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Eccellenza Girone A: Rignano Flaminia - Pomezia 2-3


articolo del 11/1/2009



Flaminia: Tocci, Belletti, Laucci, Guida, Corsi, Ricozzi, De Rili, Salvati, Francis, Tacon Avelar, Del Brocco. A disp.: Cenci, Feliziani, Peri, Zanfardino, Palladino, Ferrari, Di Ludovico. All. Bernabei

Pomezia: Fiumano’, Colantoni, Rossi, Conson, Chianelli, Proietti, Mastromattei, Laino, Amassoka, Marano. A disp.: Chimenti, Spinelli, Palermo, Galasso, Piroli, Pieri, Laureato. All. Lanza

Arbitro: Luciani di Roma 1

Marcatori: 4’pt Conson ( Aut ), 37’pt Marano ( r), 12’st Francis ( F ),31’st Galasso, 35’st Marano

Note: Espulso Corsi  ( F ) per gioco gravemente scorretto. Ammoniti: Laucci, Francis ( F ). Spettatori circa 300 con buona rappresentanza degli ospiti.

 

Dall’inviato di Rete Sport al campo “P.B Rasi” di Rignano Flaminio

Nessuno avrebbe mai pensato che un Flaminia dalla delicata posizione nella graduatoria potesse far vedere le “pene dell’inferno, almeno per una buona mezz’ora di gioco, alla squadra che solamente cinque giorni prima è salita sul tetto della regione vincendo la Coppa Italia. Il risultato penalizza, e non poco, la compagine di Bernabei che non avrà grossi nomi ma la sua onesta partita ha cercato di disputarla nell’arco dei novanta minuti regolamentari. Ha vinto l’estro, la consapevolezza che in questo mondo metterla dentro e risultare il più efficaci possibili porta via con se le critiche che tutto ciò comporta. Ed ecco che appena prendi la lista ti trovi con diversi nomi non presenti. Chi si è infortunato e chi invece, per precauzione perché in diffida, viene messo in panchina pronto a subentrare qualora ce ne fosse bisogno. A d inizio gara il Pomezia ci prova ma i locali non hanno complessi di inferiorità e già al 4’ affondano il colpo: Francis,il ragazzo che  qualche tempo fa militava in quel Canepina guidato da De Mattia che doveva far suo un campionato ma poi buttato alle ortiche nella seconda fase del campionato, vola sulla fascia di competenza e dal suo cross, Conson, beffa il compagno di squadra Fiumanò per il più classico degli autogoal. Flaminia in vantaggio. I raggazzi di Bernabei giocano bene ma quando il Pomezia gioca palla a terra, il collettivo sale in cattedra e provoca grattacapi alle difesa avversaria. E’ il caso di Laino che al 23’ mette Amassoka nella condizione di concludere a rete ma Tocci è bravo e lesto a chiudere lo specchio e a salvare il vantaggio. Vantaggio che dura poco perché dopo una conclusione di Corsi a lambire il palo senza che nessun compagno in area mettesse la “zampata”vincente, al 37’ arriva la doccia gelida per il Flaminia: Ghida cerca di  fermare come può Amassoka e la giacchetta nera assegna la massima punizone tra le proteste del pubblico locale; dal dischetto Marano non sbaglia spiazzando Tocci.

L’inizio della seconda frazione di gioco è tutta per i ragazzi di Bernabei che impegnano la difesa pometina per  tre volte nel giro di dieci minuti. Al 12’ Francis prende palla dalla mediana scambia con Tacon Avelar, il giocatore è abile ad andare in profondità e a rimettere in mezzo per Francis bravo a mettere dentro da pochi passi. Flaminia di nuovo in vantaggio. Lanza, visto le brutte ed una gara ancora da riprendere , azzecca la sostituzione: fuori Campione e dentro Galasso. La scelta risulterà felice  perché gli ospiti iniziano a prendere le misure ad una compagine leggermente sbilanciata in avanti e soprattutto ad usare le fascie. Da una mischia al limite, Amassoka al 31’, allarga per l’inserimento di Galasso che con un tiro in diagonale sigla il pareggio. Anche quest’oggi il colored pometino le palle toccate le ha trasformate in oro.Un rigore ed un asssist preciso. Elemento prezioso. Il Flaminia accusato il colpo appare leggermente stordita e quattro minuti dopo, in azione fotocopia alla seconda marcatura, giunge la terza ed ultima rete: Marano viene servito dal limite e con un destro ad incrociare sigla il 2-3 conclusivo. Nei minuti finali e dopo che il Pomezia ha sfiorato varie volte la quarta marcatura con alcune percussioni non andate a buon fine, il direttore di gara espelle capitan Corsi per condotta gravemente scorretta. Un finale ingenuo visto l’arduo cammino difficile e con una rosa non ampia verso la salvezza.

Mirko Cervelli

                                                                                                                                            

 

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