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Intervista a Massimo Corinaldesi, Direttore generale del Fregene Calcio


articolo del 28/11/2012



Ha fatto notizia l’esonero dell’allenatore Liberati dalla Polisportiva Fregene Calcio, che oltre alla prima squadra, vanta, un ottimo settore giovanile: la Juniores di Mr. Vigna si fa notare in vetta alla classifica;  gli Allievi elite di Mr. Mei, dopo aver  primeggiato nelle prime settimane di campionato, tanto da farsi definire la “sorpresa” del girone, continuano ad attestarsi nella zona alta, così come gli Allievi fascia B di Mr. Lombardozzi; i Giovanissimi di Mr. Izzi conducono,  in solitaria,  nel girone A; più difficile invece il compito di  Mr. Schiavi che sta lavorando sui Giovanissimi fascia B per farli uscire da una prima fase critica. Per avere più chiara la situazione, chiediamo qualche informazione al Direttore Generale del Fregene Calcio, Massimo Corinaldesi.

Buongiorno Direttore, vuole fare insieme a noi, un bilancio del primo trimestre di attività del suo Fregene? Ci sembra, da una prima analisi, che si stiano già raccogliendo i primi risultati.  Qual è la sua opinione a riguardo?
“Certo, sono molto soddisfatto! La partenza è sicuramente positiva. I risultati che stiamo ottenendo sono ottimi:  le cose vanno bene e l’organizzazione procede per il meglio! Per questo, voglio ringraziare il presidente Ciaccia, che mi mette a disposizione tutto ciò che serve per lavorare al meglio. Con la prima squadra abbiamo avuto qualche problema e abbiamo proceduto all’esonero di Liberati. In questo, la società ha sicuramente le sue responsabilità.  Ma, sa, siamo partiti con un programma: quello di mettere su  una squadra giovane e di puntare a rimanere nella categoria, in maniera tranquilla. Durante la preparazione, invece, ci siamo resi conto, delle risorse della squadra stessa e che avremmo potuto alzare il tiro, puntando  invece ai vertici della classifica. Credo sia stato un po’ il peso di questa responsabilità e l’ansia di dover ottenere risultati a tutti i costi, oltre al ritrovarsi a gestire calciatori non più così giovani e con una personalità già definita, a compromettere il lavoro del tecnico Liberati, in quanto l’impegno che si è trovato a gestire era sicuramente diverso da quello pattuito inizialmente. Il cambio è stato con Vigna, che inizialmente doveva essere il traghettatore della squadra, ma poi, vista la reazione della stessa, molto recettiva con questo tecnico, si è deciso di lasciare lui. I risultati stanno arrivando, la squadra si è ripresa per il tipo di campionato che volevamo fare… e ora, stiamo continuando ad investire sui risultati!”

A questo punto una domanda sorge spontanea: se Vigna era già tecnico della Juniores, con il passaggio all’Eccellenza, che succederà? A chi verrà affidata questa squadra che, nel frattempo, sembra ottenere ottimi risultati?
“La Juniores sta dando risultati eccellenti e l’obiettivo, ora, è quello di vincere il campionato. Con l’incarico di Vigna a tecnico della prima squadra, pensavamo di affidare il gruppo juniores ad un altro allenatore, ma sa, non è facile subentrare a tali risultati: prima classificata nel proprio girone, con 27 punti, 9 partite vinte su 9 giocate, 31 gol fatti su 4 subiti! Quindi non è semplice per noi trovare qualcuno disposto a subentrargli! C’è da dire poi, che si è creata una tale armonia tra la squadra e l’allenatore  che sarebbe un peccato dover spezzare. Vigna ha una forza particolare, che è sicuramente una sua caratteristica, un suo modo d’essere: trasmette serenità ai suoi uomini e non si lascia schiacciare dall’ansia del risultato.”

