IL DISCORSO INTRODUTTIVO DEL PRESIDENTE ZARELLI
articolo del 22/8/2011
I DILETTANTI AFFRONTANO I VENTI DI CRISI Aperta la Festa dei Calendari. Il presidente Zarelli bacchetta gli "spendaccioni" e bandisce la figura del procuratore per i calciatori nel mondo dei dilettanti. In Seconda categoria avvicendate 63 società. Allenatori, occhio agli accordi E’ stato Melchiorre Zarelli, il presidente del Comitato Regionale Lazio, come da tradizione, ad aprire la Festa dei Calendari 2011-2012. In sala, nel Grand hotel duca d’Este di Tivoli Terme, oltre 300 persone a seguire quello che è diventato il primo atto ufficiale della nuova stagione: la presentazione dei gironi e dei calendari dei campionati maschili di vertice, ovvero Eccellenza, Promozione e juniores Elite. Il numero uno del calcio laziale, prima di svelare le “griglie” dei nuovi campionati, ha colto l’occasione, alla presenza del Consiglio Direttivo dei rappresentanti del Calcio a 5, del Calcio Femminile, dell’Assoallenatori e dell’Assocalciatori, per fare un punto sulla situazione. Zarelli è partito da alcune considerazioni sul momento del calcio dilettantistico laziale “che se dal punto di vista tecnico gode, tutto sommato, di ottima salute, non altrettanto possiamo dire, da quello societario e dirigenziale”. Zarelli ha dunque svelato come il Comitato Regionale Lazio, con una certa difficoltà sia riuscito a completare gli organici dei campionati dilettantistici, con particolare riferimento alla Prima e Seconda Categoria. “Addirittura in Seconda Categoria – ha sottolineato il presidente - abbiamo dovuto avvicendare ben 63 società. Non era mai successo prima”. Difficoltà che, tuttavia, non debbono far parlare di vera e propria crisi, “anche se la difficile situazione economica, fa propendere in tal senso – ha spiegato Zarelli - in quanto molte società hanno optato per la disputa di campionati di categoria inferiore, o, addirittura, di Puro Settore Giovanile”. Alla base della crisi economica, il presidente pone alcuni punti su cui “invito tutti a fare un’attenta disamina: primo fra tutti, quello relativo ai rimborsi spese che vengono elargiti a calciatori e allenatori”, ha sottolineato Zarelli. Che poi ha aggiunto, lanciando un monito: “In particolare per i calciatori, è necessario limitarli se vogliamo che il calcio dilettantistico continui ad esistere. Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito”. Sotto la lente d’osservazione, anche un’altra “categoria” del settore, quella “della presenza dei cosiddetti “operatori di mercato” o presunti “procuratori. Entrambe – ha ricordato Zarelli - sono figure che per i calciatori dilettanti non sono assolutamente previste. Dico questo perché abbiamo sentore dei loro interventi, ma per agire e contrastare efficacemente la loro nefasta attività, è necessario che la loro presenza ci venga segnalata adeguatamente. E’ proprio da voi dirigenti di società, che può arrivare l’aiuto migliore affinchè questo nostro mondo, non diventi prigioniero di logiche inaccettabili per chi dovrebbe praticare calcio, esclusivamente per divertimento o funzione sociale”. Toccati anche gli allenatori, per i quali è stato fatto un discorso diverso: “Per questa categoria attualmente – ha spiegato Zarelli - secondo quanto disposto dal Comunicato Ufficiale numero 52 della LND del 10 agosto scorso, esistono degli accordi economici relativi ai meri rimborsi delle spese sottoscritti dalle parti. Lo stesso comunicato 52 ribadisce che attualmente sono vietati gli accordi economici relativi ai premi di tesseramento per la corrente stagione sportiva. Tutto andrà certamente rivisto – ha aggiunto il presidente- come anche andrà rivisto l’obbligo dell’allenatore iscritto al settore tecnico, per i campionati di Prima, Seconda categoria e Juniores regionali. Attualmente per queste categorie il tesseramento di un tecnico abilitato è facoltativo. Tutto questo nell’ottica di un ridimensionamento delle spese per le nostre società”. Riguardo agli accordi economici, Zarelli ha vivamente inviato a corrispondere i rimborsi dietro rilascio di apposita quietanza liberatoria, soprattutto in caso di esonero dell’allenatore, “onde evitare – ha spiegato - quello che è successo ad alcune società, che dopo essere state condannate dal collegio arbitrale a corrispondere alcune somme ai tecnici e non avendovi ottemperato nel termine perentorio di 30 giorni, sono state sanzionate con un punto di penalizzazione da scontare in questa stagione, e con pesanti ammende. E, purtroppo, per loro la storia non è finita qui, in quanto non avendo adempiuto alla regolarizzazione di quanto dovuto entro il termine ordinatorio fissato per l’iscrizione al campionato di competenza, ed avendovi provveduto solo entro il successivo termine perentorio, purtroppo saranno di nuovo deferite alla Procura Federale”. “Peggior sorte – ha poi rivelato Zarelli - è capitata invece ad altra società, che addirittura non ha potuto iscriversi a causa di due delibere del collegio arbitrale alle quali non ha potuto o inteso ottemperare in quanto sostiene di aver liquidato regolarmente i due tecnici reclamanti”.