Gianluca Valerio dice basta con il calcio giocato e ringrazia tutto l'ambiente. Lo fa con il consueto bravo ragazzo partito dalla periferia e conosciuto attraverso il mondo del pallone, e non solo. Infatti il popolare centromediano che ha fatto le fortune di diverse compagini, ha anche lavorato da attore in una nota serie televisiva dedicata a medici e infermieri con Massimo Dapporto. Ha detto stop perché si vuole dedicare ad altri, dopo venti anni di prime squadre, di grande correttezza e acclarata sostanza in mezzo al campo, a faticare, a rompere il gioco degli altri e a costruirne, d'immediato, uno per la propria squadra. Non è stato un giocatore qualsiasi, Gianluca Valerio, conosciuto per le sue doti umane alla pari del suo valore tecnico e tattico, e del suo senso di disciplina.

"Avrei continuato serenamente un anno ancora, magari tra Eccellenza e Promozione, ma francamente dico basta per pensare oltre il calcio e ipotizzare un ruolo differente". Da tecnico? "Magari allenando i ragazzini a stare in campo, a viverlo con il mio entusiasmo, con l'impegno e la serietà che ho impiegato in 30 anni totali di pallone, comprendendo nel ragionamento anche la parte adolescenziale".

Gianluca Valerio appena maggiorenne ha iniziato a far parte della Spes Montesacro di Sergio La Rocca e Italo Fortuni e del direttore sportivo Franco Cocco per tre anni, dal 1993 al '96 passando per sette campionati al Collatino che, quando si chiamerà Cisco Collatino, con lui e Barbanti in panchina, vincerà il campionato conteso al Guidonia (2001-2002), quello del caso Moscardelli. Il momento più bello è l'anno dopo, quando con una squadra di giocatori contati, con Ugo Fronti, passa dal rischio del knock-out nella finale di Coppa Italia regionale per formazioni di Eccellenza (6 gennaio 2003, stadio delle Tre Fontane), al pareggio contro la Sezze Setina, poi battuta ai tiri di rigore grazie anche alle parate di Danilo Mercadante. In quella straordinaria formazione c'erano giocatori del valore di Fabio Quadraccia - oggi d.s. dell'Ostiamare - e Alessandro Sergenti, validissima coppia centrale, il compagno di centrocampo Marco De Sisti, la punta Daniele Galassi, che con un suo assist, segnò la rete decisiva nella finale di Coppa nazionale il 7 maggio dello stesso anno, a Pontassieve, contro il Derthona (1-0). Ma il cammino che portò all'ultimo atto ha registrato sue grandissime prestazioni e reti pesanti, come quella segnata al Boiano, da trentacinque metri (!) che ancora fa parte dei nostri archivi, nel quarto di finale.

L'anno dopo contribuì alla salvezza e quindia alla permanenza in Serie D della formazione ladispolana, prima di andare al Santa Marinella e al Civitacastellana, quindi alla Vis Artena, per tre stagioni alla Nuova Tor Tre Teste, coi giovani che gli crescono di fianco. Infine nella stagione 2010-2011 ha chiuso in Eccellenza al Tor Sapienza, con i giallo-verdi di un altro illustre e apprezzato folticrinito, Marco Ippoliti, autori di un grandioso torneo, vissuto giocandosela alla pari con tutte le avversarie incontrate e rare domeniche-no.

Quando gli suggeriamo una grande festa per chiudere degnamente un percorso applaudito da tanti sportivi, da molti addetti ai lavori, quasi si sorprende, e, ovviamente è preso, da un'idea del genere.

La speranza, per Gianluca Valerio come Sandro Bucri, è quella che proseguano, per loro che si divertono. Per noi che da tanta grinta, correttezza, bravura tecnica e dal loro stare in campo, rimaniamo ammirati.

Qualsiasi scelta adotteranno il forte centrocampista centrale e il prolifico attaccante, intanto diciamo loro....GRAZIE!