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Gir. D: Cerreto Laziale-Montecelio 0-0
articolo del 7/10/2009   condividi l'articolo su Facebook


Dopo l’eliminazione dalla Coppa ad opera dell’Ottavia, il Cerreto debuttava in campionato in … chiaroscuro … meno chiaro, più scuro … La prima di campionato opponeva ai ragazzi di Migani il temibile Montecelio dell’ex Albula De Filippo, negli ultimi due anni protagonista di un calcio spettacolare alla guida dei termali.

L’undici cerretano scendeva in campo con un lineare 4-4-2. Muzzopappa a difesa dei pali, retroguardia, da destra a sinistra, composta da Alfani Jacopo-Mastrecchia Domenico-Censi-Panzini, capitan Zuccari Angelo e Alfani Generoso centrali di centrocampo, la fantasia (… poca) di Lori e Valentini sulle fasce, Flamini e Cecchini di punta.

Gli ospiti si disponevano con il 4-2-3-1. Muratore (classe ’90) in porta, Maretto (89) e Pisani (88) esterni difensivi, Polimeno e Duranti centrali difensivi, in mediana Vivirito (89) e Vitali (88), sapiente regista, linea a tre, Petrucci-Fiore (ex Albula)-Siclari, dietro la punta centrale Perrone.

Il primo acuto della gara era degli ospiti. Taglio dalla sinistra di Siclari e tocco sottomisura, Muzzopappa, con un intervento magistrale, evitava lo svantaggio.
Al 25°, sugli sviluppi di un calcio da fermo, Zuccari, di testa, impegnava Muratore. Registrati un paio di interventi molto dubbi in area monticellese, non sanzionati dal direttore di gara, Foglietta di Frosinone, al 32° ed al 43° ancora Siclari, approfittando di un paio di distrazioni della difesa di casa, trovava l’insuperabile Muzzopappa a negargli il vantaggio. 0 a 0 il finale di tempo. Ripresa con emozioni molto contenute.
Al 59° Valentini, di destro, con il piede meno educato, spediva oltre la traversa da buona posizione, mentre un minuto dopo, al termine di una corsa di 50 mt, Perrone, in diagonale, spediva a lato. Fine della contesa.

Nonostante i cambi, nonostante il cambio di modulo (4-2-3-1), nonostante la superiorità numerica per dieci minuti circa (espulsione del monticellese Duranti), il Cerreto non era in grado di emozionare il pubblico accorso al Santa Maria di Gerano.
Unica attenuante (quanto determinante?), il fondo sabbioso del terreno di gioco. Troppo poco.

Giuseppe Vitale

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