SAN CESAREO-LUPA FRASCATI, SCREZI, GALANTERIE E SPINTONI IN TERRA DI TOSCANA
articolo del 20/6/2011
SAN CESAREO-LUPA FRASCATI, E ORA? I direttori sportivi mediano per ristabilire almeno un futuro rapporto sereno. La notizia del diverbio di Sansovino arriva a mezzo telefonico tramite un presidente di una squadra di Eccellenza, che l'ha letto su un altro sito e, a tempo di record (...), ha visto il filmato o meglio uno spezzone di un filmato in cui si registrano attimi di tensione in tribuna con un tutore dell'ordine che interviene a chiedere spiegazioni ai due presidenti del San Cesareo. Ho, abbiamo fatto, quello che, normalmente, fa un giornalista, ascoltando, cioé, le due campane. Che, come avviene nelle situazioni in cui sono volate parole grosse dopo i commenti iniziali, e come avviene tra spintoni e papagne, non andranno mai e poi mai d'accordo. Marziale della Lupa Frascati lamenta lo strattonamento della maglietta, e questo ha raccontato ai Carabinieri; la parte sancesarese un cazzotto che ha preso il presidente Carpentieri, che voleva dire la sua. E così oggi c'è il rischio che si possano ritrovare nei pasticci nel caso in cui le pratiche di superficie, con tanto di indagine svolta d'immediato dai Carabinieri, possano diventare di legge nel senso più ampio del termine. E tutto questo per una partita di calcio, come hanno dichiarato, in due telefonate distinte, i due direttori sportivi, Giorgio Tomei (Lupa) e Fabio Iengo (San Cesareo), i quali si sono adoperati subito per dirimere la questione. Alla Lupa non è andato giù il titolo di un sito che recita dell'aggressione a Carpentieri, perché, detto da Marziale, l'aggressione successiva a un suo commento, l'avrebbe subita per primo lui. Ecco le dichiarazioni dell'esponente frascatano: "I Carabinieri non hanno denunciato nessuno ritenendo che non ci sia stata aggressione, da parte di nessuno, una volta sentito il parere dei presenti. C'è stato un diverbio verbale che ha fatto scaturire tutto il resto. Poi sono volate parole grosse e dopo Cantatore, il loro vicepresidente, ha alzato le mani, con Carpentieri che veniva appresso. E c'è stata la reazione da parte mia, come è normale che avvenga. Poi siamo stati portati tutti in caserma". Prosegue, poi, Claudio Marziale, nella sua esposizione dei fatti, avvenuta oggi: "Non c'è stato un aggressore perché non è stato denunciato nessuno per aggressione, come è stato erroneamente scritto su un sito. Poi mi chiedo dove sia la parte iniziale del filmato? Dove sta? Si vede soltanto la fine in cui i due d.s. separano la gente interessata. Poi mi inquadrano con la maglietta strappata. Come si è strappata?, per intercessione dello Spirito Santo?". Ieri, in serata, il parere di Fabio Iengo verteva sullo smorzare i toni, e sul dispiacere per l'accaduto, disamine calcistiche a parte. "Noi ci trovavamo in tribuna in qualità di ospiti, in risposta alla domanda fattaci sui tanti chilometri percorsi per andarci a vedere la partita. L'invito ci è giunto tempo addietro dal presidente Veltroni e dal direttore sportivo Agnelli. Questi rapporti erano nati in estate, in sede di ritiro, a San Quirico d'Orcia, e si sono mantenuti durante la stagione anche perché credo che nel mio lavoro certe relazioni vadano conservati. Tra l'altro Veltroni è anche il numero uno dell'Alessandria. Ci siamo visti la partita nella tribuna vip. La cosa che voglio chiarire è che tanti chilometri li percorriamo io e i dirigenti da addetti ai lavori, per la passione che ci lega a questo sport. Anche se oggi parlare di sport mi deprime, e faccio fatica, accostando l'accaduto. Che è successo, in