SAN CESAREO-FORMIA 1-2
articolo del 14/11/2011
San Cesareo: Vezzani 4,5, Baylon 5,5 (64' N'Diaye Diaga 5), Trovato 5,5 (58' Rufini 5), Bernardi 6,5, Mancini 5,5, Razzini 5, Neri 5,5, Antonini 6, Federici 6, Ciogli 4,5 (58' Turazza 5). A disp. Provaroni, Cancellieri, Brasiello, Sebartoli. All. Fabrizio Ferazzoli.
Formia: Salemme 9, Scipione 2, Borrino 4, Volpe 7, Di Franco 7, La Valle 6,5, Gioiello 6,5 (64' Capogrosso 6), Valente 6,5, Mariniello 6,5 (58' Medoro 6,5), Fiorillo 7,5, Liccardi 9 (89' Stellato s.v.). A disp. D'Alessio, Iannitti, Cacace, Bernisi. All. Davide Palladino.
Arbitro: Sig. Enrico Leo di Roma 2 (7,5). Assistenti: Sigg. Abdullahi Mohamed Abukar di Aprilia (7,5) e Tiziano Notarangelo di Cassino (7).
Reti: 25' Mariniello, 42' Fiorillo, 83' Federici.
Note: espulso Scipione al 68' per somma di ammonizioni. Ammoniti Gioiello Valente, Volpe, Salemme, Federici, N'Diaye Diaga. Recupero: I tempo 1', II 4'. 400 spettatori con 100 ospiti.
Dal nostro inviato al "Roberto Pera"
Il Formia vince un delicato confronto, al "Roberto Pera" di San Cesareo, contro la prima della classe, agganciandola dopo che un grandioso Tommaso Salemme le ha sbarrato la strada con autentiche prodezze, nella prima come nella seconda parte. Il calcio, si sa, è fatto di episodi, e i difetti in fase di rifinitura, sono stati accentuati dall'assenza di precisione, d'accordo, ma anche di fortuna, per la squadra di Fabrizio Ferazzoli. Dall'altra parte la compagine di Davide Palladino ha mostrato cinismo, grandi meccanismi in contropiede con altissime percentuali di realizzazione, e quel mestiere che, di fatto, ha impedito di giocare una discreta dose di minuti, nell'irritante secondo tempo. A scapito delle colpe ospiti, per così dire, la stupida espulsione rimediata da un irritante Scipione, che ha lasciato i suoi in dieci contro undici in reazione a un contrasto vinto con caparbietà da Federici. Ma il Formia ha funzionato bene, dalla metà campo in avanti, ciò che non è riuscito alla squadra padrona di casa. Sul primo gol, non ci sono dubbi che ci abbia messo del suo Vezzani, e anche Mariniello, che, giustamente ricordava via radio Paolo Russo, è al primo, pesante gol della sua stagione. E chi, come un grande Liccardi, nelle precedenti dieci giornate ne ha segnate la bellezza di otto, si è travestito, alla grande, con efficaci risultati, da assist-man. La rete di Scipione e due grandi interventi di Salemme, oltre a un errore al 93' di Gamboni, con la palla uscita di un nulla, evitano il pareggio e la rimonta alla squadra del San Cesareo, alla seconda sconfitta consecutiva in campionato. Il Formia, accompagnato da cento spettatori partiti dal Tirreno con le macchina, torna a casa con il massimo che si potesse ottenere, ovvero con quei tre punti capaci di ricucire lo strappo di altrettante lunghezze, alla vigilia.
