranaldi.

Note: ammoniti Temperini (F.), Dal Corso, Buso, Dal Corso (V.) Recupero: 3' nel II tempo.

Camaiore (LU) . Il Fidene è Campione d'Italia al primo tentativo, al termine del primo anno che, con la prima squadra, ha vissuto al di fuori della regione Lazio, degna rappresentante di un movimento, quello laziale, appunto, capace di inanellare spesso scudetti con i dilettanti dell'élite alla voce Tor di Quinto.

I rosso-verdi di Andrea Liguori salgono sul tetto d'Italia, e rappresentano un gruppo su cui in parecchi dirigenti hanno lavorato, a cominciare da Attilio Ortenzi, responsabile del settore giovanile del club di via Salaria, passando per Stefano Desideri e Francesco Montarani. Il primo già centrocampista della Roma, l'altro buon centravanti di C2 e Interregionale, e tecnico capace di arrivare per due anni di fila a una finale di Coppa d'Eccellenza in una regione così complessa quale è quella cui fa capo Roma.

Naturale pensare a una finale dal basso punteggio, dopo che i penultimi atti sono finiti ai tiri di rigore, e uno dei due addirittura a oltranza. E così è andata, con una sola realizzazione, quella dell'ex stopper del Delle Vittorie, Davide Ranaldi, portato alla corte di Stefano Morandi dal summenzionato Ortenzi, che ha creduto nelle potenzialità del giovanotto.

 Il gol decisivo è arrivato a metà del secondo tempo dopo che nel primo periodo la formazione di Andrea Liguori ha sciupato due immense occasioni una volta nei pressi del portiere dell'Unione Venezia. Che, come compagine, da par suo, ha mostrato orgoglio e grinta ma che è altresì mancata negli ultimi venti, venticinque metri, a livello di rifinitura e attacco.

 La formazione allenata dal buon Trevisanello non è sembrata continua, nell'arco di tutta la gara, in cui ha messo in campo una determinazione minore dell'avversario di oggi e di una stagione intera. Tutto questo dopo una gara corretta, ben diretta dal marchigiano Andrea Mei, che gli sportivi laziali hanno già visto all'opera nel momento determinante dei due gironi di Eccellenza, in partite tiratissime e dai contorni delicati quale, per esempio, Palestrina-Civitavecchia del 2 aprile scorso (girone A, era la gara che decideva il campionato, terminata 1-0, n.d.r.) e Roccasecca-Sora (girone B, finita 1-3) l'8 maggio.

Una direzione da fischietto di grande livello, sicuro, bravo a far giocare quando ciò si è reso possibile, e capace di parlare coi giocatori, alla bisogna.

La partita - Il Fidene di Andrea Liguori si presenta con un naturale e vivace modulo 4-3-3 basato su un'invidiabile condizione atletica mentre Trevisanello non dispensa rischi provando un quadrato 4-4-2. Al 5' una palla di Bonacci arriva in area ma De Angelis non trova l'impatto giusto sbagliando la conclusione. L'Unione Venezia prova a tessere il gioco attraverso apprezzabili geometrie, che, tuttavia, difettano di incisività e profondità.

 Al 16' è bravo Gallo a sorvegliare un diagonale insidioso di Princigalli. L'occasione più nitida per neutralizzare la parità arriva al 30' quando Navarra va via a due dei quattro difensori, lenti nell'occasione, ma, una volta davanti a Gallo non ha la né la freddezza né la precisione necessarie.

Prova a reagire, la compagine veneta, ma anche nelle retrovie la squadra di Liguori appare diligente e priva di sbavature. Al riposo è 0-0. Chi pensa a un secondo tempo di attesa e studio si deve ricredere di fronte al pallonetto che Princigalli manda alto di un niente dopo tre minuti con Gallo superato.

 Al quarto d'ora l'Unione Venezia prova la via della rete per vie aeree ma il colpo di testa prodotta da Casagrande trova in De Robertis un valido numero 1. Parato. Al 16' Princigalli arriva nei pressi di Gallo bravissimo a neutralizzare l'efficacia della conclusione dell'ispirato giocatore romano.

Al 24' l'episodio che giocatori, dirigenti e tifosi del Fidene ricorderanno a lungo: è quello che cambia la partita, e, probabilmente, la storia di una stagione. Su calcio d'angolo arriva, puntuale, la torre di Temperini che risulta un assist al bacio per Ranaldi, difensore con il vizio di sganciarsi con una certa frequenza. Appostato sul montante più lontano, corregge la traiettoria in porta. 1-0.

L'attesa reazione veneta non arriva e De Angelis sbaglia da buona posizione su un invitante passaggio di Temperini, andato via sul settore di destra. L'Unione Venezia si arena a pochi minuti dalla fine quando Gavagnin prova una soluzione balistica dalla media distanza, con il pallone che va a sbattere sulla parte alta della traversa. Il Fidene può esultare, al triplice fischio del pesarese Mei, valido arbitro della contesa, ben assistito, con la squadra di Liguori che vince il primo scudetto della sua storia, al primo tentativo a livello nazionale.

 Sul campo ha meritato, per quanto prodotto al cospetto di un coriaceo avversario, per le occasioni sciupate, almeno due clamorose, forse tre. E anche sul piano della programmazione va dato atto alla società del presidente Stefano Morandi di aver lavorato bene, non solo col pensiero rivolto alla prima avventura in serie D coi grandi, ma anche alla sua base.

E quella odierna ne è la più rosea soddisfazione. La società romana succede, nell'albo d'oro, al Chiavari, espressione agonistica della Liguria campione nazionale nella stagione 2009-2010.

Dolce sarà il ritorno, in riva al Tevere. Applausi, Fidene!

M.C.

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