sostanza? Iengo: "Ero al telefono con Ferazzoli per informarlo, e quando mi sono girato c'erano delle spinte, reciproche, perché erano volate degli insulti. Non ci saremmo mai sognati di deridere, nel loro settore, la dirigenza della Lupa Frascati. I termini adottati contro i nostri dirigenti di certo non erano da salotto di letteratura", sdrammatizza il d.s. rosso-blu, che prosegue: "Poi in 30 secondi forse 40 di spinte, e poi ho visto il mio presidente Carpentieri, scivolare e venire colpito in volto. Poi dopo, in caserma, anche Marziale aveva due segni sul viso, nati dal parapiglia. Un conto è insultarsi reciprocamente, un'altra cosa è passare alle vie di fatto. Non andrebbe neanche raccontato, un episodio del genere ma andrebbe condannato. Mi limito a dire che è spiacevole che dirigenti, massimi dirigenti si debbano trovare in situazioni del genere, pure al termine di una stagione vissuta da rivali". Nella giornata di oggi Iengo si è sentito col collega della Lupa, Tomei: "Eravamo d'accordo entrambi di abbassare i toni, da subito, evitando strascichi, perché è antipatico solo pensare che, ritrovandoci sui campi, si possa stare ancora a questionare". Siamo d'accordo e sottoscriviamo. Massimiliano Cannalire OPINIONE MIA di Max Cannalire Che la stagione appena terminata abbia prodotto chiacchiere appresso alle diverse sentenze questo lo si sapeva. Che alla fine degenerasse così no. Ecco perché sono convinto che le persone interessate dalla bagarre nata ieri a Monte San Sovino se ne siano già pentite. Sia per la forma che ha preso, sia perché per il calcio non si può rischiare di farsi male, e di subire provvedimenti di legge avendo tutti un ruolino professionale da tenere immacolato, e sia perché si tratta di due piazze che hanno dato lustro a questo campionato. Oggettivamente, fossi stato io dirigente del San Cesareo, avrei declinato l'invito, proprio per evitare incontri ravvicinati del tipo consumato più di 24 ore fa. Non per altro, e pure mantenendo il garbo e il ringraziamento nei confronti del club toscano. Nel senso che in parecchi addetti ai lavori ascoltati, si sono posti la stessa domanda: "Che ci sono andati a fare, quelli del San Cesareo, lassù?" Fossi stato, al contrario, Claudio Marziale o un altro dirigente di Frascati, avrei, palesemente, evitato contatti verbali oppure i discutibili scambi di parere che hanno fatto scoppiare il casino. Pare che sia partita una frase del genere, all'origine di tutto (non eravamo presenti quindi utilizziamo il dubitativo, n.d.r.): "C'avete un bel coraggio a farvi 250 km. dopo tutto ciò che è successo, i ricorsi che avete fatto contro di noi? Dovreste vergognarvi". Tutto molto evitabile. Tutto qui. Speriamo bene, d'ora in avanti. ------ Fuori dalla versione "istituzionale" legata al suo ruolo, Fabio Iengo esprime un parere personale: "Non mi passava per la testa di farmi tutti quei chilometri per andare a gufare alla Lupa Frascati, o vederli esultare perché, attrezzata come è la squadra di Pochesci, fino a un certo punto avrebbe anche potuto ottenere il 3-1 che significava promozione in serie D per via diretta. Sarei stato un masochista. Di contro però sostengo che rientra nei miei e nei nostri diritti andarsi a vedere una partita altrimenti neanche il loro spareggio col Sora avrei dovuto vedere. E neanche a vedere Civitavecchia-Sansovino. E' per lavoro e per aggiornarsi sui giocatori, come abbiamo su Zacchei e Bakoulias. Oltre a Bartolini che è un giovane '86 che ha segnato sia all'andata che a ritorno. E' un modo come un altro per confrontare i livelli delle varie regioni e fare gli opportuni paragoni".