La cronaca - Al 2' una punizione di Antonini è parata senza problemi da Salemme. Al 4' Mancini ci prova dalla media distanza ma la palla esce di un paio di metri alla destra della porta ospite. Al 9' Gamboni costringe alla respinta in tuffo sulla destra Salemme poi la difesa sgombera l'area di rigore tirrenica. Al 10' il San Cesareo paga pegno, col primo campanello d'allarme: parte in contropiede il Formia con Liccardi in fuorigioco ma Fiorillo parte da dietro. E' un razzo, il folticrinito 10 di Palladino, rapido a percorrere 40 metri, giungere in area dalla sinistra e, al momento del tiro, non prova col sinistro venendo chiuso in spaccata da un grande Razzini. E' un San Cesareo che sbriga il compitino, nella tessitura delle trame offensive, e questa mancanza di profondità, di rapidità, fa pensare che più di un alfiere rosso-blu non sia in forma; poi si verrà a sapere della nottataccia di Gamboni e si vede, palesemente, che uomini-chiave del livello di Neri e dell'utilità di Mancini non girano al top. Al 13' un bel calcio d'angolo che Gamboni batte dalla destra incoraggia Trovato, il cui colpo di testa manda la palla sul fondo.
Al 14' seconda situazione offensiva di un certo spessore, per il Formia: Mariniello si defila dal centro verso la destra caricando un gran tiro che manda il prezioso cuoio a sibilare la traversa, sfiorandola! Al 16' è Di Franco a sbrogliare una situazione nelle retrovie, per la seconda della classe.
Al 25' Formia in vantaggio: lancio di Fiorillo, Trovato anticipa nonostante il disturbo, un avversario; altro colpo di testa, di Liccardi, con la palla che arriva nell'area piccola. Va giù lento, Vezzani, e il numero 1 di casa si vede bruciato il tempo di reazione da un grandissimo Mariniello che si accartoccia colpendo sottomisura di testa, con la palla che entra nell'angolo alla destra del portiere. Tutti i blu tirrenici a festeggiare sotto la tribuna dei cento tifosi formiani. La reazione c'è da parte del San Cesareo, pur priva di una certa sostanza, a parte un tiro di Antonini, su calcio piazzato, che termina non di molto alto, alla sinistra di Salemme. Al 41' l'episodio che potrebbe fruttare il pareggio: gran palla lavorata da Neri sulla destra, mezza rovesciata di Razzini, sganciatosi in area di rigore avversaria, e respinta d'istinto coi piedi, da parte di Salemme, poi si alza la diga difensiva a protezione dei sedici metri. Sulla successiva azione è incredibile lo spazio concesso o non coperto dai vari Ciogli, Mancini e centrocampisti vari perché parte come un direttissimo Liccardi. Che va via sulla sinistra, con Razzini che commette l'errore di concedergli la linea di fondo. Palla in mezzo per l'accorrente Fiorillo che con l'interno collo sinistro, manda la palla nell'angolino più lontano da Vezzani, corso a coprire il palo destro. E' il 2-0 che porta il Formia all'intervallo.
La ripresa si apre con un colpo di testa (7') di Trovato che termina fuori e con un tiro di Mancini (9') forte ma centrale facilmente preda di Salemme. L'ordine difensivo del Formia e la relativa compattezza sono dighe insormontabili, per il San Cesareo, fermato anche dalla giornata-no di diversi giocatori suoi, mentre da qualche minuto si gioca sempre meno a calcio. A metà secondo tempo, in sei minuti, il gioco viene interrotto per tre volte, e cominciano delle palesi perdite di tempo che non verranno recuperate adeguatamente da Enrico Leo di Roma 2, arbitro della sfida. Fischietto che diventa irritante quando dimostra scarsi attributi al 23', su un episodio talmente chiaro che avrebbe dovuto sbattere, direttamente, in faccia a Scipione, il cartellino rosso. Federici vince, robustamente ma in modo regolare, un contrasto proprio sotto la tribuna centrale; il numero 9 recupera il pallone ma, con un fallo istintivo quanto stupido, il giovane difensore formiano, fino a quel momento impeccabile, rifila un calcio a palla già andata via al centravanti locale. Che senso ha cacciare uno colpevole di condotta violenta per somma di ammonizioni? Perché interpetare in modo bonario, "democristiano", una cosa così semplice. Per arbitrare ci vogliono le "palle", e in questo caso non le ha mostrate, il direttore di gara.