Ci sono poi diverse quadre nel settore giovanile. Come stanno andando?
Per quanto riguarda il settore giovanile, vorrei partire da un discorso di base, che abbiamo  fatto al nuovo direttore del settore, al momento del suo ingresso in società: Franco Rofena, è arrivato qui da noi a metà luglio e gli obiettivi che ci siamo posti con lui sono stati quelli di mantenere le categorie. Non potevamo chiedere di più, vista la brevità dei tempi a disposizione. Quindi ci riteniamo, come società,  soddisfatti dei risultati: c’è chi sta lavorando molto bene, con esiti già buoni, chi deve impegnarsi di più affinché questi arrivino. Comunque vorrei sottolineare quella che per noi è la soddisfazione maggiore: aver scelto, con Rofena, un direttore all’altezza del suo ruolo, responsabile, riflessivo e professionale, con il quale potersi confrontare, anche sul da farsi e sulle scelte da effettuare.
Partendo da tali presupposti, posso dire che: sono  soddisfatto dei ’96 (allievi elite), non mi sono esaltato quando erano al vertice della classifica, come non mi sono depresso alle prime sconfitte! E’ una squadra creata in poco tempo, allo scopo di mantenere la categoria, che sta comunque continuando a posizionarsi nella parte alta della classifica. Quindi il mio giudizio è sicuramente positivo! Ci sono poi i ’97 (allievi fascia B regionali) che, nonostante abbiano perso 5 buoni elementi, passati a rinforzare le fila dei ’96, stanno facendo un buon campionato. Il che significa che, se la squadra fosse rimasta intatta, avrebbe sicuramente lottato per il vertice della classifica! Altra bella soddisfazione sono i ’98 (giovanissimi regionali). Sono molto soddisfatto dei risultati: hanno pareggiato qualche partita in modo un po’ sfortunato,  ma, a parte ciò,  c’è da dire che la squadra gioca bene, otteniamo conferme dai ragazzi e l’allenatore ha un buon carisma sul gruppo (unico, insieme a Vigna, ad essere stato riconfermato dalla passata gestione). I '99 (giovanissimi fascia b), invece, stanno un po’ soffrendo, ma il problema è che la squadra è stata letteralmente depredata dei suoi elementi, da altre società. E’ rimasto comunque un buon gruppo, ma hanno avuto la sfortuna di iniziare il campionato dovendosi confrontare immediatamente con le formazioni più forti del girone, non riuscendo quindi ad ottenere risultati positivi immediati. Non appena si sono scontrati con qualcuno alla loro portata, hanno vinto… quindi c’è da ben sperare!”

Quindi, mi sembra di capire, che anche il settore giovanile sta dando belle soddisfazioni. E’ così?
“Certo, anche se, sicuramente, non è sempre tutto positivo o tutto facile. Ho avuto a che fare con qualche problema comportamentale e anche qualche difficoltà, a far capire la mia visione del calcio: a mio avviso questo gioco,  non sfocia  necessariamente in risse (sia verbali che fisiche). Bisogna pensare a giocare al meglio la partita, per poi uscire dal campo senza polemiche,  qualsiasi sia il risultato finale. Come società siamo molto attenti ai comportamenti dei ragazzi, ma non solo: anche quello dei genitori in tribuna è molto importante perché spesso i ragazzi si rifanno a loro. Quindi, se questi danno un buon esempio, vivendo in maniera serena la partita, come momento bello da trascorre insieme ai propri  figli, indipendentemente dai risultati, danno una grossa mano! Dopotutto contestare l’arbitro, in questa categoria, non ha nessun significato: gli arbitri, il più delle volte, sono alle prime armi, molto giovani, e lo sbaglio può esserci, come può esserci per i nostri ragazzi, che devono ancora crescere. Non è pensabile che si effettui un arbitraggio a sfavore e, perché, non ce ne sarebbe motivo, e perché, il direttore di gara, dovrebbe avere una tale abilità,  che, sicuramente, la poca esperienza di cui parlavamo prima, non permette. Mentre è verosimile che l’arbitro possa arrivare in campo mal disposto, in quanto, magari parlando con qualche collega, è venuto a conoscenza di atteggiamenti ostili, sia da parte della squadra che del pubblico. Quindi, per concludere, non si ottiene nulla di positivo, se nel settore si parla male della società: si può solo trarre beneficio, da un sano atteggiamento da parte di tutti. E per questo il nostro appello va ai genitori, così importanti nel ruolo educativo dei propri figli: insieme possiamo farli crescere bene!”
Marina Di pietrantonio
  

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