Giovanissimi Finale Regionale: Nuova Tor Tre Teste-Ostia Mare 1-0
articolo del 21/5/2013
NUOVA TOR TRE TESTE – OSTIAMARE 1 – 0 N. Tor Tre Teste
Ostiamare: Micucci, Bove (24’ st De Angelis), Coletta, Scaccia, La Marte, Antonacci, Proietti, Ferrari, Paternoster, Muzi, Santucci. A disp. Nota, Bussone, Mirante, Mastriani, Centi, Ranalletta. All. Ranese.
Arbitro: Falconi di Roma 2. Assistenti Madeo e Tempestilli di Roma 2.
Rete: 4’ st Altomare.
Note: Ammoniti Pinna, Pellegrini, Piras, Santucci, Scaccia Muzi. Calci d’angolo 4-3.
CIAMPINO – Per commentare gli eventi di una giornata storica per la Nuova Tor Tre Teste della famiglia Di Bisceglia e per tutto il calcio laziale come quella del 19 maggio 2013 sarebbe consigliabile un’introduzione comune ai due articoli riguardanti le finali disputate all’Arnaldo Fuso di Ciampino, valevoli per l’assegnazione del titolo regionale delle categorie Giovanissimi e Allievi d’elite. I successi rossoblu, infatti, assumono un significato ancora maggiore se messi in relazione l’uno con l’altro e sommati alla vittoria della Juniores di Alessandro di Nunno dell’8 maggio scorso. Risultato: un tris mai realizzato da nessun altro nella storia calcistica della nostra regione, una pagina esaltante del calcio giovanile che rimarrà scolpita nella memoria di tutti gli appassionati, da via Candiani fino a tutto il Lazio.
Ad aprire le danze sono i giovanissimi di mister D’Andrea, che dopo aver battuto il Savio in semifinale erano chiamati a misurarsi con quella scheggia impazzita dell’Ostiamare, partita da outsider e capace di estromettere dalla corsa al titolo nientepopodimeno che il Futbolclub e l’Urbetevere. Ebbene, anche in questa occasione, in campo i ragazzi di Ranese si sono rivelati un osso durissimo, una fortezza che la Tor Tre Teste ha potuto espugnare soltanto grazie ad un lampo ad inizio ripresa del difensore centrale Altomare. È lui, l’uomo che non ti aspetti, a piazzare la zampata vincente al quarto minuto di gioco del secondo tempo, correggendo in rete il corner di Caprioli. Tanto basta per alzare la coppa. Prima e dopo, le occasioni sono merce abbastanza rara in una finale in cui, come del resto in quella seguente, ha prevalso il timore di perdere più che la voglia di vincere. Nel 4-3-3 di mister Ranese spicca la prova del terminale offensivo Paternoster, con Scaccia a dargli il giusto apporto in cabina di regia e l’ottimo lavoro in fase di interdizione e ripartenza del centrale difensivo con Antonacci, spesso nel vivo del gioco nonostante la posizione occupata in campo. Nella Tor Tre Teste la spinta sulla fascia destra garantita da Michettoni e Pinna (bravissimo anche in fase di copertura), sopperisce ad una prova un po’ evanescente di Ballistreri sulla fascia opposta, lui che in semifinale era stato grande protagonista firmando la rete del vantaggio, poi bissato da Caprioli. Bene anche Pellegrini, pilastro del centrocampo, e l’intero comparto difensivo, attentissimo a chiudere tutti gli spazi.
Sul piano delle occasioni, da registrare il tentativo di Paternoster al 15’ di gioco, con l’attaccante viola che pecca di eccessiva lentezza ritardando la conclusione da posizione favorevolissima, e permettendo così a Pinna di contrastare efficacemente il tiro. Ben diversa la situazione a metà ripresa, sul risultato di uno a zero per la Tor Tre Teste, con lo stesso Paternoster che in questo frangente è lestissimo a girarsi in piena area e a concludere di sinistro verso la porta, costringendo Paglici a quello che certamente è il miglior intervento della partita, oltre che un tassello fondamentale per la conquista della coppa. Per la Tor Tre Teste, gol a parte, i tentativi più pericolosi sono di Pellegrini e Michettoni, entrambi nel primo tempo. Nel primo caso Micucci è bravissimo a bloccare in presa, nel secondo il pallone lambisce il palo e termina sul fondo con un brivido. Ma è di gran lunga la solidità difensiva a rappresentare il fattore decisivo della gara. Dopo essere passati in vantaggio, i ragazzi di D’Andrea rischiano davvero poco e conducono in porto una vittoria da grande squadra, degno coronamento di una stagione esaltante.
Andrea Listanti