Al 25' una bella punizione di Antonini viene cacciata fuori dalla porta dal colpo di testa di Liccardi, a Salemme superato. Al 29' un bel suggerimento in verticale spedisce in area Gamboni che tira sul primo palo ma Salemme respinge alla grande poi sul controcross dello stesso numero 11 di casa non arriva al colpo di testa Neri, il quale (32') alzerà da buona posizione. Al 35' gran punizione di Antonini sulla quale il Formia, facendo il fuorigioco, costringerà al balzo per deviare la palla in angolo Salemme. Applausi per lui. Capitolerà, il portierone formiano, al 38' su un bel cross di Gamboni su cui svetta imperiosamente Federici che, di testa, riapre la partita. Di qui al termine Salemme respinge (44') un tiro ravvicinato di Bernardi, spedito in area da Neri, sulla sinistra, neutralizza un gran tiro di Gamboni (46') che cercava un gran tiro liftato sul palo di sinistra, a mezz'altezza, con la palla che finisce in calcio d'angolo. E, per chiudere, Gamboni, un metro dentro l'area, proverà con la punta del piede destro, a cercare il primo angolino, ma il pallone sfilerà, di un niente, sul fondo, rispetto al palo di sinistra. Finisce dopo quattro minuti di recupero rispetto ai sei che sarebbero stato un più giusto metro di giudizio, e il Formia sale alla ribalta per aver vinto a San Cesareo, prima squadra in assoluto, acciuffando la squadra di Ferazzoli. E' stata una bella partita, per un'ora, e anche nel finale. Ma l'impresa dei bleu di Aldo Zangrillo ha dato al Formia una grande soddisfazione. Di sicuro, intanto, ha consegnato alla squadra tirrenica la vetta, in condominio, con il San Cesareo. E vuol dire tanto.
L'arbitraggio è andato bene per due terzi: praticamente perfetto per 70 minuti, sul piano tecnico e atletico, sul piano della personalità. Le cose che non sono andate bene abbassano di netto un voto che avrebbe sfiorato il 9 pieno. Sono state queste: in occasione del battibecco, nel primo tempo, originato dalla carica di Federici, avrebbe dovuto ammonire anche il portiere Salemme, che è andato, di petto, a cercare il contatto con l'avversario; dalla metà del secondo tempo in avanti non si è giocato a pallone per diversi minuti. Con le relative perdite non recuperate. Oltre alla situazione dell'espulsione di Scipione che andava gestita diversamente.
Un'altra cosa su cui avrebbe dovuto prestare attenzione sono state le palesi provocazioni di Borrino nei confronti di Federici tra trattenute e atteggiamenti antisportivi, come è capitato, per esempio, al rientro negli spogliatoi, in un duello a distanza con il pubblico di casa. Ma purtroppo in questo Borrino è un elemento di scarso acume: non è una faina, il giovanotto, e il problema è che se l'è presa palesemente con Scipione. Come dire: "Senti da chi viene la predica...".
Per il resto bisogna dire che si è trattato, comunque, di un discreto arbitraggio, di sicuro capace di risultare equo e lontano da episodi dubbi che non ci sono stati. E bravi sono stati anche i due assistenti con l'unica pecca che ha riguardato il numero 2, il cassinese Notarangelo, che si è addormentato, nel primo tempo, quando una punizione dalle retrovie formiane è stata battuta con il pallone in movimento sotto i suoi occhi dando vita a un pericoloso contrattacco ospite.
In sostanza bisogna fare un plauso al presidente Nazzareno "Neno" Ceccarelli, al di là dei suddetti, singoli rilievi al direttore di gara, per aver spedito, sulle tracce del vertice del girone B di Eccellenza, un arbitro della nostra regione, con coraggio ma anche con senso di affidabilità che Enrico Leo ha dato, per il resto, alla partita, diretta con una certa tranquillità. Siamo certi che l'arbitro di Roma 2 saprà lavorare su qualche veniale errore commesso. Ma ha la stoffa per fare strada. Lo ha dimostrato. Terna da riproporre (con caffé a Notarangelo prima della gara...).
(ha collaborato Mario Fico)