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ENRICO BAIOCCO: FESTEGGIARE? ANDIAMO A CENA. MA PER IL RESTO NON C'E' TEMPO...


articolo del 4/1/2013



ENRICO BAIOCCO: "FESTEGGIARE? ANDIAMO A CENA.

MA PER IL RESTO NON C'E' TEMPO..."

 

 

 

 

" Il presidente? Ha pianto di gioia. Non c'è proprio il tempo, per le feste.

Vis Artena, Terracina, Montererotondo Lupa, è come giocare

contro Milan, Juve e Inter. E devo ringraziare l'Artena..."

 

Da uno dei nostri inviati

E' stanco, è contento, è capace di tenere i piedi saldi per terra, Enrico Baiocco da Roviano. Lui e Angelucci, e Talone, e un ufficio di validi dirigenti come il segretario, hanno costruito, anzi hanno ricostruito, in pochi anni, il Colleferro. Non era facile, in una città in cui la storia ha parlato chiaro, per tanti anni, con Otello Mandova. I fratelli Talone ne hanno preso una non facile eredità, e hanno vinto due coppe regionali, una di Promozione, quella di oggi in Eccellenza, in tre stagioni sportive. Raggiungiamo per telefono alle 23 mister Baiocco, che una coppa l'avrebbe anche giocata ai supplementari, con la sua Cynthia Genzano, contro il Cecchina, se il modesto arbitro Gargano di Roma 1, al Flaminio, non si fosse disimpegnato nell'estrarre dal cilindro un rigore di larghissima manica, poi trasformato da Ramazzotti, con vittoria bianco-rossa all'84° minuto, e beffa genzanese.
"Mi tengo la Coppa, ben volentieri, il risultato, anche se è crudo, dirlo così, o può sembrare tale, e anche se..."
Anche se?....
"Anche se la prestazione è stata al di sotto delle nostre possibilità". Poi l'ex allenatore del Guidonia fa una disamina completa: "Il Boville, al quale faccio veramente i complimenti, ha saputo trarre lezione da quanto accaduto in campionato: quella di aver perso con noi, e quando perdi con noi, rivedi, è ovvio, le situazioni. Come noi abbiamo fatto con il Monterotondo Lupa, battuti in campionato, al "Caslini", per 3-0, abbiamo vinto due volte in coppa e, soprattutto in gara-2, abbiamo fatto la partita perfetta o quasi. Il Boville ha aspettato, è ripartito e ha saputo lavorare sulle fasce. Tornatore e De Lucia non andavano sui mediani Iozzi e Santopadre, mentre loro lo facevano su Antonini che era il nostro regista, con Testa e Fiorelli. Così questi due erano più liberi da marcature. I nostri non lo hanno fatto. Abbiamo cambiato qualcosina, al rientro, e siamo andati a prenderli più alti".
Poi descrive il cambio di vettore e di numeri della partita, Baiocco, relativamente ai due "rossi" presi dagli avversari: "E' un paradosso ma quando sono rimasti in nove, i nostri erano in difficoltà. Lanciavamo palla ma loro erano di più, dietro, ecco perché non ho messo la terza punta. Perché non avrebbe costruito quegli spazi idonei. Non arrivavamo sulle fasce fino in fondo ho pensato di togliere De Lucia, in assenza di cross e assist, e gioco palla a terra, e cerco di dare questo indirizzo di gioco, con Salvagni che in questo rende meglio. Sono sincero fino in fondo: mi è dispiaciuto non offrire le prestazioni mostrate col Monterotondo Lupa in Coppa, soprattutto la seconda partita, ma l'abbiamo portata a casa, e questo, per il presidente, Americo Talone, il fratello Loris, il direttore sportivo Angelucci e tutti i dirigenti, è un gran risultato".
Hai fatto il bis, dopo la finale di Guidonia?
"Sì, in Promozione la coppa la vinsi io".
E pure quel giorno successe di tutto, con un gol non assegnato a palla entrata, al La Sabina, poi egualmente ripescata....
"Sì, con il La Sabina. Pure quel giorno è successo un macello: dove capito io succedono 'ste cose", scherza il tecnico del Colleferro, che poi dice: "Qualche volta vorrei perdere o vincere 2-0, facile. Sarà un destino!?. Ma nessuno, tranne te, disse dell'errore arbitrale di Cecchina-Cynthia, del quale avrei voluto, ripeto, te a parte, che se ne parlasse, negli anni a venire. Invece niente".
Che ti ha detto il presidente Talone?
"Il presidente? Ha pianto per la gioia, tanta. Ma qui si vive giorno per giorno. Adesso dobbiamo pensare all'Artena. Il calcio è troppo legato ai risultati, tuttavia, pur contenti, dobbiamo pensare al campionato: perdere ad Artena, un derby, ci riporterebbe non nel chiacchiericcio, per carità, ma in uno stato di delusione, che non dovrebbe fare parte, di questo mondo. Non voglio passare per uno che mette le mani avanti, ma ad Artena si allenano da quindici giorni, e noi giochiamo di giovedì, una finale, poi come recuperiamo? Avremmo preferito rinviarla, la gara con l'Artena. I miei sono in tanti, acciaccati, ma dovrò puntare su un turn-over. Meno male che la panchina è lunga, e i ricambi ci sono, e sono validi. Abbiamo Cataldi, buono e di prospettiva, abbiamo De Porzi, un bel mediano come Zaccaro.  Non vado a giocare tanto per giocare".
Perché per il presidente Talone è quasi come Roma-Lazio, il derby con la sua città, Artena, e suo cognato, Petrichella...
"Assolutamente sì. La più grande felicità, per lui, è stata la vittoria con l'Artena, è un derby sentitissimo".
Poi una dovuta precisazione, proprio sullo spostamento della gara: "La signorilità di Tabanelli va evidenziata: quando gli abbiamo detto di giocarla al pomeriggio, non ha battuto ciglio, e ha accordato il tutto. Tanto di cappello".
Concludiamo con la gioia collettiva di oggi e con cosa verrà organizzato...
Baiocco: "E' stata una gioia enorme. Festeggiare? Non ci sarebbe neanche il tempo; in campionato ci aspettano, in fila, la Vis Artena, il Terracina e Monterotondo Lupa ossia Milan, Juventus e Inter. Non lo so, se sono previste delle feste a parte, però due anni fa Cacciotti, il sindaco, ci chiamò al Comune di Colleferro e fu una cosa molto carina. Era la fase finale della stagione sportiva, a maggio, non so se ci sarà una festa ufficiale come quella. Martedì, di certo, andremo a cena ma va bene così. Penso che ci limiteremo a quello. Non sono i periodi di fine campionato, non è che ci possiamo distrarre più di tanto". Il solito, tenace, caparbio, impegnato, stakanovista Baiocco. Per tutti Enrico detto Chicco.

Massimiliano Cannalire

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